Qualità e duration corta: le scelte per evitare la trappola della liquidità

La tendenza degli investitori italiani a mantenere i propri risparmi in liquidità – ovvero lasciarli sul conto corrente bancario o postale – è un fatto noto. Non a caso, secondo i dati della Banca d’Italia, tale somma ammonta a 1.329 miliardi di euro, più di un terzo dei 4.228 miliardi che rappresentano la ricchezza finanziaria delle famiglie italiane, immobili esclusi. Non molti, però, si rendono conto che questo comportamento all’apparenza logico e di natura prettamente difensiva porta, in realtà, a perdere il potere d’acquisto.

A provocare questo effetto – che a conti fatti è un rendimento negativo – è l’inflazione: in sostanza la crescita dei prezzi supera gli ipotetici interessi positivi dei risparmi lasciati sui conti correnti. Nella maggior parte dei casi i risparmiatori che lasciano i propri risparmi liquidi sono accomunati da un tratto distintivo: l’avversione al rischio, ovvero la volontà di non investire i risparmi allo scopo di proteggere il proprio capitale. Obiettivo che, a causa dell’inflazione, quasi mai viene raggiunto.

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“Nel contesto attuale la liquidità può rivelarsi una vera e propria trappola”, afferma Cosmo Schinaia, Country Head per l’Italia di Fidelity International, che sottolinea come, nonostante un’inflazione bassa, secondo i dati Eurostat un risparmiatore italiano avrebbe perso il 30% del suo potere d’acquisto negli ultimi 20 anni. Come se non bastasse i titoli di Stato dell’area Euro, il riparo preferito dagli investitori che non amano il rischio, attualmente presentano rendimenti molto bassi se non addirittura negativi.

Mentre le soluzioni che offrono rendimenti interessanti hanno un livello di rischio elevato: “Proprio per soddisfare l’esigenza di soluzioni difensive ma efficienti – spiega Schinaia –Fidelity ha sviluppato FF Global Short Duration Income Fund, una soluzione di investimento obbligazionaria difensiva e con bassa sensibilità ai tassi di interesse, che a nostro avviso può essere particolarmente apprezzata dagli italiani per integrare la liquidità con uno strumento orientato alla difesa del capitale che possa erogare reddito e mitigare gli effetti dell’inflazione”.

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Infatti, il Global Short Duration Income Fund è un fondo obbligazionario pensato per permettere agli investitori di mantenere un profilo di rischio basso, ottenere un rendimento positivo e poter contare su un flusso di reddito stabile che, per il 2018, è pari all’1% al netto delle commissioni e dei costi di copertura delle valute globali nei confronti dell’euro. La duration del fondo (il tempo necessario a recuperare il capitale investito) varia da 0 a 3 anni, anche se attualmente è inferiore a 2 anni per mitigare il rischio dovuto al rialzo dei tassi di interesse. Inoltre il fondo, che predilige le obbligazioni societarie, è basato su una selezione attiva delle singole emissioni a livello globale e non è legato a un benchmark tradizionali, in modo da offrire diversificazione e qualità.

Ma la caratteristica principale del Global Short Duration Income Fund risiede nell’elevato livello medio del rating del portafoglio, pari a un livello “investment grade”: una scelta di qualità ben precisa che permette di limitare i ribassi potenziali e aumentare la difesa del capitale. “Il nostro processo di investimento basato sulla ricerca – commenta Peter Khan, Gestore di FF Global Short Duration Income Fund - ci permette di selezionare in maniera attiva le migliori opportunità di valore, investendo nelle obbligazioni più interessanti e specialmente escludendo quelle che riteniamo possano esporre a rischi indesiderati. Il mandato globale del fondo dà accesso a un ampio ventaglio di tipologie differenti di obbligazioni, permettendoci di cogliere le migliori opportunità in tutto il mondo, indipendentemente dalla valuta o dalla regione”.