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Alberto Chiandetti

Piani individuali di risparmio, l’FF Italy Fund diventa PIR compliant

Dopo l’aggiornamento della documentazione, lo storico fondo di Fidelity International è formalmente idoneo per i PIR, nati per connettere il risparmio alle piccole e medie imprese italiane.

5 Maggio 2017 11:25
financialounge -  Alberto Chiandetti Donatella Principe Fidelity International PIR PMI

Sostenere le piccole e medie imprese nazionali che, a causa delle dimensioni ridotte, non hanno facile accesso ai prestiti bancari e favorire il risparmio di lungo termine. Nati con questo duplice obiettivo, i PIR sembrano aver conquistato la fiducia degli investitori e una raccolta piuttosto sostenuta.

Attualmente non sono ancora disponibili dati ufficiali, ma secondo le prime indiscrezioni i Piani Individuali di Risparmio stanno andando oltre le migliori aspettative. Ora non resta che attendere il tanto desiderato “effetto volano” sull’economia italiana, il cui tessuto principale è composto proprio dalle piccole e medie imprese. E proprio sulle aziende a piccola e media capitalizzazione investe, da tempo, l’[tooltip-fondi codice_isin="LU0048584766"]FF Italy Fund[/tooltip-fondi] diventato formalmente un investimento idoneo per i PIR.

Rispettando già i vincoli imposti dalla normativa, la strategia del fondo non è stata modificata. Infatti, l’investimento in titoli che non rientrano nell’indice è da sempre una delle sue caratteristiche distintive. Dopo l’aggiornamento della documentazione obbligatoria, l’FF Italy Fund è diventato a tutti gli effetti “PIR-compliant”. Le piccole e medie imprese rappresentano in media oltre la metà degli investimenti del fondo ma, come spiegano gli esperti di Fidelity, la volatilità dell’FF Italy Fund è stata inferiore all’indice.

“Il primo e più evidente vantaggio dell’investimento in PIR – sottolinea Donatella Principe, Head of Fund Selection Unit and Institutional Sales di Fidelity International in Italia - è ovviamente rappresentato dal beneficio fiscale di un annullamento per 5 anni delle imposte sui redditi, pari per i prodotti non-PIR al 26%. Inoltre gli strumenti finanziari investiti nei PIR non sono soggetti a imposte di successione. Per fruire di questi vantaggi è necessario che l’investitore abbia aperto un conto PIR”.

Alberto Chiandetti, Gestore di [tooltip-fondi codice_isin="LU0048584766"]FF Italy Fund[/tooltip-fondi], mette in evidenza “le idee di investimento interessanti” offerte dal mercato italiano nonostante una crescita “non entusiasmante” e ricorda la possibilità di investire anche in aziende globali orientati ai mercati internazionali e quotate in Italia.

Lo stock picking, ovviamente, è uno dei punti di forza della strategia messa in atto da Fidelity: “Cerchiamo di identificare le società che presentano vantaggi rispetto alla concorrenza in termini di crescita di lungo termine – ha spiegato Chiandetti - aziende favorite dal contesto macro economico, ovvero che generano gran parte dei propri utili esportando verso economie in crescita, o che hanno effettuato ristrutturazioni o, ancora, che mostrano un ampio margine di crescita potenziale degli utili rispetto alle stime del mercato. Per identificare le aziende con le migliori prospettive conduciamo approfondite analisi, supportati anche da un team di ricerca proprietaria che ogni anno effettua oltre 17.000 incontri con aziende. I Piani Individuali di Risparmio, dunque, offrono indubbiamente numerosi vantaggi, e la scelta della casa di gestione non è secondaria”.
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