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Andrew Wells

Outlook 2012 - mercato obbligazionario

1 Gennaio 2012 08:00
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Outlook obbligazionario per il 2012 di Andrew Wells, Direttore Investimenti Obbligazionari
"L'eventualità
di default del debito sovrano continuerà a catalizzare l'attenzione
anche nel corso del nuovo anno. Tuttavia riteniamo che sui mercati
obbligazionari il 2012 porterà anche tante opportunità, dalle quali
gestori dinamici potranno trarre vantaggio se sapranno identificare
correttamente le situazioni nelle quali il sentiment degli investitori
non segue i fondamentali".

"Riteniamo che aumenterà ancora
l'interesse per i fondi obbligazionari "strategici" che bilanciano il
rapporto rischio/rendimento attraverso la gestione attiva.
Fortunatamente l'asset class del reddito fisso è ampia e profonda e non
mancano ottime opportunità di ottenere un ritorno interessante evitando i
titoli di Stato maggiormente sotto pressione".

"L'analisi per
singole asset class evidenzia scenari e opportunità differenti. Nel
mercato dei titoli di Stato il concetto di "investimento sicuro" sta
evolvendo verso nuove definizioni. È aumentata, infatti, la domanda di
debito pubblico emesso da Governi considerati ultrasicuri come Stati
Uniti, Regno Unito, Canada e Australia. Questi Paesi hanno la
possibilità di stampare denaro nella propria valuta nazionale e le loro
obbligazioni sono, quindi, ritenute meno esposte a rischi di default.
Tuttavia gli yield attualmente bassi ne riducono l'interesse tra gli
investitori".

"Le obbligazioni societarie di alta qualità, invece,
presentano in taluni casi diverse caratteristiche un tempo associate
alle emissioni sovrane. I timori generalizzati a livello macroeconomico
hanno spinto al rialzo i rendimenti delle obbligazioni corporate in
tutta la gamma di merito creditizio, mentre i fondamentali societari
sono rimasti essenzialmente solidi. Non è infatti eccessivo affermare
che molte società si trovano attualmente in condizioni migliori dei loro
stessi governi".

"Anche le obbligazioni societarie ad alto
rendimento (high yield) sono un segmento molto interessante per gli
investitori. Attualmente gli spread sul credito scontano tassi di
default elevati in un contesto nel quale, al contrario, i fallimenti
sono ben al di sotto della media storica. Analizzando le prospettive
future delle Società di questo segmento riteniamo che gli spread non
rispecchino i fondamentali societari. La maggior parte delle Società,
infatti, arriva al 2012 in una situazione di gran lunga migliore
rispetto a quella in cui versava nel 2008/2009. Le imprese hanno tenuto i
costi sotto controllo, hanno accesso al credito bancario - anche se a
condizioni più restrittive - e negli ultimi due anni hanno dimostrato di
sapere gestire attivamente il proprio fabbisogno di rifinanziamento per
proteggersi dalla volatilità. Questi fattori dovrebbero mantenere i
tassi di default su livelli più contenuti rispetto a quanto il mercato
sembra aspettarsi. I titoli high yield possono, inoltre, offrire flussi
di reddito particolarmente solidi. Sarà, però, indispensabile una buona
selezione dei titoli per riuscire a evitare le emissioni peggiori, che
potrebbero invece danneggiare i rendimenti dei portafogli".

"Dato
il persistere della crisi, il quantitative easing e il conseguente
aumento della massa monetaria risultano essere opzioni plausibili e, di
conseguenza, un possibile aumento dell'inflazione andrebbe preso in
considerazione. Le obbligazioni indicizzate all'inflazione sono, quindi,
convenienti soprattutto in questa fase, durante la quale - fintanto che
non saranno varate misure di QE - l'inflazione continua ad apparire
lontana. Qualora venissero attuate manovre di QE sarebbe invece tardi
per proteggersi efficacemente, in quanto le aspettative di inflazione si
rifletterebbero nelle quotazioni. E’ proprio in questa fase, dunque,
che è possibile trovare maggiore valore nei titoli indicizzati
all'inflazione, soprattutto se le emissioni con le migliori prospettive
di apprezzamento vengono efficacemente selezionate a livello globale".

"Riteniamo,
infine, che il nuovo anno vedrà aumentare notevolmente anche
l'interesse per le obbligazioni dei mercati emergenti in un’ottica di
investimenti di lungo periodo. Le economie emergenti, infatti,
dovrebbero registrare tassi di crescita più elevati a livello globale e
questo potrebbe contribuire a sostenere l‘affidabilità dei loro titoli
di stato. Il debito pubblico e i bilanci di molti Paesi emergenti sono
di gran lunga migliori rispetto alla maggior parte di quelli sviluppati e
possono contare su fondamentali solidi, indebitamenti ridotti e
politiche fiscali responsabili offrendo, quindi, interessanti
opportunità di investimento".

Il commento dei gestori obbligazionari

Andy Weir, Gestore FF Global Strategic Bond Fund e FF Global Inflation Linked Bond Fund
"La crescita economica dei Paesi sviluppati è tuttora penalizzata dall'eccesso di indebitamento che la crisi finanziaria ha prodotto. Le Banche centrali mantengono i tassi di interesse su livelli ridotti con un grado elevato di sostegno monetario per incentivare la crescita economica e molto probabilmente questo scenario si manterrà anche all'inizio del 2012".

"In questo contesto, a livello internazionale, i rendimenti dei titoli di Stato maggiormente affidabili e/o più liquidi sono ai minimi storici e, pertanto, le prospettive per le obbligazioni corporate risultano essere più favorevoli in quanto i bilanci societari sono relativamente solidi, favoriti anche da politiche monetarie accomodanti. In particolare le valutazioni di alcuni titoli sono molto interessanti e, a mio avviso, è probabile che la caccia ai rendimenti incoraggi l'afflusso di investitori verso questa asset class".

"Sul piano dell’inflazione le pressioni si mantengono elevate. Anche se l'aumento dei prezzi mostra segnali di raffreddamento permane, infatti, il rischio che le Banche centrali dei Paesi sviluppati continuino ad ampliare i loro programmi di quantitative easing favorendo, così, un aumento delle pressioni inflazionistiche. Dato il contesto, una attenta selezione a livello globale delle migliori obbligazioni indicizzate all'inflazione potrà favorire le performance".

Rick Patel, Gestore FF US Bond Fund
"A mio avviso nel 2012 il rischio-paese e quello politico continueranno a essere tenuti in grande considerazione dagli investitori, mentre i rendimenti sui titoli di stato statunitensi continueranno a essere molto bassi e, pertanto, prevedo possa aumentare la domanda di titoli che offrono un rendimento maggiore. A beneficiarne dovrebbero essere le obbligazioni corporate, in quanto il rischio sovrano risulta essere molto più elevato di quello legato ai singoli settori o alle singole società".

"Per quanto mi riguarda prediligo le obbligazioni corporate di alta qualità con scadenze a breve e le obbligazioni di società impegnate a ridurre l'indebitamento dopo un'acquisizione strategicamente sensata. Prevedo, altresì, che la volatilità continuerà a persistere e intendo quindi mantenere una posizione in strumenti di liquidità".
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