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Crescere con i consumi cinesi

29 Aprile 2012 20:00
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La Cina, già seconda potenza mondiale e con un tasso di sviluppo del PIL dell’8% circa, dovrebbe divenire la prima potenza economica al mondo nel prossimo decennio.

Ma, forse ancora più di rilievo in uno scenario di rallentamento nei Paesi più sviluppati, sono i consumi interni, supportati dalla crescita sostenuta e dall’aumento del reddito disponibile: gli analisti stimano che in soli 7 anni vi sarà un raddoppio dei salari medi. Inoltre la Cina, già attualmente il secondo mercato al mondo per i beni di lusso, diventerà nel prossimo decennio il primo, con 420 milioni di cinesi benestanti, cioè più di tutti gli abitanti dell’Europa Occidentale.

Fidelity Worldwide Investment propone agli investitori il comparto FF China Consumer Fund, che investe proprio sulle società cinesi in grado di beneficiare dal trend di crescita dei consumi di un miliardo e 300 milioni di cittadini / consumatori cinesi.

Chi avesse investito sul mercato cinese nel 2000 avrebbe quintuplicato il valore dei propri investimenti e le opportunità di crescita non sono certo esaurite come ha più volte spiegato Raymond Ma, Gestore del FF China Consumer Fund.

Secondo il money manager, infatti, la crescita dei consumi in Cina è un fenomeno di ampia portata, supportato da solidi fondamentali, come dimostra, per esempio, la ferma volontà del governo cinese di supportare i consumi interni, decisione recentemente stabilita nel Piano del Governo per i prossimi 5 anni.

Grazie all’introduzione di agevolazioni fiscali, aumenti salariali, piani di previdenza e interventi di edilizia pubblica di proporzioni uniche al mondo, il Governo mira infatti ad innalzare il livello dei consumi della popolazione cinese con l’obiettivo di ridurre la dipendenza dell’economia di Pechino dalla crescita globale.

I settori cinesi dei beni di consumo sono quindi destinati a generare extra rendimenti rispetto ai mercati azionari internazionali anche in tempi di volatilità, come dimostrato nel mese di agosto 2011.

La forte domanda interna in particolare sostiene la crescita come avvenne negli anni ’60 in Italia: ecco un trend secolare chiaro e già in atto su cui basare la parte del portafoglio dedicata alla crescita.
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