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Ripartire dopo il coronavirus, il mondo guarda al modello cinese

Secondo gli esperti di Fidelity International è presto per parlare di ritorno alla normalità, ma la Cina sembra in ripresa

di Leo Campagna 30 Marzo 2020 21:00

Dalla Cina è partito il contagio da coronavirus e il paese è stato il primo ad aver superato la fase critica: negli ultimi giorni il numero di nuovi casi si è ridotto drasticamente, fino ad arrivare intorno allo zero. Nel resto del mondo, in particolare in Europa e negli Stati Uniti, l’epidemia si sta diffondendo ad un ritmo veloce, causando migliaia di ammalati gravi e di vittime. Si guarda alla Cina per cercare di capire se e come, una volta archiviata la fase critica del contagio, l’economia e la vita possano tornare ad una certa normalità. I primi riscontri sono incoraggianti: le precauzioni sanitarie rimangono, ma la Cina sta ripartendo.

IL CONTRASTO ALLA DIFFUSIONE DEL VIRUS SEMBRA AVER FUNZIONATO


“I dati sull'attività ad alta frequenza, dalle vendite a domicilio al consumo di carbone, indicano un graduale ritorno alle normali attività industriali e commerciali in tutta la Cina. Le severe misure di controllo attuate a febbraio hanno bloccato molte delle più grandi città cinesi e hanno portato a un crollo improvviso dell'attività e della domanda. Ma la drastica azione di contrasto sembra aver funzionato”, fanno sapere gli esperti di Fidelity International.

UTILI DELLE AZIENDE CINESI TRA I MENO DANNEGGIATI DELL’EPIDEMIA


Secondo l'ultima rilevazione trimestrale dell’indicatore di sentiment di Fidelity, l'85% degli analisti cinesi della casa d’investimento intravede una attenuazione del problema del virus prima del secondo semestre, rispetto a una media del 48% di tutti gli analisti a livello globale. Anche gli utili delle aziende cinesi sono considerati tra i meno danneggiati dall'epidemia.  Dati, soprattutto quest’ultimo, che hanno sostenuto l'indice composito della Borsa di Shanghai che, da fine febbraio al 12 marzo, è salito dell'1,5% contro una perdita del 16%, nello stesso periodo, dell'S&P 500.

Fidelity: “La Cina guiderà la ripresa post-coronavirus”


Fidelity: “La Cina guiderà la ripresa post-coronavirus”





AL VIA IL RECUPERO DELLE ATTIVITÀ LAVORATIVE


Il recupero delle attività non è, ovviamente, ancora completato. Il consumo di carbone del Paese passato da meno di 400.000 tonnellate al giorno per gran parte del mese di febbraio ad oltre 500.000 tonnellate, ora viaggia il 20% al di sotto dei livelli di marzo degli anni precedenti. Anche la logistica e i trasporti hanno registrato una notevole ripresa in tutto il Paese con la riapertura di aziende e fabbriche e il ritorno al lavoro delle persone.

TRENI E METROPOLITANE ANCORA POCO AFFOLLATI


Tuttavia Il flusso complessivo di passeggeri della metropolitana in otto grandi città è sceso di circa l'80% rispetto a un anno fa, anche perché si cerca di evitare i treni della metropolitana per ridurre al minimo i rischi di infezione ancora presenti. Anche il settore immobiliare, tra i più colpiti dall'inizio dell'epidemia, ha evidenziato una ripresa con le vendite che si sono portate oltre la metà dei livelli standard di prima del Capodanno cinese.

LE PRECAUZIONI SANITARIE RIMANGONO


“I consumi privati, tuttavia, rimangono deboli e ben al di sotto dei livelli precedenti l'epidemia, con le vendita al dettaglio e quelle di auto soltanto in lieve miglioramento nelle ultime settimane”, specificano gli esperti di Fidelity International. Il comportamento dei consumatori rimarrà debole ancora per un certo periodo di tempo. Infatti nelle grandi città cinesi restano in vigore rigorose misure sanitarie per impedire il ritorno del virus: dal controllo della temperatura corporea agli ingressi degli edifici alla sanificazione continua degli ascensori e delle altre aree pubbliche. Il tutto mentre scuole e ristoranti rimangono ancora chiusi.
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