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BCE ancora accomodante nel prossimo futuro

Grande attesa per le decisioni della BCE nel meeting di giovedì 26 ottobre. Per Fidelity International, Draghi farà sicuramente attenzione a non innescare reazioni eccessive dei mercati.

25 Ottobre 2017 17:15
financialounge -  BCE bund Fidelity International Mario Draghi quantitative easing tapering tassi di interesse

La riunione del 26 ottobre del Consiglio direttivo della BCE rappresenta senza dubbio l’evento più importante del mese per i mercati obbligazionari, le dichiarazioni del presidente Mario Draghi relative al programma di acquisti netti di attività saranno vagliate con attenzione. Le aspettative sono per un mantenimento di tassi d’interesse ‘più bassi più a lungo’, con una riduzione degli acquisti mensili, il consensus degli analisti è per una riduzione dagli attuali 60 miliardi a circa 30 miliardi, accompagnata da un’ulteriore estensione del programma di Quantitave Easing e qui la stima è di un prolungamento di nove mesi.

“Dal punto di vista tecnico, anche se l'effetto netto dei flussi sarà negativo per i titoli di Stato europei, data la riduzione degli acquisti mensili lordi, il reinvestimento di quelli in scadenza mitigherà l’impatto netto sul mercato”, spiega David Simner, gestore obbligazionario Europa di Fidelity International.

Quanto al livello dei tassi d’interesse, c’è chi non esclude un annuncio aggressivo di Draghi, in considerazione del rimbalzo ciclico in atto, ma, osservano in Fidelity, con l’inflazione ancora in ritardo e ben lontana dal target della BCE, la mancanza di pressioni sui salari e il rischio di un nuovo apprezzamento dell'euro, non è da escludere che Draghi preferisca invece adottare cautela. “La BCE farà sicuramente attenzione a non innescare un altro Bund tantrum (repentino rialzo dei rendimenti del Bund, ndr) con l’annuncio del tapering e quindi ci aspettiamo una forward guidance (indicazioni riguardo la politica monetaria, ndr) precisa dalla conferenza stampa”, è l’opinione di Simner.

“Con il rallentamento degli acquisti, un aumento dei tassi di interesse appare pertanto una probabilità molto remota e a nostro avviso la politica monetaria resterà estremamente accomodante per un periodo prolungato”. Agli investitori, tuttavia, Simner suggerisce prudenza: “La selettività, la gestione attiva e la cautela sono d’obbligo, dato che i mercati stanno entrando in una nuova fase caratterizzata da un minor supporto delle banche centrali rispetto all’ultimo decennio”.
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