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Mercati, tornano le scelte difensive: ecco i prossimi appuntamenti

Mentre i mercati finanziari sembrano ora premiare i settori più difensivi come utilities e beni di consumo di base, i dati macro attesi in settimana (Pil e inflazione) forniranno nuove importanti indicazioni

di Leo Campagna 29 Gennaio 2020 16:03
financialounge -  Euromobiliare SGR mercati Radar

I mercati finanziari la scorsa settimana hanno registrato una svolta difensiva. Sul versante obbligazionario, i principali indici governativi sono saliti di un punto percentuale: mentre i rendimenti, che si muovono in direzione opposta ai prezzi, sono scesi: quello del Treasury decennale evidenzia una riduzione di 30 punti base (-0,30%) da inizio anno, posizionandosi nella parte bassa del range che ha prevalso negli ultimi mesi.

NON SOLO TECNOLOGIA, ANCHE UTILITIES E BENI DI CONSUMO DI BASE


Nell’ambito azionario, invece, si segnala un cambio di orientamento settoriale da parte degli investitori che, oltre alla tecnologia - che mantiene saldamente la leadership del mercato – hanno premiato le utilities e i beni di consumo di base, settori dal profilo più difensivo. Da segnalare, inoltre, la correzione del settore energia penalizzato da un calo del prezzo del greggio di oltre 5 dollari al barile.

PREOCCUPAZIONI PER IL CORONAVIRUS CINESE


A frenare gli entusiasmi degli investitori è stata la crescente preoccupazione sui potenziali risvolti economici negativi del coronavirus cinese. I dati macro economici, invece, sono risultati incoraggianti con la fiducia delle imprese del settore manifatturiero che evidenzia, nelle aree al di fuori degli Stati Uniti, un tendenziale recupero verso la soglia di espansione dai minimi di settembre scorso.

PMI GERMANIA, UK E GIAPPONE INCORAGGIANTI


“Di particolare rilievo sia il PMI manifatturiero tedesco che quello inglese e giapponese. Il primo sembra segnalare che probabilmente è alle spalle il punto di maggior debolezza ciclica, mentre il quadro di minore incertezza sulla Brexit ha giovato a quello inglese: in Giappone, infine, sembrano superati gli effetti dell’aumento dell’IVA dell’ottobre scorso ” spiegano gli esperti di Euromobiliare SGR che non mancano di ricordare come gli indici PMI dei servizi restino, nel loro complesso, ampiamente sopra quota 50, la soglia che demarca l’espansione dalla contrazione economica.

PRIMA RIUNIONE DELL’ANNO DELLA FED


I professionisti di Euromobiliare SGR segnalano poi, come di consueto, gli eventi di maggior rilievo nell’agenda economica di questa settimana cominciando con la riunione della Fed di mercoledì 29 gennaio. Alla luce di un contesto di crescita moderata e in assenza di pressioni inflazionistiche, la banca centrale statunitense dovrebbe restare in stand by per i prossimi mesi. Al momento non si vedono infatti all’orizzonte fattori capaci di motivare un ulteriore intervento sui Fed Fund, sia espansivo che restrittivo. “Gli investitori saranno concentrati su un aggiornamento della strategia di acquisto di titoli di stato a breve termine in considerazione del fatto cha da settembre è in atto una consiste espansione del bilancio” specificano gli esperti di Euromobiliare SGR.

Video - Una buona partenza per il 2020


Una buona partenza per il 2020





PIL DEL IV TRIMESTRE USA E AREA EURO


Giovedì 30 è invece prevista la prima lettura del PIL relativo al 4° trimestre negli Stati Uniti e il giorno dopo quella in area dell’euro. I professionisti di Euromobiliare SGR, che si aspettano dati in linea con quelli del trimestre precedente, ovvero 2,1% per gli USA e 1,1% per il vecchio continente, presteranno particolare attenzione alla dinamica delle componenti principali.

INFLAZIONE DI GENNAIO DELL’AREA EURO


“Venerdì 31 gennaio sarà la volta dell’inflazione della zona euro e ci aspettiamo un lieve calo dell’indice ‘core’ (che esclude le componenti alimentati e energia) e un rialzo dell’indice headline per effetto del contributo del prezzo del petrolio” rivelano gli esperti di Euromobiliare SGR. I quali, infine, ricordano come, sempre venerdì 31, sarà il giorno dell’addio ufficiale della Gran Bretagna dall’Unione Europea: ci sarà poi tempo fino al 31 dicembre per definire i nuovi accordi commerciali tra le parti.
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