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Euromobiliare SGR

Mercati, occhi puntati sul possibile calo dell’inflazione

Venerdì il dato preliminare dell’inflazione area euro a novembre che secondo Euromobiliare Sgr dovrebbe scendere al 2%. Indici PMI europei ai minimi dal 2016.

27 Novembre 2018 14:42

Il prezzo del petrolio in caduta libera dovrebbe far sentire i propri effetti sui prezzi al consumo, le cui aspettative avevano tanto preoccupato gli investitori sia nella correzione dei mercati tra fine gennaio e febbraio e sia in quella scattata ai primi di ottobre. Sembra infatti prevalere l’opinione che il picco delle aspettative di inflazione sia stato archiviato.

MERCATO OBBLIGAZIONARIO, RENDIMENTI CORE IN RITIRATA


“Nell’ambito del mercato obbligazionario, i titoli di stato stanno disegnando una rivalutazione della traiettoria delle politiche monetarie sia in Europa che negli USA. Sono scesi infatti i rendimenti dei governativi core sulla scia, anche, dell’ulteriore calo delle quotazioni del petrolio” sostengono gli esperti di Euromobiliare Sgr.

WALL STREET ZAVORRATA DALLA TECNOLOGIA


L’azionario, al contrario, è tornato ai minimi di un mese fa sulla scorta degli indici PMI che la scorsa settimana hanno mostrato un lieve calo negli Stati Uniti e una forte (e imprevista) contrazione nella zona euro, dove sono ormai ai valori più bassi dal 2016. A trainare al ribasso gli indici è stato il calo dei nuovi ordinativi dall’estero, penalizzati dalle tensioni commerciali. Sebbene si allarghi la forbice della performance macro dell’Europa soprattutto rispetto agli Stati Uniti, Wall Street non sembra riuscire a recuperare la leadership azionaria poiché zavorrata dal settore tecnologia, che sta scontando una vistosa correzione al ribasso delle valutazioni (derating).ù

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LE TRE FONTI DI RISCHIO


“In estrema sintesi, gli investitori optano per l’avversione al rischio a cui continuano ad aggiungersi le tensioni derivanti dai tre principali fronti di incertezza politica ancora tutti aperti e dove soluzioni cooperative sembrano tutt’altro che ovvie” specificano i professionisti di Euromobiliare Sgr con riferimento a Brexit, confronto commerciale tra Washington e Pechino e Italia.

INCERTEZZA SU BREXIT E DAZI COMMERCIALI


Relativamente alla prima fonte di rischio, sebbene sia stato raggiunto un accordo tra la UE e il Regno Unito non sembra affatto scontata l’approvazione entro il prossimo mese da parte del Parlamento inglese: se prevalesse il no, si aprirebbe una fase caotica. Sul fronte dazi commerciali, invece, cresce la speranza per una tregua temporanea tra USA e Cina in vista del G20 del 30 e 31 novembre a Buenos Aires.

DIPLOMAZIE ITALIA – UE AL LAVORO


Per quanto riguarda poi l’Italia, entro due settimane l’Ecofin si esprimerà sulla relazione della Commissione europea sulla procedura per la violazione della regola del debito. Procedura che potrebbe essere successivamente formalizzata, in via ufficiale, alla fine di gennaio del prossimo anno. “Le diplomazie sono al lavoro nel tentativo di un accomodamento, vedremo se questo si tradurrà un livello di equilibrio più basso dello spread BTP-Bund” puntualizzano gli esperti di Euromobiliare Sgr.

INFLAZIONE, ATTESA PER QUELLA DI NOVEMBRE


I quali, tornando al tema inflazione, segnalano l’appuntamento di maggior rilievo previsto questa settimana dal calendario economico: il dato preliminare, venerdì 30 novembre, relativo ai prezzi al consumo di novembre dell’area euro. “Dopo aver raggiunto il massimo degli ultimi 6 anni in ottobre, l’indice headline (complessivo) dovrebbe scendere al 2% per effetto della componente energetica che riflette il collasso del prezzo del petrolio. L’indice core (che invece esclude le componenti energia e alimentari) dovrebbe rimanere tra l’1,0 e l’1,1%” specificano i professionisti di Euromobiliare Sgr.
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