Contatti

Euromobiliare SGR

Mercati: l’Iran è solo un ricordo, inizio d’anno positivo ed equilibrato

Euromobiliare Sgr fa il bilancio di una buona partenza d’anno per tutte le asset class e per l’azionario in particolare. Dopo la ‘distrazione’ della questione Iran, mercati di nuovo focalizzati sui dati macro Usa

di Redazione 14 Gennaio 2020 12:00

Il 2020 dei mercati è partito nel segno della continuità con la chiusura brillante del 2019, con le tensioni USA-Iran accese dal blitz americano a Bagdad e dalla successiva ritorsione di Teheran finite rapidamente nello specchietto retrovisore dopo qualche sussulto iniziale di volatilità subito tornata a livelli storicamente molto compressi. Tutte le asset class hanno infatti registrato nelle prime sedute del 2020 delle performance positive, in particolare l’azionario, gettandosi rapidamente alle spalle la questione Iran che, con buona probabilità, ha rappresentato solo una distrazione per gli investitori globali.

I DATI SUL LAVORO USA RESTANO ROBUSTI MA SENZA PRESSIONI INFLAZIONISTICHE


E’ questa la fotografia dei mercati finanziari all’inizio del 2019 scattata da Euromobiliare Sgr nel suo ‘Radar’ settimanale. Sul fronte macro gli esperti della casa italiana sottolineano che i dati del Job Report pubblicato dal Dipartimento USA al Lavoro venerdì 10 gennaio ha riportato una creazione di nuovi posti di lavoro leggermente sotto le attese ma sufficientemente vicina da non deludere, grazie anche delle revisioni al rialzo dei dati di novembre. Allo stesso tempo ha rallentato la crescita dei salari, sempre a dicembre, dal 3,1% al 2,9%, segnalando uno scenario di retribuzioni ancora robuste ma senza pressioni inflazionistiche, il che continua ad essere favorevole all’insieme delle attività finanziarie.

EQUILIBRIO VIRTUOSO FATTO ANCHE DI VOLATILITA’ A LIVELLI STORICAMENTE BASSI


Per Euromobiliare Sgr sono dati che testimoniano un ‘equilibrio virtuoso’ confermato dai nuovi massimi toccati dal Nasdaq e dallo S&P500 con un rendimento del T-bond decennale americano all’1,83%, a metà del range che ha prevalso negli ultimi tre mesi. Per la casa di investimento un’ulteriore cartina di tornasole è fornita dalla volatilità, che dopo il movimento al rialzo seguito alle tensioni in Medio Oriente ha avuto una dinamica molto contenuta, con il temporaneo rialzo immediatamente rientrato con chiusure sempre su livelli storicamente compressi.

DAI DATI USA IN ARRIVO NON SI ASPETTANO SEGNALI DI TENSIONI INFLAZIONISTICHE


Ora in prospettiva l’attenzione degli operatori di mercato tornerà a focalizzarsi sui nuovi dati macroeconomici in arrivo specialmente dagli Stati Uniti per cercare di trovare un riscontro all’ipotesi di una progressiva ripresa della congiuntura globale. Nel calendario della settimana, che non offre spunti particolari, Euromobiliare ricorda comunque il dato sull’inflazione americana a dicembre, in uscita martedì 14 gennaio. L’indice generale è atteso in aumento al 2,4% sostenuto dai prezzi dei prodotti energetici, in linea con l’andamento registrato da ottobre scorso dettato non solo del rialzo del prezzo del petrolio ma anche per effetto delle tariffe e del confronto con l’andamento debole nel 2018. L’ indice core, che esclude alimentari e energia ed è guardato con attenzione dalla Fed, dovrebbe invece rimanere stabile intorno al 2,3%.

Video - Partenza positiva per il 2020 dei mercati


Partenza positiva per il 2020 dei mercati





ATTENZIONE AI DATI SUI CONSUMI CHE ORMAI RAPPRESENTANO IL 70% DEL PIL USA


Giovedì 16 gennaio si prosegue sempre in USA con i dati delle vendite al dettaglio di dicembre, che secondo Euromobiliare possono risultare forti dopo due mesi meno brillanti, specchio comunque del buono stato di salute del consumatore americano. I dati sui consumi sono particolarmente importanti per valutare la performance dell’economia USA nel suo complesso, in quanto i consumi rappresentano ormai ben il 70% circa dell’intero PIL a stelle e strisce. A fine mese usciranno i dati preliminari della crescita del Prodotto Interno Lordo americano nel quarto trimestre del 2019 e le stime più recenti della Fed di Atlanta cifrate nell’ormai famoso GDPNow, datate 10 gennaio, puntano a una crescita sostenuta del 2,3%.
Share:
Trending