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Mercati, dopo un giugno da ricordare torna di moda il rischio

Le asset class più rischiose, tra cui quelle italiane, hanno attirato copiosi investimenti recuperando le perdite di maggio. Sensazioni positive dopo il G20, ma occhi puntati sui dati Usa

di Redazione 2 Luglio 2019 07:00

Si è chiuso un mese di giugno tra i più brillanti di sempre in Borsa e che ha registrato, più in generale, un forte recupero delle quotazioni di tutte le asset class di rischio. In particolare, nell’ambito azionario, l’indice azionario globale (MSCI AC World) si è riposizionato sui massimi dell’anno trainato soprattutto da Wall Street e dell’Europa.

GIAPPONE FANALINO DI CODA


Bene anche i mercati emergenti, complice anche l’indebolimento del dollaro, mentre Tokyo è restata indietro, dal momento che il Giappone è molto sensibile ai rischi protezionistici e al rafforzamento dello yen. Dal punto di vista settoriale, invece, la tecnologia e le materie prime si sono distinte su tutti. Ma, come si diceva, tutte le asset class di rischio hanno potuto evidenziare performance sostenute in giugno.

IL NUOVO ATTIVISMO DELLE BANCHE CENTRALI


“Grazie al nuovo attivismo delle banche centrali, messo in campo come contrasto ai crescenti rischi sulla tenuta del ciclo globale, le quotazioni di azioni, obbligazioni societarie e mercati emergenti hanno beneficiato di un importante sostegno che ha permesso di recuperare le perdite subite in maggio” spiegano gli esperti di Euromobiliare Sgr.

Investimenti, un giugno da incorniciare


Investimenti, un giugno da incorniciare





TASSI DEI TREASURY USA E DEI BUND AI MINIMI


Il nuovo regime delle banche centrali, più incline a politiche monetarie accomodanti, ha infatti determinato un ulteriore calo dei rendimenti dei governativi ‘core’, in particolare i Treasury Usa e i Bund tedeschi. Questo calo ha reso appetibili le obbligazioni societarie, in particolare quelle high yield, al punto di spingere gli spread – extra rendimenti rispetto ai titoli di stato ‘core’- verso i livelli di aprile.

SENTIMENT INVESTITORI IN MODALITÀ RISK ON


In pratica, il sentiment degli investitori è tornato in giugno in modalità risk–on (orientato al rischio) e questo spiega anche perché gli asset finanziari italiani siano stati oggetto di copiosi acquisti, nonostante il tema della sostenibilità dei conti pubblici sia stato tutt’altro che superato: il solo annuncio da parte della Bce a riaprire, se necessario, l’ombrello protettivo del quantitative easing ha prevalso su qualsiasi altra considerazione.

Portafogli sempre più sostenibili


Portafogli sempre più sostenibili





LA SPADA DI DAMOCLE DELLA PROCEDURA DI INFRAZIONE


“La Commissione europea esprimerà il parere sull’apertura di una procedura di infrazione per l’Italia per debito eccessivo. Il nostro paese dovrebbe illustrare le misure di assestamento del bilancio in grado di contenere il deficit per il 2019. Se approvate, tali misure agevolerebbero la decisione europea per un rinvio del confronto all’autunno” spiegano i professionisti di Euromobiliare Sgr.

DE-ESCALATION USA-CINA MA ACCORDO ANCORA LONTANO


Sempre in tema di problemi aperti, anche l’accordo commerciale tra Washington e Pechino è di fatto rinviato a data da destinarsi. “Tuttavia, le dichiarazioni di USA e Cina dopo il G20 di Osaka in Giappone hanno il merito di aver determinato una de-escalation significativa delle tensioni. Non dovrebbero infatti essere introdotti nuovi dazi, mentre Huawei potrebbe ricominciare almeno in parte a fare affari con aziende americane, e Pechino ad impegnarsi ad importare beni agricoli dagli Stati Uniti” sottolineano gli esperti di Euromobiliare Sgr.

IL DATO DELL’ISM MANIFATTURIERO USA


I quali, come di consueto, segnalano gli eventi chiave, in ambito macro economico, in agenda questa settimana, entrambi relativi agli Stati Uniti e in grado di orientare le scelte della Federal Reserve in previsione della riunione di luglio: l’indice l’ISM manifatturiero di giugno, e l’aggiornamento dei dati del mercato del lavoro. L'ISM manifatturiero, come da previsioni, è calato fermandosi a 51,7 punti dai precedenti 52,1. Un dato che, specificano gli esperti di Euromobiliare Sgr, non sorprende vista la persistenza dei conflitti commerciali, né deve allarmare.

VENERDÌ SI ALZA IL VELO SUL MERCATO DEL LAVORO AMERICANO


Venerdì 5 luglio, sarà la volta dei dati relativi al mercato del lavoro con il tasso di disoccupazione che dovrebbe restare ancorato ai minimi storici. Prevista una crescita delle retribuzioni in lieve ascesa al 3,2%, che tuttavia non costituisce un livello in grado di generare surriscaldamento nel sistema garantendo al contempo più risorse disponibili alle famiglie americane. Infine, si conoscerà il dato dei nuovi posti di lavoro che, dopo il deludente dato di maggio, dovrebbe tornare verso i valori medi degli ultimi 3 mesi.
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