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Euromobiliare Sgr: Fed, dazi e Brexit ridanno sprint, si aspettano conferme dai dati

Dazi, Brexit e nuovi acquisti della Fed hanno rassicurato gli investitori, che ora però guardano ai dati macroeconomici in arrivo nei prossimi giorni, spiegano gli esperti di Euromobiliare Sgr

di Redazione 15 Ottobre 2019 13:00

Un tris di avvenimenti che ha immediatamente riacceso il sentiment dei mercati. Stiamo parlando della combinazione, inaspettata quanto positiva, della prima ipotesi di accordo tra Washington e Pechino in ambito commerciale annunciata venerdì scorso da Trump, della possibilità di evitare una hard Brexit e della nuova liquidità fornita dalla Federal Reserve.

IL SUPPORTO SOSTANZIALE AL MERCATO DA PARTE DELLA FED


“Quest’ultima mossa fornisce un supporto sostanziale al mercato in quanto conferma la volontà della banca centrale statunitense di sedare in modo più strutturale le tensioni sul mercato monetario registrate nell’ultimo mese” fanno sapere gli esperti di Euromobiliare Sgr.

60 MILIARDI DI DOLLARI AL MESE


Dal 15 ottobre la Fed acquisterà titoli di stato (Treasury) a breve termine per un controvalore di 60 miliardi fino a metà novembre, per poi calibrare l’ammontare su base mensile ma proseguendo comunque con gli acquisti almeno per i prossimi sei mesi. L’obiettivo è infatti quello di garantire la più ampia liquidità in dollari.

BORSE SU, VOLATILITÀ GIÙ


In una settimana priva di importanti dati macro economici, i tre eventi menzionati sopra sono stati tutti interpretati in modo positivo dal mercato. Da un lato hanno propiziato un rialzo degli indici di Borsa - con una sovraperformance di area euro e Giappone, cioè di due fra le regioni più penalizzate dalle politiche protezionistiche – e un robusto rientro (-20% rispetto ai picchi di inizio ottobre) dell’indice VIX della volatilità, che si è così riposizionato nella fascia bassa del trading range storico.

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TREASURY A 10 ANNI, DALL’1,5% ALL,1,72% IN QUATTRO GIORNI


Dall’altro, invece, hanno contribuito a far salire i rendimenti dei titoli governativi – mentre i prezzi che si muovono in direzione opposta ai rendimenti sono scesi - con il tasso dei Treasury a 10 anni statunitense che è aumentato dall’1,5% all’1,72% nel giro di quattro sedute. “Da segnalare, come diretta conseguenza delle ipotesi di una ‘Brexit’ negoziata con toni meno spigolosi, il repentino apprezzamento della sterlina che in due giorni si è rafforzata di oltre il 3% contro euro” puntualizzano i professionisti di Euromobiliare Sgr.

NIENTE DAZI DAL 15 OTTOBRE


I quali, come di consueto, segnalano gli eventi di maggior rilievo in calendario questa settimana. In attesa della ratifica della cosiddetta ‘fase 1’ dell’accordo tra USA e Cina, che potrebbe vedere le firme il prossimo mese del presidente americano Trump e del suo omologo cinese Xi in occasione dell’incontro dei leader mondiali in Cile, martedì 15 ottobre non entreranno in vigore i nuovi dazi. Nessun incremento delle tariffe doganali dal 25% al 30% su 250 miliardi di dollari di importazioni dalla Cina in cambio, da parte di Pechino, di un impegno ad acquistare beni agricoli statunitensi.

FOCUS SULLE VENDITE AL DETTAGLIO DI SETTEMBRE NEGLI USA


Mercoledì 16 ottobre riflettori puntati sulle vendite al dettaglio negli USA relative al mese di settembre: secondo gli esperti di Euromobiliare Sgr dovrebbe essere registrata una conferma del trend positivo degli ultimi 6 mesi. “Dopo alcuni recenti dati macroeconomici non brillanti, questo costituisce un test sulla tenuta dei consumi che in questo contesto di rallentamento hanno rappresentato il motore della crescita americana” sottolineano i professionisti di Euromobiliare Sgr.

BREXIT, ALLA RICERCA DI UN ACCORDO IN TEMPO UTILE


Il giorno successivo , giovedì 17 ottobre, l’attenzione passerà al Consiglio europeo che esaminerà la proposta di accordo delineata negli ultimi giorni, che non sembra molto differente da quella proposta a suo tempo da Theresa May, incentrata sulla gestione dei confini irlandesi. L’obiettivo è quello di trovare un accordo tra il premier inglese Johnson e i 27 leader dell’Unione. Accordo che necessita dell’approvazione del Parlamento inglese entro il 19 ottobre: tempi quindi molto stretti per un accordo entro il prossimo 31 ottobre.
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