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Debito Italia, il fragile equilibrio all’ultimo gradino del rating investment grade

Intanto, mentre domani l’attenzione sarà alle parole di Draghi sulle implicazioni dei rischi che potrebbero impattare sulla crescita, venerdì sarà reso noto il PIL USA con un dato superiore al 3%

24 Ottobre 2018 17:01
financialounge -  Euromobiliare SGR italia manovra

La situazione dell’Italia diventa sempre più instabile sui mercati. Questo perché, in un contesto nel quale le piazze finanziarie cercano un nuovo livello di equilibrio dopo due settimane caratterizzate da forti correzioni sia degli indici governativi core, sia dei listini azionari, i contrasti tra Roma e l’Europa crescono di intensità. La scorsa settimana lo spread (il differenziale di rendimento) tra il BTP e il bund decennali si è spinto nella giornata di venerdì fino a quota 340 punti base (+3,4%) per poi ripiegare leggermente a fine seduta a 315 (+3,15%).

BRACCIO DI FERRO TRA ROMA E COMMISSIONE EUROPEA


A sollecitare il differenziale, le forti preoccupazioni avanzate dalla Commissione Europea in merito alla manovra fiscale, dal momento che comporta una deviazione significativa dal Patto di Stabilità sia in termini di contenimento del deficit che di riduzione del debito. E’ probabile che il braccio di ferro fra il governo Lega – 5 Stelle e la Commissione Europea prosegua nelle prossime settimane alla luce del fatto che nessuno dei due contendenti intende retrocedere dalla proprie posizioni.

IL GIUDIZIO DELLE AGENZIE DI RATING


Ma, al di là di questo pur importante rilievo, forse il vero punto critico, almeno nell’immediato, per il debito italiano è il giudizio delle agenzie di rating. Ebbene venerdì scorso, a mercati chiusi, l’agenzia Moody’s ha tagliato il merito di credito dell’Italia da Baa2 a Baa3. Si tratta del gradino inferiore del comparto Investment Grade (sotto al quale, in pratica, scatta il rating non investment grade) ma con un outlook che passa da negativo a stabile. Venerdì prossimo, invece, dovrebbe essere l’agenzia Standard & Poor's ad esprimere il giudizio sull’Italia. Secondo gli esperti di Euromobiliare Sgr con ogni probabilità anche S&P abbasserà la valutazione complessiva sul debito del nostro paese. Due le principali opzioni: sola revisione dell’outlook da stabile a negativo, oppure riduzione del rating dall’attuale BBB (due gradini dal Junk) mantenendo l’outlook stabile. Anche in quest’ultimo caso, è probabile che alle attuali quotazioni, i titoli di stato italiano incorporino buona parte del nuovo giudizio di merito: un outlook stabile presuppone infatti una prospettiva di medio termine che non prevede un cambiamento della valutazione.

I PROBLEMI DELL’ITALIA RESTANO


Questo, tuttavia, non vuol certo dire che le cose si stiano risistemando per il meglio per l’Italia. Gli elementi che rendono vulnerabile il nostro paese a potenziali shock sono ancora tutti da affrontare e risolvere, dalla bassa crescita potenziale in assenza di riforme strutturali al debito pubblico consistente che necessita di preservare la fiducia degli investitori per poterlo finanziare. “Il downgrade era atteso e già riflesso negli attuali livelli di rendimento dei titoli di stato italiani. Tuttavia il protrarsi della tensione sui BTP, e il conseguente restringimento delle condizioni finanziarie e creditizie, potrebbe avere ricadute negative sulla crescita economica” spiegano i professionisti di Euromobiliare Sgr.

Video - Mercati in cerca di un nuovo equilibrio


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DOMANI ATTENZIONE ALLE PAROLE DI DRAGHI


I quali, allargando l’orizzonte al resto del mercato, segnalano una serie di eventi di rilievo attesi in settimana. A cominciare dalla riunione di domani della BCE. Se è vero che, secondo gli esperti di Euromobiiare Sgr, sul versante delle indicazioni sul futuro indirizzo della politica monetaria (la cosiddetta forward guidance) e sulla politica di reinvestimento dei titoli presenti nel bilancio, non dovrebbero affiorare spunti di rilievo, su altri capitoli le parole di Draghi saranno ascoltate con estrema attenzione. Non soltanto quelle in cui, con ogni probabilità, il presidente della banca centrale europea avvertirà circa le conseguenze del mancato rispetto delle regole europee da parte dell’Italia, ma anche i riferimenti alle fronti di pericolo emersi con maggiore evidenza rispetto alla riunione di settembre: la situazione italiana, i negoziati sulla Brexit e i rapporti commerciali. “Sarà interessante ogni considerazione sui rischi allo scenario che, tuttavia, a nostro avviso saranno nel complesso ancora valutati come bilanciati” specificano i professionisti di Euromobiliare Sgr.

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VENERDI’ ATTESO UN PIL USA AL 3%


Per i quali, il giorno successivo, nel quale sarà resa nota la prima stima della crescita del PIL americano nel terzo trimestre, è probabile che sia annunciato un dato solido, superiore al 3%, dopo l’accelerazioni al 4,2% del trimestre precedente. “L’espansione è sostenuta da consumi ed investimenti, mentre il contributo delle esportazioni nette dovrebbe essere negativo, ma compensato da un aumento delle scorte” puntualizzano a tale proposito gli esperti di Euromobiliare Sgr.
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