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Preservare valore e rendimenti sul lungo termine: perché serve una gestione attiva

Lo scenario economico degli ultimi due anni ha “cullato” gli investitori, ma la gestione attiva resta un valore aggiunto per ottenere successo nel lungo termine. Indipendentemente dalle condizioni esterne.

28 Marzo 2018 14:00
financialounge -  Ethenea gestione attiva Michael Blümke Morning News

Crescita economica moderata e costante, inflazione bassa, tassi d’interesse contenuti: lo scenario “goldilocks” ha viziato gli investitori con un’economia né troppo calda né troppo fredda, proprio come il porridge che piaceva tanto alla Riccioli d’oro protagonista della famosa fiaba. Cullati dalla liquidità senza precedenti immessa sul mercato dalle banche centrali, i risparmiatori hanno vissuto lo scossone di inizio febbraio come una turbolenza passeggera prima di tornare a navigare nei tranquilli mari del rendimento sicuro. Ma questa tendenza, registrata negli ultimi due anni, ha fatto passare in secondo piano i benefici di una gestione più attiva degli investimenti per i portafogli dei clienti. Ne è convinto Michael Blümke, portfolio manager di ETHENEA Independent Investors, che sottolinea come un posizionamento ideale non sia sinonimo di successo a lungo termine se non funziona in periodi difficili.

PORTAFOGLIO FLESSIBILE


“La gestione attiva del portafoglio – spiega Blümke - ha due funzioni principali. Per cominciare, occorre un'analisi completa del contesto di mercato, attuale e futuro. Ciò è essenziale per un’appropriata composizione del portafoglio. Questa cosiddetta ‘asset allocation strategica’ rappresenta la maggior parte del reddito generato da un portafoglio. Con la sua diversificazione in diverse asset class, è anche una misura preliminare di gestione del rischio. Occorre inoltre tener conto delle preferenze di rischio/rendimento dello specifico gruppo di investitori. Allo stesso tempo, il portafoglio deve essere mantenuto in una certa misura flessibile e dev’essere strutturato in modo tale che gli adeguamenti dinamici derivanti da fluttuazioni dei prezzi o da rischi improvvisi, non abbiano un effetto negativo significativo sul portafoglio e non superino i limiti di tolleranza predefiniti dei clienti”.

TATTICA BATTE ALGORITMO


Dunque una corretta impostazione, pur essendo fondamentale, non basta a garantire il successo di un investimento che, per forza di cose, è influenzato da eventi esterni spesso imprevedibili. Non a caso Blümke sottolinea la rilevanza della gestione tattica, basata su esperienza e giudizio professionale che permettono al gestore di prendere la decisione più appropriata. Perché, afferma il gestore di ETHENEA Independent Investors “ex ante non ci può essere un algoritmo perfetto per far fronte a qualsiasi crisi“.

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LE DOMANDE GIUSTE


Porsi continuamente delle domande permette, se necessario, di correggere i propri presupposti decisionali e adattarsi a qualsiasi situazione di mercato. A patto, ovviamente, di porsi le domande giuste. Per esempio, secondo Michael Blümke, bisogna domandarsi: “Le informazioni sulla base delle quali sono state adottate le decisioni precedenti, sono cambiate?”. O ancora: “Vi sono nuovi aspetti che prima non sono stati presi in considerazione?”. Oppure: “Considerando i rischi connessi, i premi attesi sono ragionevoli?”

DUBITARE AIUTA


“Molte di queste domande – spiega il gestore di ETHENEA Independent Investors - devono essere ripetutamente poste e risolte. In questo modo, almeno in una certa misura, i gestori di portafoglio possono evitare di cadere vittime della ben nota percezione e degli errori decisionali. Di conseguenza, i processi di investimento e i successi dovrebbero essere tracciabili e, soprattutto, replicabili. Ciò non deve essere interpretato come un argomento a favore di una costante sovrapposizione strategica dell’asset allocation e pertanto come una giustificazione di un trading attivo all'interno e all'esterno di una vasta gamma di mercati. Si tratta piuttosto di un appello per un adeguato aggiustamento della tolleranza al rischio di fronte al mutare delle condizioni politiche, economiche e tecniche”.

NIENTE SORPRESE NEGATIVE


Ogni tanto, per tornare al paragone iniziale, Riccioli d’oro potrebbe trovare un porridge che scotta. E quando accadrà potrà contare su un gestore attivo pronto a soffiare sulla ciotola per non rovinarle la colazione: “In questo modo - conclude Blümke - al cliente viene risparmiata una sorpresa negativa. Al contrario, invece, vede le fluttuazioni dei prezzi delle ultime settimane esattamente come noi: come una correzione necessaria in una fase avanzata di un mercato rialzista ancora attivo”.

 
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