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Obbligazioni, è il momento di puntare sulle emissioni di qualità

Dopo un’ottima performance da inizio anno degli high yield, meglio le obbligazioni di più alta qualità. L’analisi di Thomas Herbert (ETHENEA).

8 Agosto 2018 15:15

Se si analizzano le performance degli ETF e dei fondi da inizio anno al 3 agosto si può constatare l’ampia divergenza di rendimento sia tra le sottocategorie azionarie che tra quelle ad indirizzo obbligazionario. Per esempio, tra gli azionari, gli ETF specializzati sul settore tecnologia sfoggiano una performance media del 15,2%, quelli azionari USA small cap un +10,78%, gli azionari internazionali large cap value un +6,26%, gli azionari Russia +5,66% e gli azionari reddito Europa +3,5%. All’opposto, invece, spiccano gli azionari Turchia (-36,1%), gli azionari Cina A-shares (-16,6%), gli azionari Indonesia (-12,5%), gli azionari Corea del Sud (-10,1%), gli azionari Paesi emergenti small e mid cap (-4,3%) e gli azionari Brasile -2,7%.

FONDI OBBLIGAZIONARI PAESI EMERGENTI IN ROSSO


Stesso discorso anche tra gli ETF obbligazionari. A fronte di categorie in perdita (obbligazionari Paesi emergenti eur -5,66%, obbligazionari Paesi emergenti valuta locale -2,8%, obbligazionari globali eur -1,4% e obbligazionari inflation linked globali euro hedged -1,4%), altre vantano performance positive (obbligazionari high yield USD +5,4%, obbligazionari Giappone +4,5%, high yield globali +2,7%, inflation linked Usd +2,1% e renminbi onshore +2%).

ADESSO MEGLIO I BOND DI ALTA QUALITÀ


Per il resto dell’anno, tuttavia, Thomas Herbert, Head of portfolio management di ETHENEA Independent Investors suggerisce, per quanto riguarda le obbligazioni, di focalizzarsi sulle emissioni societarie di alta qualità, riducendo le posizioni in titoli high yield. Inoltre, alla luce dei temi politici che stanno influenzando i mercati, l’esperto si dichiara molto preoccupato per la situazione in Italia, che probabilmente peggiorerà ulteriormente prima che le cose si risollevino.

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IN ATTESA DI UN AUMENTO DELLO SPREAD BTP-BUND


“Per questo motivo, nei nostri portafogli stiamo prendendo posizione per beneficiare della risalita dello spread BTP-Bund che ci attendiamo nel secondo semestre 2018” rivela Thomas Herbert. Per l’esperto, in ogni caso, occorre distinguere tra le incertezze di origine geopolitica e i fondamentali economici, con questi ultimi senz’altro più rilevanti in termini di asset allocation.

TASSI EUROPEI ANCORA BASSI A LUNGO


“La Cina, gli Stati Uniti e l'Europa rappresentano insieme circa il 60% dell'economia globale. Negli Stati Uniti, l'economia beneficia delle politiche fiscali, della spesa per le infrastrutture e minori aliquote fiscali” sostiene Thomas Herbert. Secondo il quale, alla luce di un mercato del lavoro ancora solido, esistono i presupposti per un sostegno all'economia fino al 2019. Un contesto nel quale, per l’esperto, l'inflazione e i rendimenti obbligazionari dovrebbero continuare a salire, mentre i tassi europei rimarranno bassi più a lungo.

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SOVRAPPESO NELLE AZIONI E UN PO’ DI ORO


“Nella costruzione del portafoglio, in questo contesto puntiamo ancora sul mercato azionario, tuttavia riteniamo che sia necessario spostare l'attenzione verso Wall Street e la Cina, sottopesando l’esposizione in Europa. Continuiamo a mantenere nei nostri portafogli anche una piccola posizione in oro, a scopo di diversificazione” conclude Thomas Herbert.
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