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Riflettori sulla Fed: aspetterà luglio per il primo ribasso?

Questa sera si conclude la due giorni del Fomc con la conferenza stampa di Powell. La Fed punta a un ribasso dei tassi, ma non c’è certezza su quando comincerà. Per ETHENEA preferirà aspettare luglio

di Redazione 19 Giugno 2019 07:00

Riflettori dei mercati accesi sulla due giorni del Federal Open Market Committee, l’organismo della Federal Reserve che decide sulla politica monetaria che oggi verso le 20 europee farà il suo annuncio con un comunicato seguito dalla conferenza stampa del presidente Jerome Powell. La Fed dovrà tenere conto di molti fattori, sia macroeconomici sia geopolitici. Sul primo fronte dovrà affrontare sia il rallentamento della crescita sia l’indebolimento dell’inflazione, che viaggia sotto il target fissato dalla banca centrale e che a maggio è uscita sotto le attese degli analisti.

FATTORI ECONOMICI E POLITICI


Inoltre il Purchasing Manager Index americano, un indicatore importante della direzione futura dell’economia, negli ultimi mesi è sceso, anche se resta sopra il livello dei 50 punti che segna lo spartiacque tra espansione e contrazione. Tutti argomenti a favore di un allentamento monetario, a cui si aggiungono le incertezze sul secondo fronte, quello delle tensioni commerciali tra Usa e Cina. Proprio a queste tensioni e al loro impatto sull’economia reale ha fatto riferimento Powell a inizio giugno per motivare la svolta in direzione di una politica monetaria più accomodante.

DAL G20 ATTESE INDICAZIONI IMPORTANTI DA TRUMP E XI


Quindi gli interrogativi che si pongono gli operatori e il mercato non riguardano ‘se’ la Fed abbasserà i tassi, ma ‘quando’. Potrebbe essere già arrivato il momento giusto per il primo ribasso dal dicembre del 2008, quando Ben Bernanke portò a zero il costo del denaro per rispondere alla Grande Crisi innescata dal crac di Lehman Brothers? Secondo Frank Borchers, Senior Portfolio Manager di ETHENEA, la bassa crescita americana dipende in primo luogo dalle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, che si sono riacutizzate all’inizio di maggio con l’imposizione di nuovi dazi punitivi. Il prossimo round tra Trump e Xi Jinping sarà probabilmente in Giappone, a margine del G20 del 28 e 29 giugno, e dato che gli esiti di quell’incontro avranno un impatto significativo sulle prospettive dell’economia mondiale, l’esperto ritiene che questa sera la Fed eviterà di ridurre i tassi d’interesse e attenderà il prosieguo dei colloqui, prima di intraprendere nuove misure proattive.

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A LUGLIO IL QUADRO SARÀ PIÙ CHIARO


Secondo il manager di ETHENEA la Fed preferirà spostare la discussione al successivo meeting di luglio, quando potrà avere un quadro più chiaro rispetto alla possibilità o meno di ritoccare al ribasso i tassi di interesse. In ogni caso, attualmente, i dati di mercato incorporano tassi dei Fed Funds più bassi da qui a fine anno. Il senso della strategia della Fed, secondo molti osservatori, è quello di prevenire invece di intervenire dopo un impatto negativo delle tensioni commerciali, oltretutto su un’economia già in rallentamento, e con un’inflazione assolutamente dormiente, praticamente un fronte da cui non arriva nessuna contro-indicazione a un taglio dei tassi. Con la riduzione del costo del denaro la Fed in qualche modo si prepara a stipulare una specie di polizza assicurativa sulla tenuta dell’economia, per prolungare il ciclo ed evitare che il rallentamento possa trasformarsi in recessione.
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