Contatti

coronavirus

Ecco le Regioni che premono per riaprire col governo che frena

I dati della Protezione civile sono positivi, il governatore di Veneto ed Emilia-Romagna sono ottimisti sulla possibilità di anticipare l’apertura di alcune attività, come bar, ristoranti e parrucchieri. Il governo resta cauto

di Fabrizio Arnhold 6 Maggio 2020 11:37
financialounge -  coronavirus fase 2 Luca Zaia Regioni riaperture Stefano Bonaccini

I dati della Protezione civile confermano la discesa della diffusione del virus, per questo già il 18 maggio potrebbero riaprire alcune attività la cui ripartenza è stata fissata al primo giugno. Il governo, quindi, sta valutando la possibilità di accelerare ulteriormente il percorso della ripresa. Nonostante la pressione dei governatori, però, l’esecutivo vuole procedere con la massima cautela, per evitare di vanificare gli sforzi compiuti finora per il contenimento del coronavirus. 

“SI STA ANDANDO NELLA DIREZIONE GIUSTA”


Il ministro della Salute, Roberto Speranza, a “Di Martedì”, su La7, ha detto che i dati relativi a queste prime ore della fase 2 “li vedremo tra qualche giorno, perché non siamo in grado di analizzarli in tempo reale nelle stesse ore, ma mi sembra che gli italiani stiano dimostrando di aver capito il rischio e stiano dimostrando responsabilità”. 

L’EMILIA-ROMAGNA E IL VENETO


Il governatore dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, annuncia che “se tutto andrà come ci auguriamo, i tempi previsti, ad esempio il 1 giugno per bar, ristoranti, parrucchieri, estetisti, potranno essere anticipati”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il governatore della Regione Veneto, Luca Zaia: “Stiamo lavorando con il governo sull’ipotesi di poter avere un anticipo sulle riaperture rispetto alla data del 18 maggio”, ha precisato Zaia. “Potrebbe essere l’occasione - ha poi proseguito - di dare competenze in maniera differenziata alle Regioni sui propri territori. Se siamo responsabili della salute dei cittadini, è altrettanto vero che il presidente di una Regione possa decidere se aprire”. 

Crollo degli ordini per l’industria tedesca: -15,6% a marzo


Crollo degli ordini per l’industria tedesca: -15,6% a marzo





PER ZAIA CI VUOLE BUONSENSO


Secondo il governatore Zaia, “ci vuole buonsenso in un Paese che l’Ufficio complicazione affari semplici. Io spero che si possa portare a casa l’obiettivo di avere le Regioni delegate a decidere nei propri territori. Non voglio parlare ancora di autonomia, però è anche questa una forma di autonomia che potrebbe essere utile, visto e considerato che abbiamo capito che le diverse Regioni hanno avuto diversi risultati e diversi servizi erogati per la tutela della salute, l’una dall’altra”. Il presidente del Veneto ha sottolineato come “dal 10 aprile abbiamo i dati epidemiologici in calo. Sappiamo che bisogna mantenere la guardia alta, però è pur vero che ci sono categorie come parrucchieri, acconciatori, estetiste e negozianti ancora chiusi. Noi non possiamo aprirle, non c'è base giuridica, se lo facessimo l'ordinanza durerebbe come una stella cadente, e lo dice uno che ha avuto il coraggio di fare scelte controcorrente. Dall'altro c'è anche da dire - ha concluso - che si rischia di mettere nei guai le persone”.

IL GOVERNO CONTRO LA CALABRIA


Il Tar di Catanzaro, sabato prossimo, deciderà sull’impugnazione del governo dell’ordinanza della presidente della Regione Calabria, Jole Santelli, che consente il servizio ai tavoli, se all’aperto, per bar e ristoranti. L’Avvocatura dello Stato ha rinunciato alla richiesta di decreto cautelare monocratico al presidente del Tribunale amministrativo, che avrebbe potuto portare ad una sospensione del provvedimento, per giungere “in tempi molto brevi ad una decisione collegiale, anche di merito, della causa, tenuto conto dell’importanza e della delicatezza dei valori in gioco”. 
Share:
Trending