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Columbia Threadneedle Investments

Tassi in risalita? Solo quando la crescita avrà toccato il minimo

Columbia Threadneedle ritiene l’attuale contesto di tassi stabili favorevole all’investimento obbligazionario, ma occorre adottare un approccio vigile e agile

di Redazione 23 Maggio 2019 14:52

Nel breve volgere di 12 mesi gli investitori sono passati dalla previsione di un aumento dei tassi d’interesse ufficiali alla possibilità di una loro riduzione. Colpa del rallentamento della crescita delle economie, colpa anche di un’inflazione che resta al di sotto delle soglie obiettivo fissate dalle banche centrali, per una molteplicità di motivi che spaziano dall’alto livello di indebitamento, che incide in modo negativo sulla spesa e quindi sull’inflazione, all’invecchiamento della popolazione che si riflette in una minore propensione alla spesa. Così la Federal Reserve, che alla fine dello scorso anno prevedeva per il 2019 due ulteriori rialzi di un quarto di punto, ora prevede tassi immutati per quest’anno e un solo aumento nel 2020. E’ un contesto che Gene Tannuzzo, vice responsabile reddito fisso globale di Columbia Threadneedle Investments, considera favorevole al reddito fisso, ma gli investitori dovranno adottare un approccio “vigile e agile” a fronte dei molti rischi e delle molte incertezze che ancora rimangono, operando una distinzione tra le diverse strategie obbligazionarie.

QUATTRO PRESUPPOSTI PER UN NUOVO RIALZO DEI TASSI


Perché le banche centrali possano prendere in considerazione un nuovo aumento dei tassi, spiega Tannuzzo, devono essere soddisfatte quattro condizioni: una stabilizzazione della crescita economica, condizioni finanziarie accomodanti, la contrazione degli spread creditizi e il rialzo dei mercati azionari. Servono poi indicazioni certe che il significativo ridimensionamento dei bilanci delle banche centrali non produca ricadute di rilievo e, infine, l’inflazione dovrà risalire sopra il 2% per un periodo prolungato, probabilmente per un paio di trimestri, uno sviluppo, questo, più probabile negli Stati Uniti che nell’eurozona.

IL TASSO DI ESPANSIONE NON HA ANCORA TOCCATO UN MINIMO


Soddisfare queste quattro condizioni è diventato più impegnativo. In Columbia Threadneedle prevedono tassi stabili per quest’anno: una nuova fase di rialzi potrebbe iniziare nel primo trimestre del 2020 solo nello scenario più favorevole per la crescita, ma, in presenza di un indebolimento della crescita, alcune banche centrali, in particolare la Fed, potrebbero decidere di tagliare i tassi invece di aumentarli. “Ciò che è chiaro è che il tasso di espansione non ha ancora toccato un minimo e che i tassi d’interesse non ricominceranno a salire finché tale minimo non sarà raggiunto”.

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UN ANNO FAVOREVOLE PER IL REDDITO FISSO


Considerata la stabilità dei tassi d’interesse privi di rischio, il 2019 dovrebbe essere un anno favorevole per il reddito fisso, ma per l’esperto di Columbia Threadneedle, gli investitori si trovano a camminare sul filo del rasoio: se troppo debole, la crescita rischia di pesare sui redditi dei consumatori e sugli utili aziendali; quando ricomincerà ad aumentare, innescherà il prossimo ciclo di inasprimento monetario, due scenari sfavorevoli per alcune strategie obbligazionarie.

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MEGLIO L’OBBLIGAZIONARIO INVESTMENT GRADE IN DOLLARI


“Vista la previsione di un continuo rallentamento della crescita nel corso di quest’anno, crediamo che non sia un buon momento per mantenere un’esposizione significativa al mercato high yield”, sottolinea Tannuzzo. Le obbligazioni ad alto rendimento hanno bisogno di una crescita annua sostenuta; hanno registrato ottime performance fino al terzo trimestre del 2018 e oggi, con il deterioramento delle prospettive di espansione, sono penalizzate. In un contesto di espansione positiva, ma contenuta, è preferibile il debito investment grade che tende a dare buoni risultati in queste condizioni. In presenza di un ciclo coordinato, infine, gli investitori dovrebbero considerare la possibilità di spostare l’esposizione verso i paesi più vicini alla fine del ciclo di inasprimento e ciò comporterà, con ogni probabilità, una rotazione dall’investment grade europeo a quello statunitense.
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