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Obbligazioni societarie europee, la domanda non si esaurirà

I buoni fondamentali aziendali e la necessità di ricercare reddito creano i presupposti affinchè la domanda di obbligazioni societarie europee non si esaurisca.

7 Marzo 2017 10:03
financialounge -  Columbia Threadneedle Investments Europa Jonathan Pitkanen leva finanziaria mercati obbligazionari

Jonathan Pitkanen, Responsabile ricerca investment grade di Columbia Threadneedle Investments sostiene che la domanda di obbligazioni societarie europee non si esaurirà.

Anche se venisse a mancare il sostegno della politica monetaria (con la graduale riduzione, fino ad esaurimento, del quantitative easing che ne ha sostenuto le quotazioni), le obbligazioni societarie investment grade europee resteranno attrattive: in virtù del loro rendimento positivo, gli investitori che di norma sono orientati ad esporsi sui titoli di Stato, continueranno a impiegare una buona parte dei loro attivi sui corporate bond di alta qualità. Ma c’è di più. Le compagnie assicurative con passività di lungo periodo stanno cercando di coprire i propri impegni ricorrendo ad emissioni con scadenze a lungo termine e rendimenti maggiori: nel loro mirino finiscono le asset class alternative quali collocamenti privati, prestiti, finanziamenti infrastrutturali e investimenti diretti.

Il problema è che queste classi di attività sono di piccole dimensioni rispetto al mercato delle obbligazioni societarie. Per gli investitori è difficile trasferire un volume considerevole del proprio patrimonio in questi settori e di conseguenza restano vincolati al mercato obbligazionario corporate, continuando così a sostenere gli spread.

“Il nostro team di analisti degli investimenti guarda con la massima attenzione al flusso di cassa disponibile, all’effetto leva e alla copertura degli oneri finanziari” fa presente Jonathan Pitkanen, che rivela come, nell’ultimo biennio, la leva finanziaria sia in parte aumentata, ma prevede una stabilizzazione o persino un lieve calo nei prossimi anni.

“Per lo stesso motivo, ci aspettiamo un miglioramento dei margini di profitto delle società sia nel Regno Unito che in Europa. In particolare, la copertura degli oneri finanziari si è mantenuta solida e stabile, nonostante l’aumento della leva”.

D’altra parte i costi di finanziamento sono scesi al punto tale che le società sono facilmente in grado di far fronte al proprio debito: le società che Columbia Threadneedle analizza dovrebbero essere in rado di generare profitti sufficienti a coprire ampiamente gli interessi passivi.

La conclusione a cui giunge Jonathan Pitkanen dopo un’approfondita valutazione dei singoli emittenti che compongono l’universo investment grade europeo, è che le prospettive appaiono sufficientemente solide per controbilanciare il rischio strutturale rappresentato dalla riduzione del sostegno sul fronte delle politiche monetarie.

Certo la mancanza dei flussi di acquisto da parte della BCE e la tendenza ad un rialzo dei tassi a medio lungo termine del mercato obbligazionario faranno sentire gli effetti, ma la domanda fondamentale di reddito e di obbligazioni societarie proveniente da altre regioni e i parametri creditizi prevalentemente favorevoli mitigheranno gran parte di tali rischi.

** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge. Una parte di contenuti e dati gentilmente concessi da Columbia Threadneedle Investments

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