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Columbia Threadneedle Investments

“Improbabile una recessione generalizzata provocata dal coronavirus”

Pur riconoscendo l’impatto del coronavirus sui consumi e sull’economia, Neil Robson (Columbia Threadneedle Investments) non ritiene probabile l’arrivo di una recessione globale

di Leo Campagna 3 Marzo 2020 07:45
financialounge -  Columbia Threadneedle Investments coronavirus Morning News Neil Robson recessione

Quale sarà l'impatto economico del coronavirus? È questa la domanda a cui economisti e investitori stanno cercando di dare una risposta per evitare scelte di portafoglio emotive. Per quanto la situazione rimanga in rapida evoluzione, Neil Robson, responsabile azioni globali di Columbia Threadneedle Investments, ha analizzato le diverse componenti in gioco per cercare di delineare cosa ragionevolmente aspettarsi in modo da individuare le opzioni a disposizione degli investitori.

UNA QUOTA DEL CALO DEI CONSUMI RISCHIA DI ANDARE PERDUTA


“È probabile che nel giro di pochi mesi, e certamente entro la fine di quest'anno, si registri un ritorno in linea con l'andamento tendenziale dell’economia. Il sospetto, tuttavia, è che possa andare definitivamente perduta una quota significativa del calo dei consumi” fa sapere l’esperto.

AUMENTA LA SPINTA A MODIFICARE LE CATENE DI APPROVVIGIONAMENTO


Il secondo elemento di riflessione riguarda invece la ‘supply disruption’, ossia l’interruzione nelle catene di approvvigionamento. Si registrano diversi segnali di carenza di componenti critici con una conseguente sottoproduzione, come rivelato 10 giorni fa per esempio da Apple. “Nel medio termine, uno degli effetti probabili del coronavirus potrebbe essere un’ulteriore spinta delle imprese a diversificare o persino ad accorciare le catene di approvvigionamento. Un trend che ha cominciato a delinearsi dopo la guerra commerciale promossa dall’amministrazione Trump e che l’epidemia del coronavirus potrebbe accelerare”, sostiene Robson.

POSSIBILE UNA RECESSIONE INDUSTRIALE MA NON GLOBALE


Secondo il quale non si può escludere un'altra "recessione industriale" imputabile al coronavirus, simile alla crisi dell'eurozona del 2012, al crollo del prezzo del petrolio del 2014-15 e al rallentamento del 2018-19 dovuto alle dispute commerciali. Tuttavia, puntualizza l’esperto, nessuno di questi eventi ha scatenato una recessione generalizzata. Pertanto, alla luce della previsione che il fenomeno del coronavirus possa rivelarsi transitorio, è improbabile che si materializzi una recessione globale. Anche in quei paesi (Giappone e, forse, Germania) prendesse forma, si tratterebbe di un fenomeno di lieve entità.

REVISIONE AL RIBASSO DEGLI UTILI AZIENDALI


“Al momento non abbiamo ancora formulato una stima effettiva sugli utili aziendali ma non possiamo escludere che vi possano essere revisioni al ribasso a doppia cifra, sufficienti ad annullare la crescita degli profitti prevista per quest'anno”, spiega Robson.

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FOCUS SULLE AZIENDE HI TECH, MEDTECH E AD ALTA CRESCITA E QUALITÀ


Il contesto di crescita moderata che caratterizza l'economia mondiale fin dalla crisi finanziaria globale perdurerà lasciando spazio, anche durante l’epidemia da coronavirus, non soltanto alle società tecnologiche, ma anche alle aziende medtech e a tutte quelle società ad alta crescita in grado di far fronte a tutti i contesti economici. Un fenomeno già sperimentato durante e dopo la crisi finanziaria globale, nel corso della quale le società di qualità hanno saputo sovraperformare il mercato e consolidare la propria posizione competitiva.

INTELLIGENZA ARTIFICIALE E AUTOMAZIONE


“Guardando al prossimo decennio, grazie agli sviluppi dell'intelligenza artificiale, le imprese potranno perfezionare le previsioni sulla domanda e ottimizzare la produzione attraverso una catena di approvvigionamento più corta e più agile. L'automazione, in parallelo, potrebbe compensare le crescenti pressioni sui costi”, conclude Robson.
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