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Azionario Asia, rimanere fedeli ai fondamentali del proprio processo d’investimento

Per Donegan (Columbia TI), che vanta 35 anni di esperienza sui mercati asiatici, investire in Asia è come guidare una nave cisterna in acque agitate: bisogna tenere i nervi saldi, restare calmi e proseguire

14 Dicembre 2018 10:34

Non c’è dubbio che il nuovo cuore pulsante del mondo sia in Asia. Quello che è accaduto nel continente asiatico dagli anni ’80 in poi è qualcosa di epocale: i suoi abitanti sono passati dalla bicicletta allo scooter all'auto in rapida successione mentre le infrastrutture, che pure mostrano ritmi di crescita sostenuti, stentano a tenere il passo con la domanda.
Allo stesso tempo l’incremento delle retribuzioni e del potere d’acquisto delle famiglie, grazie anche alla rivalutazione delle monete locali, ha infoltito la classe media che, a cascata, sta alimentando i flussi di consumo al punto da rendere i mercati asiatici quelli sui quali le aziende di tutto il mondo puntano per la crescita futura.

UNA ESPERIENZA DI 35 ANNI IN ASIA


In quest’ottica, è interessante l’esperienza vissuta da Vanessa Donegan, Responsabile azionario asiatico, EMEA di Columbia Threadneedle Investments, che vanta 35 anni di esperienza sui mercati asiatici. “Dai primi anni '80, quando è iniziata la mia carriera di investitore, hanno preso forma significativi cambiamenti. All'epoca gli investitori nei mercati azionari asiatici si concentravano principalmente su Hong Kong, Singapore Australia e Malesia” racconta l’esperta che poi aggiunge: “Un cambiamento di rilievo degli ultimi 30 anni è relativo all'apertura dell'accesso alle società cinesi e indiane e il loro peso crescente all’interno degli indici di riferimento”.

PIU’ ATTENZIONE ALLA GOVERNANCE E AI PRINCIPI ESG


In parallelo, dopo la crisi della fine degli anni '80, le aziende asiatiche hanno intrapreso una svolta che le ha portate a focalizzarsi sulla realizzazione di performance per gli azionisti e sullo sviluppo di modelli di business più sostenibili.
“Sulla scia di questo filone possiamo includere anche l’attenzione rivolta dai nostri clienti europei alle questioni ambientali, sociali e di governance (ESG) sulle società operanti in Asia. C’è ancora molta strada da fare ma la direzione di marcia è incoraggiante” fa sapere
Vanessa Donegan.

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L’ESEMPIO DELL’INDIA


Più in generale, oggi gli investitori preferiscono le compagnie capaci di sfruttare al meglio la crescita strutturale dell’Asia associata all'espansione della classe media e agli investimenti in infrastrutture. L’esempio di quanto sta accadendo in India è piuttosto illuminante. In quel paese, che vanta oltre 1,3 miliardi di persone, cresce in modo esponenziale la finanziarizzazione del risparmio interno. Rispetto al passato, contraddistinto dal possesso di oro e contante, oggi gli indiani hanno depositi bancari e documenti di identità adeguati, e hanno iniziato ad investire nel mercato azionario tramite piani di risparmio. Una trasformazione che rende il paese meno vulnerabile alle tensioni internazionali e ai flussi di investimento dall’estero: non a caso, quest’anno, nonostante la sfiducia degli investitori internazionali verso i mercati emergenti, l’India è rimasta relativamente solida grazie a un bacino di investitori nazionali in rapida espansione.

UN CONTINENTE PROFONDAMENTE CAMBIATO


Insomma, ripercorrendo insieme all’esperta gli ultimi 35 anni si scopre come l’Asia sia profondamente cambiata. Gli squilibri economici si sono ridimensionati mentre i motori strutturali di crescita si sono rafforzati rendendo la regione sempre più centrale per le attività economiche e finanziarie di tutto il mondo. In parallelo, tuttavia, la volatilità dei mercati azionari della regione è salita di intensità determinando un contesto particolarmente sfidante per gli investitori con un'ottica di medio termine.

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FEDELI AL PROPRIO PROCESSO D’INVESTIMENTO


“In questo quadro impegnativo restano però sempre validi alcuni principi d'investimento consolidati: nelle fasi di maggiore difficoltà è comunque possibile rintracciare opportunità facendo ricorso ad una rigorosa selezione dei titoli e all'analisi dell'interazione tra i fondamentali macro e micro” spiega Vanessa Donegan. Secondo la quale il segreto per gli investitori è rimanere fedeli ai fondamentali del proprio processo: investire in Asia è come guidare una nave cisterna in acque agitate, è necessario mantenere i nervi saldi, restare calmi e proseguire.
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