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Treasury USA, perché sono sempre più richiesti

21 Luglio 2016 09:47
financialounge -  Capital Group David Hoag Fergus MacDonald settore bancario tassi di interesse treasury

Le implicazioni dei tassi negativi sono molteplici e il denominatore comune degli investitori di tutto il mondo è la caccia al reddito senza rischi eccessivi.



“Con i decennali tedeschi e giapponesi che danno rendimenti prossimi allo zero, e le obbligazioni a scadenza più breve saldamente in territorio negativo, i Treasury statunitensi con il loro 1,83% di rendimento appaiono in confronto allettanti” fanno sapere David Hoag e Fergus MacDonald, Gestori di portafoglio, di Capital Group, secondo i quali l’aumento della domanda di titoli di Stato USA sta contribuendo a tenere i tassi d’interesse americani su livelli ridotti, nonostante il desiderio della Fed di arrivare a normalizzarli su tutta la curva dei rendimenti.

D’altra parte il volume di titoli di Stato che generano rendimenti negativi è salito vertiginosamente superando quota 7.600 miliardi di dollari Usd, vale a dire circa 25% di tutto il debito sovrano in circolazione: nell’estate del 2014, questo volume era pressoché pari a zero. Tra le tante implicazioni dei tassi negativi uno dei più evidenti è constatabile nel settore bancario europeo, dove le quotazioni azionarie sono scese sensibilmente da quando la BCE si è avventurata per la prima volta in territorio negativo nel 2014.

Proprio mentre gli istituti bancari sono gravati da numerosi altri problemi, a partire da nuovi e più stringenti requisiti patrimoniali fino all’aumento dei crediti in sofferenza, i tassi negativi rappresentano una minaccia per la redditività bancaria poiché mettono seriamente sotto pressione i margini d’interesse netti.

“A dire il vero, gli utili delle banche sono penalizzati ormai da anni a causa di tassi d’interesse ultra bassi. Tuttavia, il costo derivante dai tassi negativi, che la maggior parte delle banche è riluttante a ricaricare sui propri clienti, sta portando quella pressione a nuovi estremi” puntualizzano i due manager secondo i quali, per ironia della sorte, la politica dei tassi negativi potrebbe mettere a repentaglio il suo stesso obiettivo, creando una situazione in cui le banche non sono in grado di ampliare il credito a causa di timori per la propria stabilità finanziaria.
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