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Il mercato obbligazionario cinese si apre agli investitori stranieri

Secondo Capital Group, il mercato del reddito fisso del Paese si svilupperà rapidamente, a seguito di una maggiore apertura agli investitori esteri

di Chiara Merico 23 Agosto 2019 09:00

La decisione delle autorità cinesi di aprire maggiormente agli investitori esteri porterà il grande mercato obbligazionario del Dragone a sperimentare una rapida crescita. In un contesto come l’attuale, segnato da una continua ricerca di rendimento, l’accesso a un mercato obbligazionario così ampio e liquido, che offre il potenziale di rendimenti reali positivi, appare interessante, soprattutto nella prospettiva di ingenti afflussi dall’estero che dovrebbero materializzarsi in seguito all’inclusione in vari indici.

IL SECONDO MERCATO AL MONDO


Il mercato obbligazionario onshore cinese ha un valore di circa 13 mila miliardi di dollari Usa ed è il secondo mercato più grande al mondo, spiega una nota a cura di James Blair e Harry Phinney, direttori degli investimenti nel reddito fisso di Capital Group. Il mercato “presenta inoltre una crescente liquidità e un volume sempre maggiore di contrattazioni, e secondo l’EMTA Debt Trading Volume Survey si colloca stabilmente tra i cinque maggiori mercati di obbligazioni governative in valuta locale dei mercati emergenti”, aggiunge la nota. Questo mercato si espanderà ancor più rapidamente nei prossimi anni per soddisfare le esigenze di finanziamento della seconda economia mondiale.

PESO DEL 2%


Al momento gli investitori esteri rappresentano meno del 2% del mercato obbligazionario cinese. “Ciò è dovuto soprattutto ai rigidi controlli sui movimenti di capitali in Cina, a causa dei quali il mercato onshore in renminbi è rimasto a lungo escluso dai tradizionali indici obbligazionari dei mercati emergenti e sviluppati”, sottolineano gli esperti di Capital Group.

PARTECIPAZIONE BASSA


“Per quanto l’accessibilità al mercato onshore cinese sia migliorata, la partecipazione degli investitori è rimasta relativamente bassa, in parte a causa del contesto macroeconomico”, aggiunge la nota. Le preoccupazioni relative ai livelli di debito e ai rischi di un atterraggio duro dell’economia, insieme all’aumento dei tassi di interesse onshore e al deprezzamento della valuta, hanno in parte smorzato l’interesse degli investitori verso il mercato.

RENDIMENTI INTERESSANTI


Nonostante godano di un solido rating A+, le obbligazioni cinesi forniscono un interessante differenziale di rendimento rispetto alle omologhe dei mercati sviluppati. Sebbene i livelli del debito cinese rimangano preoccupanti, la maggior parte del debito privato è nelle mani di imprese statali o parastatali. Inoltre, il debito è detenuto prevalentemente in patria, mentre il rapporto tra debito esterno e Pil è pari ad appena il 13%. Infine, il mercato può contare su un cuscinetto costituito da sostanziosi risparmi­ nazionali, dato che il tasso di risparmio cinese, al 46% del Pil, è il più elevato del mondo.

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CINA CREDITORE NETTO


“A fronte di un debito sovrano ufficiale pari a circa il 50% del Pil (che secondo le nostre stime dovrebbe avere tuttavia un valore molto più elevato, una volta incluse le passività delle amministrazioni locali) e di un avanzo delle partite correnti, la Cina rimane un creditore netto nei confronti del resto del mondo”, rimarcano gli esperti di Capital Group. L’aumento degli afflussi dall’estero atteso in seguito alle inclusioni negli indici dovrebbe fornire ulteriore supporto alla bilancia dei pagamenti. Data l’assenza di molte delle tipiche vulnerabilità dei Paesi emergenti (ampi disavanzi di parte corrente, elevati livelli di debito estero, ecc.), le autorità cinesi dispongono di maggiore flessibilità per gestire il processo di riduzione dell’indebitamento.

BENEFICI DI DIVERSIFICAZIONE


Un’allocazione nel debito cinese offre benefici di diversificazione, poiché la traiettoria di crescita del Paese è maggiormente in linea con i mercati emergenti, pur avendo molte caratteristiche tipiche di mercati più sviluppati. Storicamente le obbligazioni cinesi in valuta locale hanno evidenziato una scarsa correlazione con i titoli di altri mercati emergenti e anche dei mercati sviluppati. La liberalizzazione dei movimenti di capitali in Cina dovrebbe tradursi in correlazioni più elevate, ma il processo sarà probabilmente graduale.

FATTORI DI RISCHIO


“I mercati cinesi offrono una gamma di opportunità inedite per gli investitori, ma il Paese presenta anche una serie di fattori di rischio ai quali gli investitori potrebbero non essere abituati e che richiederebbero un approccio fondato sulla ricerca”, concludono gli esperti di Capital Group.
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