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Bond high yield Usa, c’è valore anche dopo il recente rally

Gli investitori in high yield Usa possono sfruttare non soltanto l’alto tasso cedolare, attualmente al 6,37% ma anche una duration non molto sensibile ai tassi

di Redazione 14 Maggio 2019 11:44

I rendimenti delle obbligazioni restano, in generale, sui livelli storici minimi ma le obbligazioni societarie, e in particole l’high yield Usa, continua a esercitare un certo appeal, con valutazioni ragionevoli e rendimenti interessanti. Ne è convinta Shannon Ward, Investment Director di Capital Group, anche dopo il recupero che questa asset class ha registrato nei primi quattro mesi di quest’anno, durante i quali i prezzi hanno bilanciato quasi tutte le perdite dell’ultimo trimestre del 2018.

UN INTERESSANTE PUNTO DI INGRESSO


Tuttavia, nonostante il rally, l’attuale punto di ingresso risulta invitante rispetto a gran parte del 2018, sia per l’elevato rendimento offerto e sia anche per una duration - corretta in base all’opzione – pari a 3,67 anni che rende l’investimento in high yield Usa relativamente poco sensibile ai movimenti dei tassi statunitensi.

RENDIMENTO SUPERIORE AL 6%


“Da notare che l’elevato tasso di rendimento corrente, attualmente pari al 6,37% in base all’indice Bloomberg Barclays US High Yield 2% Issuer Cap al 31 gennaio 2019, permette a un portafoglio high yield di sopportare un livello superiore di default (fallimento dell’emittente, ndr), una volatilità di mercato costante o un cambiamento della propensione al rischio. Il tutto con un livello di rendimento comunque generoso: è il cosiddetto ‘potere della cedola’” tiene a precisare Shannon Ward.

I SEGMENTI CON RATING B E CCC


L’esperta puntualizza che una buona fonte di valore si sono rivelati i segmenti con rating B e CCC. Si tratta di titoli emessi da società caratterizzate da una leva finanziaria elevata, spesso conseguenza di un’acquisizione finanziata con il debito e che spesso, secondo Shannon Ward, subiscono un declassamento ingiustificato. Proprio all’interno di questi segmenti dell’high yield Usa, gli analisti di Capital Group riescono a scovare opportunità di apprezzamento del capitale al momento della revisione al rialzo del rating.

DIVERSIFICAZIONE DI PORTAFOGLIO


Entrando più nel dettaglio dei propri portafogli high yield Usa, l’esperta rivela che la diversificazione è garantita sia dalle idee a più alta convinzione – attuate con esposizioni intorno ai due punti percentuali con i primi 20 titoli in portafoglio che pesano per circa il 30% del totale – e sia mediante altre molteplici esposizioni frazionate.

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SETTORI ENERGIA E OIL


Per quanto riguarda i settori, l’attuale struttura del mercato high yield Usa risulta più bilanciata rispetto al passato, con il settore dell'energia che ne rappresenta circa il 14% e un altro 10% circa relativo alle società con ricavi strettamente correlati alle quotazioni petrolifere. “Nel settore energia, sono incluse società midstream che operano lungo tutta la filiera – dalla lavorazione allo stoccaggio, dal trasporto del a quello del petrolio - e i cui flussi finanziari risultano meno legati al valore delle materie prime sottostanti rispetto ai produttori di energia” spiega l’esperta mentre, all’interno del secondo settore, Shannon Ward privilegia le società in grado di realizzare buoni risultati a prescindere dall’andamento del prezzo del greggio.
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