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Investimenti: nell'azionario non conta il domicilio, ma la strategia delle società

Mercati emergenti, crescita negli USA e rendimento dall’obbligazionario: l’analisi di Martyn Hole di Capital Group.

21 Settembre 2017 10:46
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La tappa “autunnale” di ConsulenTia 2017 è stata l’occasione per fare il punto sui temi “macro” del mondo degli investimenti. Capire le strategie delle più importanti società di gestione è utile per comprendere meglio i mercati. E in occasione dell’evento che si è chiuso ieri a Torino abbiamo rivolto alcune domande a Martyn Hole, Investment Specialist di Capital Group, partendo dallo stato dell’economia americana per arrivare all’obbligazionario.

Negli ultimi tempi l’economia USA sta dando segnali di ripresa, sarà un trend duraturo?

“Le fasi di ripresa su cui riflettere sono due: la ripresa di lungo termine che viene dalla crisi finanziaria del 2008 e la ripresa dal rallentamento della crescita a inizio 2016. Ci aspettiamo che la ripresa di lungo periodo prosegua, mentre la maggioranza dei fattori che hanno portato alle paure di inizio 2016 – i prezzi del settore energetico, l’instabilità valutaria e l’incertezza in Cina – si sono stabilizzati. Abbiamo riscontrato un’accelerazione nell’attività economica negli ultimi 12/18 mesi. A un certo punto, assisteremo a un rallentamento, ma si tratta del normale flusso e riflusso di un’economia che sta attraversando una fase di espansione di lungo periodo. Come ha spiegato il Presidente della Federal Reserve Janet Yellen “le espansioni economiche non muoiono di vecchiaia”. Piuttosto, ciò che può portare alla conclusione di una fase espansiva sono gli eccessi o gli squilibri che si vengono a creare all’interno del sistema e che è necessario vengano corretti. Guardando più da vicino all’economia statunitense, oggi riscontriamo un piccolo segnale di quegli eccessi che abbiamo visto storicamente. Per questo motivo, ci aspettiamo che la ripresa prosegua”.

Quali sono, a vostro parere, le aree geografiche più interessanti per gli investitori?

“Proviamo ad identificare quelle società che sono ben posizionate indipendentemente dal contesto macroeconomico della regione in cui si trovano. Per questo motivo, valutiamo le opportunità di investimento sulla base del luogo di origine dei ricavi, piuttosto che alla domiciliazione della società. In questo modo tendiamo ad investire in società le cui prospettive di business derivano anche da un contesto ben più ampio delle proprie economie nazionali. Ad esempio, una delle nostre strategie offre un approccio globale agli investimenti azionari per accedere alla crescita dei mercati emergenti. Investiamo sia in società domiciliate nei paesi in via sviluppo sia in quelle basate nei mercati sviluppati che proprio nei mercati in via di sviluppo traggono i propri ricavi. Riteniamo che un approccio di questo tipo ci permetta di intercettare il potenziale di crescita delle economie in via di sviluppo con un livello di volatilità più basso rispetto ad un approccio tradizionale al mercato azionario dei paesi emergenti”.

Il mercato obbligazionario è ancora in grado di garantire rendimenti validi?  

“Ci sono alcuni rischi da prendere in considerazione per coloro che investono sul mercato obbligazionario: il rischio sui tassi di interesse e il rischio di credito. Riteniamo tuttavia che se gli investitori mantengono un approccio bilanciato e selettivo, ci sono ancora tante possibilità di ottenere buoni rendimenti. Le opportunità nel reddito fisso, infatti, ci sono sempre. Gli investitori, ad esempio, possono generare rendimenti a bassa, o media singola cifra con un portafoglio USA core o Globale core. Apprezziamo anche il debito dei mercati emergenti che offre un rendimento maggiore dato che gli investitori sono compensati per assumere una maggiore volatilità. Vediamo opportunità di investimento interessanti anche in alcuni segmenti dei mercati dei tassi di interessi, così come in alcuni specifici nomi nel segmento delle obbligazioni societarie”.
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