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Azioni USA e mercati emergenti per stare lontani dal rischio zona euro

Le tensioni nella zona euro innescate dal caos politico in Italia della scorsa settimana sono destinate a mantenere alta la volatilità sugli asset europei.

5 Giugno 2018 16:41
financialounge -  azioni usa BlackRock italia mercati emergenti Richard Turnill zona euro

Meglio orientarsi sull’azionario USA e dei mercati emergenti. Si può riassumere così la conclusione cui giunge Richard Turnill, BlackRock’s Global Chief Investment Strategist nel suo commento settimanale dal titolo ‘European populism flares up’. L’analisi dello strategist parte dalla politica italiana, che ha rilanciato l'attenzione del mercato sul rischio di frammentazione europea, aggiungendo un'altra fonte di incertezza al già lungo elenco di incertezze che gravitano sull’economia globale.

COSA È SUCCESSO IN ITALIA


“La proposta della nomina, da parte dei partiti populisti italiani del Movimento Cinque Stelle (M5S) e della Lega, di un ministro delle finanze ostile all'euro e la prospettiva di nuove elezioni italiane, hanno suscitato grande preoccupazione sui mercati. Il rendimento del decennale italiano rispetto a quello dei Bund tedeschi è salito alle stelle e il contagio si è esteso alla periferia dell'Eurozona, spingendo i rendimenti obbligazionari anche nei mercati globali” riepiloga Richard Turnill.

EFFETTI DEL FLY TO QUALITY


Il dollaro USA è salito contro l'euro e i rendimenti dei titoli statunitensi a 10 anni sono scesi per effetto del fly to quality (fenomeno in base al quale gli investitori preferiscono asset finanziari ritenuti solidi e affidabili). Un accordo in extremis su un governo meno apertamente antieuro ha ristabilito la fiducia, e questi movimenti si sono in gran parte invertiti alla fine della scorsa settimana. Secondo lo strategist, nel giro di qualche giorno (o settimana), la politica italiana dovrebbe allentarsi pur permanendo in uno stato di difficile stabilità.

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GOVERNO ANTI-ESTABLISHMENT


È vero, fa notare Richard Turnill, che l’attuale governo anti-establishment nato dalla coalizione M5S-Lega prevede un ministro delle finanze meno apertamente critico nei confronti dell'Unione europea rispetto al candidato precedente. Ma è altrettanto certo che la situazione politica in Italia rimane fluida e gli scontri con Bruxelles probabilmente aumenteranno.

ITALIANI ANCORA PRO EURO


Gli ultimi sondaggi mostrano che la maggior parte dell’Italia è per restare nell'euro, ma l’idea che la moneta unica e l'Europa siano state negative per l'Italia resta comunque diffusa. Inoltre non si può affatto escludere che il nuovo governo possa assumere un atteggiamento conflittuale nei confronti dell'Europa e della Germania, rallentando lo slancio per un'ulteriore integrazione.

RISCHIO DI FRAMMENTAZIONE EUROPEA


“Il rischio di frammentazione europea - uno dei 10 principali rischi monitorati nel nostro elenco geopolitico recentemente aggiornato - aumenta la crescente incertezza economica globale” specifica Richard Turnill che poi ricorda quali siano le altre principali fonti globali di incertezza: dagli sviluppi dei dazi commerciali degli Stati Uniti contro la Cina, l'UE, il Messico e il Canada (con le potenziali azioni di ritorsione) all'impatto dei forti stimoli fiscali statunitensi sulla crescita fino alla durata di questo ciclo.

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LA CRESCITA GLOBALE NON È A RISCHIO


“Tuttavia, a meno che la frammentazione europea si intensifichi in modo drammatico, non riteniamo che i rischi europei siano in grado di intaccare la nostra prospettiva di un'espansione economica globale sostenuta. Lo scenario più probabile resta infatti quello in cui l'inflazione cresce in modo graduale mentre le banche centrali continuano lentamente la normalizzazione dei tassi” puntualizza lo strategist. In ogni caso, il rischio incombente sulla zona euro dovrebbe, secondo Richard Turnill, mantenere elevati gli spread del credito e del debito sovrano in Italia e nell'Europa periferica. Potrebbe inoltre portare anche a valutazioni più basse per le azioni europee rispetto a quelle globali, in particolare per le azioni delle banche.

MEGLIO LE AZIONI USA E DEI MERCATI EMERGENTI


“Le azioni europee hanno registrato performance inferiori rispetto a quelle globali nelle ultime settimane e la dinamica degli utili in Europa è già in ritardo rispetto ad altre regioni. È troppo presto per valutare l'impatto economico di questo rischio incombente, ma l'incertezza politica potrebbe rallentare l'attività economica e gli investimenti regionali, pesando ulteriormente sulle aspettative degli utili europei. Manteniamo pertanto una preferenza per le azioni statunitensi e quelle dei mercati emergenti. In Europa, invece, favoriamo le imprese di qualità con esposizione alla crescita globale” conclude Richard Turnill.
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