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Perché lo spread Treasury USA – Bund è destinato ad allargarsi ancora

Politiche monetarie divergenti, aspettative di inflazione maggiori negli USA e un aumento delle emissioni di debito americano a fronte di una riduzione di quello tedesco spingono sullo spread: l’analisi di BlackRock.

14 Settembre 2018 07:50

“Prevediamo che la normalizzazione delle politiche monetarie porterà a tassi di interesse a lungo termine moderatamente più elevati negli Stati Uniti e nella zona euro e che, in parallelo, lo spread (il differenziale di rendimento) tra i Treasury USA e i bund tedeschi si amplierà moderatamente a mano a mano che la Fed completerà il proprio ciclo di rialzi” sostiene Richard Turnill, Global Chief Investment Strategist di BlackRock, nel suo commento ai mercati dal titolo ‘Mind the (U.S.-Germany yield) gap’.

FONDAMENTALI ECONOMICI


L’esperto aggiunge che l'ampliamento dello spread tra Treasury e Bund riflette i fondamentali economici che sostengono la sua personale preferenza per gli Stati Uniti rispetto alle azioni europee e, inoltre, potrebbe fornire un ulteriore supporto al dollaro USA rispetto all'euro. Il rialzo dei rendimenti a breve termine incorpora gran parte delle prossime mosse della Fed e quindi, secondo Richard Turnill la parte breve della curva (front end) dei Treasury statunitensi è interessante per gli investitori in dollari USA.

DATI MACRO AMERICANI PIÙ SOLIDI


L’analisi dell’esperto parte dalla considerazione che i principali fattori che trainano lo spread di rendimento tra il debito pubblico USA e quello tedesco risultano strettamente legati alle prospettive economiche a lungo termine, rispettivamente di Stati Uniti e zona euro. “Dati macro più solidi negli Stati Uniti hanno alimentato la fiducia nelle prospettive a lungo termine del paese rispetto all'Europa. Usiamo il nostro BlackRock GPS (un modello interno di analisi macroeconomica) per illustrare questa relazione e possiamo notare che lo spread di rendimento tra i Treasury USA e i Bund si è ampliato a partire dalla fine del 2017, poiché le aspettative di crescita degli Stati Uniti hanno superato quelle dell'Europa, spinte dalle aspettative dei tagli delle tasse e della spesa fiscale” puntualizza Richard Turnill.

POTENZIALE DI SORPRESA AL RIALZO PER GLI USA


Non solo. Il BlackRock GPS indica un maggiore potenziale di sorpresa di crescita al rialzo negli Stati Uniti rispetto all'area dell'euro, anche se dovesse aumentare l'incertezza macro. Anche l'inflazione e le aspettative politiche risultano fattori chiave per la dinamica dello spread di rendimento tra Treasury USA e Bund. “Il nostro BlackRock GPS di inflazione indica che l'inflazione degli Stati Uniti dovrebbe oscillare nel breve termine attorno all'obiettivo del 2% della Federal Reserve, mentre i prezzi al consumo dell'eurozona dovrebbero rimanere molto al di sotto dell'obiettivo fissato dalla Bce” rivela l’esperto.

BlackRock vede possibili sorprese al rialzo negli USA


BlackRock vede possibili sorprese al rialzo negli USA





ASPETTATIVE INFLAZIONISTICHE


D’altra parte è piuttosto evidente come lo slittamento delle aspettative inflazionistiche dell'eurozona abbia contribuito dal 2013 a limitare i rendimenti dei titoli europei. Rispecchiando il divario tra la crescita e le aspettative di inflazione, le due banche centrali (Federal Reserve per gli USA e Bce per la zona euro) hanno seguito percorsi politici divergenti. La Fed ha innalzato i tassi dalla fine del 2015 e dovrebbe continuare il suo graduale percorso di normalizzazione fino al 2019. La BCE, al contrario, sta lentamente liquidando il suo programma di acquisto di asset obbligazionari euro, senza aumentare i tassi almeno fino alla metà del prossimo anno.

DINAMICA DELLA DOMANDA E DELL’OFFERTA


“Anche la dinamica della domanda e dell'offerta di questi titoli influenza lo spread” segnala poi Richard Turnill. Il Tesoro degli Stati Uniti sta infatti incrementando le emissioni di debito per finanziare un deficit di bilancio in aumento (come risultato dei tagli alle tasse e degli aumenti della spesa pubblica). Basti pensare che l'emissione nei primi sette mesi di quest'anno ha già superato quella dell'intero 2017. Al contrario la Germania sta riducendo l'emissione di debito: l'offerta di bund a dieci anni dovrebbe infatti scendere quest’anno di circa il 20%.

SOLO IL 10% DEI BUND IN CIRCOLAZIONE


“La dimensione del flottante si è ridotta a poco più del 10% dell'offerta tedesca in circolazione, da oltre il 40% quando la BCE ha avviato il suo programma di allentamento quantitativo nel 2015. Il risultato è una scarsità di bund acquistabili sul mercato che ha posto un limite ai loro rendimenti” conclude l’esperto.
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