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Come investire per la seconda metà del 2014

2 Luglio 2014 10:00
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BlackRock Investment Institute (BII), in occasione dell’outlook 2014 relativo alle previsioni sugli investimenti di metà anno, propone un dettagliato elenco di raccomandazioni per gli investimenti regione per regione con una importante precisazione: le indicazioni potrebbero non essere adeguate a tutti gli investitori, operando in funzione delle linee guida osservate e delle condizioni di mercato al momento dell’investimento.

Negli Stati Uniti, per esempio, BII suggerisce di utilizzare strategie per la volatilità, che costano poco, mentre il rischio di risultati tendenti a zero aumenta, di cercare il valore relativo nelle obbligazioni e di considerare strategie long (rialziste sui titoli ritenuti in crescita) e short (ribassisti sui titoli considerati sopravvalutati e a rischiuo correzione) per l’azionario.

Nel Vecchio Continente, invece, la raccomandazione è di acquistare titoli ciclici (settore energia e large cap) ed essere meno esposti al debito periferico.
In Asia, BBI propende per l’acquisto dei tassi australiani (con copertura del rischio di cambio) ora che il rallentamento della domanda cinese darà una forte scossa. Inoltre, in ottica di approccio contrarian, l’idea è quella di acquistare titoli bancari, un modo facile ed economico di trarre profitto da un rimbalzo dei titoli.
Infine, se a Tokyo la preferenza va alle azioni (sebbene rigorosamente coperte dal rischio di cambio), sui mercati emergenti BBI suggerisce di prediligere una gestione attiva a livello azionario e di acquistare debito locale selezionato (Brasile e Messico).

Tornando all’outlook 2014 relativo alle previsioni sugli investimenti di metà anno di BlackRock Investment Institute (BII), le valutazioni si estendono tra i vari mercati, innescando ulteriore volatilità – specialmente ora che l’attività monetaria espansiva negli USA volge al termine e l’attenzione si sposta sulle prospettive di aumento del tasso d’interesse statunitense.

Il report, dal titolo “La vita dopo lo Zero", costituisce un aggiornamento della visione globale dei mercati per il 2014. Offre un’analisi in risposta ad importanti interrogativi quali "quale sarà la vita dopo lo zero (dei tassi d’interesse)?" e fornisce una guida specifica per tipologia degli asset per il resto dell’anno.

Il BII continua a ritenere che lo scenario di crescita “bassa per un periodo più lungo” continuerà ad avere rilevanza per il resto del 2014, entro il quale dunque sia i tassi reali sia i livelli complessivi di volatilità resteranno fortemente condizionati. Il principale cambiamento globale degli ultimi sei mesi, secondo il BII, è stato la stabilizzazione della crisi che sembrava serpeggiare nei mercati emergenti. Molte economie hanno effettuato aggiustamenti e cominciato a saldare i deficit in conto corrente, creando le condizioni per un rimbalzo delle economie e dei mercati.

"Nei mercati emergenti, la chiave è quella della selezione, poiché i diversi paesi sono caratterizzati da livelli di velocità di sviluppo molto diversi. Noi prediligiamo i paesi con un buon equilibrio di bilancio, che stanno attivando le riforme necessarie a rendere più competitive le loro economie, come ad esempio il Messico" ha precisato Russ Koesterich, Chief Investment Strategist di BlackRock.

Il BII ritiene che le politiche monetarie delle banche centrali continueranno il loro percorso divergente tra le loro differenti aree: da un lato, si osserva la Federal Reserve e la Banca d’Inghilterra avanzare verso una fase di politiche restrittive; dall’altro, la Banca Centrale Europea e la Banca del Giappone sono invece orientate a continuare le loro politiche espansive ancora per qualche tempo.

“Questa divergenza contribuisce non poco a spiegare le preferenze di BlackRock in materia d’investimenti” chiarisce Ewen Cameron Watt, Chief Investment Strategist al BlackRock Investment Institute: “In linea generale, preferiamo l’azionario europeo e giapponese, entrambi sostenuti da politiche accomodanti da parte della banca centrale, mentre siamo più cauti nei confronti delle attività di rischio degli Stati Uniti e, in qualche misura, del Regno Unito, considerato che si annunciano aumenti dei tassi d’interesse e la fine delle misure monetarie espansive entro fine d’anno”.
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