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Mercati, dopo 7 mesi stellari è ora di tornare sulla Terra

Secondo Amundi SGR i primi 7 mesi del 2019 sono stati un percorso difficile, ma che ha portato a toccare le stelle. Ora però è arrivata l’ora della selezione e della diversificazione per non assumersi rischi eccessivi

di Redazione 1 Agosto 2019 07:00

Da sempre il cielo stellato è stato fonte di ispirazione per gli umani che lo guardano dalla Terra nelle notti d’estate. Amundi SGR coglie l’occasione del cinquantesimo anniversario dello sbarco dell’uomo sulla Luna per agganciarsi ai risultati ‘stellari’ conseguiti dai mercati finanziari finora nel 2019. Per avvertire, però, che i corpi celesti, per quanto sembrino brillanti e vicini, possono anche creare delle illusioni ottiche e osserva che l’attuale “magico equilibrio” tra rallentamento economico, rischi geopolitici e stimoli monetari non durerà per sempre. Per questo l’investitore deve continuare a sfruttare le opportunità che i mercati ancora offrono, ma a questi livelli il consiglio è di mantenere “un approccio prudente e portafogli ben diversificati”. In una nota non a caso titolata “Per aspera ad astra”, vale a dire che attraversando le asperità si può arrivare a toccare le stelle, Stefano Castoldi, della direzione Investimenti di Amundi SGR, ricorda agli investitori che è giusto avere sempre grandi obiettivi ed essere pronti ad affrontare numerose difficoltà per ottenerli, ma mentre si tende alle stelle non bisogna dimenticarsi di rimanere con i piedi per terra e cercare di non assumere rischi eccessivi nei momenti sbagliati.

LE BANCHE CENTRALI HANNO FORNITO IL PROPELLENTE


Castoldi osserva che i risultati straordinari ottenuti dai mercati fin qui nel 2019 sono stati conseguiti superando grandi difficoltà, come il costante deterioramento della crescita economica globale e il riacutizzarsi dei rischi geopolitici, primo fra tutti le tensioni tra Stati Uniti e Cina. Secondo l’esperto, il propellente che ha consentito di superare tali asperità è stato l’atteggiamento delle banche centrali, che è diventato mese dopo mese sempre più accomodante. Un copione che si è ripetuto anche la scorsa settimana, durante la quale le aspettative dei direttori degli acquisti delle imprese – misurate dagli indici Pmi – hanno segnalato un aggravamento della crisi del settore manifatturiero nell’Area Euro, mentre negli Stati Uniti la stagione delle trimestrali è entrata nel vivo, con dati leggermente migliori del previsto ma con un ritmo di crescita degli utili inferiore al passato. Inoltre, le aziende stanno rivedendo leggermente al ribasso le indicazioni per il prossimo futuro. Infine, il ritmo di crescita dell’economia Usa è rallentato al 2,1% nel secondo trimestre, dal 3,1% del primo.

ALLA GUERRA DEI DAZI SI È AGGIUNTA LA TENSIONE NEL GOLFO


Per quanto riguarda i rischi geopolitici, l’esperto di Amundi registra qualche cenno di disgelo tra Usa e Cina, ma segnala anche ulteriori tensioni in Medio Oriente, con il sequestro da parte dell’Iran di una petroliera battente bandiera inglese. Sul fronte della Brexit la visibilità è ancora nulla, ed ogni esito è possibile dopo che Boris Johnson è stato scelto come nuovo leader dei Conservatori ed ha assunto la carica di Primo Ministro “euroscettico”. Johnson ha nominato un gabinetto dominato da esponenti chiaramente pro Brexit e intende portare il Regno Unito fuori dall’Unione Europea entro il 31 ottobre con o senza un accordo. Ora bisogna vedere come reagiranno gli europei e anche il Parlamento inglese, ma sicuramente bisogna anche qui prepararsi a un ulteriore periodo di incertezza.

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DIVERSIFICARE SULLE AZIONI, OPPORTUNITÀ SUI BOND CORPORATE


Tutto ciò non ha impedito ai mercati di chiudere una buona settimana grazie alle attese di ulteriori stimoli monetari. La Banca centrale europea ha lasciato invariati i tassi ma ha ribadito che il quadro è incerto e l’inflazione non è al livello desiderato, e se non ci saranno miglioramenti ridurrà i tassi e valuterà la ripresa del programma di immissione di liquidità attraverso l’acquisto di titoli, mentre anche la Fed si avvia sul sentiero dell’allentamento dopo la serie di rialzi iniziati nel 2015. Di qui le indicazioni di Amundi per le diverse asset class. Sulle azioni consiglia di mantenere la diversificazione e di puntare sulla qualità, sulla volatilità minima e sui dividendi sostenibili. I bond corporate continuano a offrire opportunità attraenti, mala crescita globale sta rallentando e il livello di incertezza rimane alto, il che richiede selezione. Commodity e oro in particolare, infine, sono visti sostenuti dalla linea accomodante della Fed, mentre le questioni geopolitiche rimangono il fattore di incertezza che potrebbe condizionare il prezzo del petrolio.
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