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Clima favorevole sui mercati, ma attenzione ai cambi di vento

Le buone notizie arrivano soprattutto dagli Usa, dove le grandi aziende hanno registrato risultati superiori alle attese e i dati sul Pil rivelano una crescita; ma non bisogna abbassare la guardia, avvisa Stefano Castoldi di Amundi Sgr

di Chiara Merico 3 Maggio 2019 12:38

Twitter, Coca Cola, Caterpillar, eBay, Facebook, Microsoft: sono solo alcune delle aziende Usa che hanno pubblicato risultati superiori alle attese per il primo trimestre. Tuttavia, “non sono solo i risultati aziendali a trascinare il mercato americano; anche l’economia sta dando segnali positivi”, nota Stefano Castoldi, della direzione investimenti di Amundi Sgr. Gli ordinativi di beni durevoli sono saliti del 2,7% in marzo, ben oltre le aspettative. Inoltre, la prima rilevazione del Pil americano del primo trimestre ha mostrato una crescita in accelerazione al 3,2%. La scorsa settimana l’S&P500 ha chiuso a +1,2%, il Nasdaq a +1,8% e il dollaro si è apprezzato dello 0,6% rispetto alle principali valute, toccando il massimo degli ultimi due anni. In leggero calo il rendimento dei titoli di Stato Usa, che si è assestato al 2,50% per la scadenza 10 anni.

TRUMP, VENEZUELA E LIBIA PORTANO IN ALTO IL GREGGIO


Cresce invece il prezzo del petrolio, a causa di una possibile diminuzione dell’offerta di greggio. Come spiega Castoldi, al centro della scena c’è il presidente Usa Donald Trump, che “vuole intensificare le pressioni sul regime iraniano azzerandone le esportazioni di greggio, e ha quindi esteso le sanzioni previste per le importazioni dall’Iran, eliminando le esenzioni di cui avevano finora goduto alcuni Paesi tra cui Italia, Cina, India, Giappone, Turchia”. Sul prezzo dell’oro nero hanno inciso inoltre le tensioni in Venezuela e Libia: la scorsa settimana il Brent ha toccato i 75 dollari al barile.

PENALIZZATI AZIONARIO E VALUTE EMERGENTI


Il rialzo di dollaro e petrolio, spiega l’esperto, “non poteva che penalizzare le azioni e le valute dei mercati emergenti, disturbati anche dal timore che gli stimoli da parte delle autorità cinesi stiano producendo benefici solo all’economia domestica e non a quella globale. L’indice MSCI Emergenti è sceso dell’1,3%”.

Dopo un trimestre di mercati turbo tocca alle economie ripartire


Dopo un trimestre di mercati turbo tocca alle economie ripartire






EUROPA: DATI DELUDENTI, MA LE BORSE REGGONO


La musica è molto diversa se si guarda all’Europa, dove i dati continuano a essere deludenti. Uno su tutti è quello dell’indice Ifo tedesco, un importante indicatore dell’attività economica, che in aprile “è calato per il settimo mese tra gli ultimi otto, deludendo le attese degli economisti”. In ogni caso il sostegno delle banche centrali ha tenuto a galla i listini europei, con il Dax tedesco che ha chiuso la scorsa settimana a +0,8% e l’EuroStoxx50 che è rimasto sostanzialmente invariato.

OCCHI PUNTATI SUL VOTO EUROPEO


In prospettiva, gli occhi degli investitori sono puntati sulle elezioni europee, ormai alle porte. “Possiamo prevedere che il rischio politico ritornerà in primo piano, ma per ora i mercati, che sempre apprezzano la stabilità, possono sentirsi rassicurati dall’esito delle elezioni politiche spagnole di domenica, perché le forze più euroscettiche non sono riuscite ad affermarsi con decisione”, sottolinea Castoldi.

I VENTI CONTRARI SONO IN AGGUATO


I dati positivi che arrivano dagli Stati Uniti e il continuo sostegno delle banche centrali consentono agli investitori di guardare oltre le difficoltà economiche di alcune aree. “Godiamoci i venti che spirano ancora favorevoli per i mercati finanziari ma non procediamo a vele spiegate. I venti contrari non sono sopiti e vanno sempre monitorati con attenzione, per non trovarsi in difficoltà nel caso si alzino le onde”, conclude l’esperto.
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