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Alessandro Varaldo

La leva dei temi d’investimento per gli investitori di lungo periodo

Tra i comparti innovativi di CPR AM quello sul trend demografico e sull’invecchiamento della popolazione, quello sulle Special situations e quello sulla Disruption.

5 Maggio 2017 09:00
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Nell’articolo “Una solida alternativa all’investimento azionario tradizionale” si è spiegato perché CPR AM è in grado di offrire numerose e innovative strategie azionarie agli investitori che si differenziano da quelle tradizionali e direzionali.

In questo articolo si entra più nello specifico dei comparti a cominciare da due dei temi sviluppati dalla gamma dei fondi a indirizzo azionario tematico di CPR AM: il trend demografico e quello relativo all’invecchiamento della popolazione.

“Quando abbiamo lanciato il primo Silver Age Fund nel dicembre del 2009, eravamo tra i pionieri sul tema dell’invecchiamento. Gli investitori italiani oggi hanno accesso ad esso attraverso un range di due comparti domiciliati lussemburghesi: CPR Invest - Silver Age (European universe) e CPR Invest - Global Silver Age (global universe)” fa sapere Alessandro Varaldo, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Amundi SGR.

ll tema dell’invecchiamento è un tema di investimento non ciclico e permanente, che fa affidamento su un potente trend sottostante: l’invecchiamento della popolazione. Oggi, infatti, sessantacinquenni e over 65, sono circa 900 milioni, dovrebbero aumentare nel corso dei prossimi 10 anni fino a raggiungere 1,4 miliardi di persone e 2,1 miliardi di persone nel 2050. Questo fenomeno è particolarmente sentito nei paesi sviluppati (soprattutto Europa e Giappone).

Ma anche nei mercati emergenti si verificherà a un ritmo più sostenuto: entro il 2050, l’80% della popolazione più anziana si troverà nei paesi emergenti.

“La nostra strategia Silver Age si basa su questa trasformazione demografica nel lungo termine e cerca di cogliere il conseguente profondo potenziale di crescita della Silver economy. Inoltre, offre una soluzione di investimento per quegli investitori che operano con un approccio buy & hold. Abbiamo costruito un universo di investimento che comprende tutto lo spettro dei consumi della terza età, tenendo in considerazione due differenti sotto segmenti della popolazione di terza età. In primo luogo le persone appena andate in pensione che hanno un potere d’acquisto relativamente elevato, che vogliono prendersi cura della loro ricchezza e stanno attenti anche al benessere. In secondo luogo gli anziani che hanno necessità più orientante alla salute e alla non autosufficienza” spiega Alessandro Varaldo.

Questi segmenti permettono di beneficiare di vari settori esposti a questa popolazione: sicurezza, benessere, i collettori di asset (sgr, reti di promotori, case d’investimento, private banking), attrezzature sanitarie, tempo libero, automobili, farmaceutica.

Questo approccio multi settoriale è ottimo per la diversificazione: consente al team di gestione di adattarsi ai cicli economici e ai regimi di mercato. Al contrario, vengono esclusi tutti i settori che non sono guidati da questo fenomeno, quindi intere parti del settore dell’energia, l’information technology, le commodities e le telecomunicazioni. Inoltre, è un approccio basato sulle convinzioni con una forte preferenza ai settori che aderiscono perfettamente al tema.

“La nostra gestione è fondata sulla combinazione di approcci bottom up e top down. Prima di tutto allochiamo i settore in base ai trend di mercato e in base al modo in cui vogliamo che il fondo sia posizionato/strutturato secondo la nostra strategia di investimento, in seguito ci occupiamo dello stock picking (selezione dei singoli titoli)” rivela Alessandro Varaldo, che poi parla di un altro tema alternativo all’investimento classico nell’azionario globale, quello implementato nel comparto CPR Invest Special Situations.

“Si tratta di un fondo che investe in società europee che sono o saranno soggette a operazioni di ristrutturazione come ad esempio taglio dei costi, fusioni e acquisizioni, e cerca di catturare il premio associato a queste operazioni” precisa il manager.

Lo scenario di lungo termine caratterizzato da una modesta crescita, limitando le possibilità di un’espansione delle prime linee, è un fattore forte per supportare sia ristrutturazioni economiche che finanziarie. La crescita può essere trovata cercando la crescita nelle entrate (crescita esterna quindi M&A) o nei profitti (ristrutturazione economica volta a stabilizzare i dati di base). Le società che acquisiscono beneficiano anche di un significativo impatto sui loro profitti in seguito alle operazioni di M&A. Le operazioni di ristrutturazione finanziaria sono solitamente realizzate nelle fasi più alte del ciclo economico, quando i margini delle società sono resilienti, mentre nelle fasi più basse, le società tendono a favorire ristrutturazioni economiche per mantenere o recuperare i margini. Dunque, la ristrutturazione come tema di investimento offre opportunità lungo tutto il ciclo di mercato.

Infine, particolare è pure il tema sul quale fa leva il comparto CPR Invest Global Disruptive, ovvero la disruption, un fenomeno globale, accelerato dall’effetto combinato con i megatrend contemporanei.

“Dato che è probabile che la disruption avvenga in tutti i settori dell’economia, il nostro universo di investimento prende in considerazione un ampio approccio multi settoriale che comprende l’intero spetto disruptive, per cogliere l’intero potenziale di crescita del tema” argomenta Alessandro Varaldo, che poi espone perché è meglio investire nelle nuove tematiche emergenti, come la robotica, la cybersecurity, l’intelligenza artificiale, il biotech, evitando di puntare in modo specifico solo su uno di essi.

“Abbiamo cercato di andare oltre questi temi, che sono inclusi in qualcosa che è molto più grande. Il loro fattore comune, o il quadro più grande, è la rottura. Il nostro approccio rende possibile riassumere il fenomeno in quattro dimensioni: la digitalizzazione dell’economia, l’industria 4.0, healthcare e lifesciences e Terra. Per essere esaustivi e portare un’elevata diversificazione, il nostro universo di investimento include i ‘pure players’ così come le società che si adattano ai cambiamenti del loro mercato di riferimento” specifica il manager.

Si tratta di un universo relativamente giovane in quanto il 40% delle società sono quotate da meno di 10 anni, il che mostra un’accelerazione del fenomeno della disruption così come il profondo rinnovamento che porta sui mercati.

“Questo presenta anche diversi livelli di maturità, che comprendono il ciclo di disruption dalla sua nascita in un segmento di mercato fino alla sua adozione da parte della maggior parte dei consumatori. Infine, è presente una forte dinamica M&A e IPO all'interno di questo universo, in quanto i player di riferimento vogliono riposizionarsi all’interno di questa ‘rottura’ e il modo più semplice per farlo è quello di acquisire i piccoli player disruptive” conclude Alessandro Varaldo.
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