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Fed, ora la normalizzazione dei tassi strizza l’occhio ai mercati

Lo scenario centrale di AMUNDI delinea un nuovo rialzo dei tassi da parte della Fed a dicembre e probabilmente altri due nella prima metà del prossimo anno), seguiti da una pausa

6 Dicembre 2018 11:59

Le decisioni della Federal Reserve sono sempre state importanti per i mercati finanziari e per l’economia a livello globale. Ma negli ultimi tempi costituiscono uno dei fattori di maggiori rilievo per cercare di delineare la traiettoria futura della crescita e dei mercati Questo perché dal 2015 la banca centrale statunitense ha inaugurato, prima tra tutti i principali istituti centrali del mondo sviluppato, l’avvio della normalizzazione dei tassi, cioè il percorso per riportare i saggi di interesse ad un più adeguato livello in funzione dell’andamento del ciclo economico.

UN POWELL PIU’ CONCILIANTE


Ebbene, se ad ottobre il presidente della Fed, Jerome Powell, aveva dichiarato “siamo probabilmente lontani dall’essere neutrali in questo momento” (ovvero il tasso di interesse è ancora lontano dal livello che non è né espansivo né restrittivo per l’economia), mercoledi scorso ha affermato “i tassi di interesse sono ancora bassi rispetto agli standard storici e appena al di sotto di un’ampia gamma di stime del livello neutrale per l’economia”.

DUE SETTIMANE FA I PRIMI SEGNALI


“In realtà,” puntualizzano gli esperti di AMUNDI nel loro ultimo Weekly Market Review “gli osservatori più attenti avevano annotato un tono più conciliante da parte di Powell un paio di settimane fa, quando aveva definito l’economia statunitense ben posizionata ma che avrebbe potuto far fronte ad ostacoli dovuti a una crescita globale più lenta, al protezionismo e a minori stimoli fiscali: aspetti mai menzionati nei discorsi precedenti”.

VIGOROSO RIALZO DEI MERCATI


Resta il fatto che immediatamente dopo il discorso di Powell di mercoledi scorso i mercati finanziari (in particolare quelli statunitensi) hanno risposto con un vigoroso rialzo sulla scia della considerazione sulle importanti differenze letterali tra i due punti di riferimento citati. “Senza dubbio, il riferimento ad un range ampio dà alla Fed più margine di manovra per calibrare il suo obiettivo, ma, se prendiamo in considerazione le diverse formulazioni, è chiaro il cambiamento di tono rivolto ai mercati finanziari” specificano i professionisti di AMUNDI.

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L’ALTRO MESSAGGIO IMPORTANTE DELLA FED


Secondo i quali, tuttavia, se le considerazioni sulla distanza che ci separa dal tasso neutrale sono senza dubbio di assoluto rilievo, merita la massima attenzione anche il messaggio che si può estrarre da un’altra dichiarazione della Fed: “Siamo consapevoli del fatto che gli effetti economici dei nostri progressivi rialzi dei tassi sono incerti e potrebbe volerci un anno o più per comprenderli appieno”. Per gli esperti di AMUNDI questa affermazione potrebbe premettere una possibile pausa nella normalizzazione dei tassi, dal momento che l’impatto dell’ultima stretta monetaria deve ancora essere pienamente metabolizzato dall’economia statunitense.

TRE NUOVI RIALZI E POI UNA PAUSA


Alla luce di queste affermazioni gli ultimi dati sul settore abitativo (meno brillante rispetto al 2017) sono rilevanti soprattutto se messi in relazione all’attuale contesto e al parziale inasprimento delle condizioni finanziarie. “Per tutte queste considerazioni, il nostro scenario centrale prevede un numero limitato di ulteriori rialzi della Fed (uno a dicembre e probabilmente altri due nella prima metà del prossimo anno), seguiti da una pausa” concludono i professionisti di AMUNDI.
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