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Cina, prove generali di rilancio interno dell’economia

Cruciale il possibile incontro fra Trump e Xi Jinping al G20 di fine novembre mentre il governo è pronto a varare misure per favorire i consumi delle famiglie.

1 Novembre 2018 08:15
financialounge -  Amundi cina dazi Xi Jinping

Dal punto di vista macroeconomico, il 2018 si sta rivelando molto diverso dallo scorso anno. Il 2017 è stato archiviato con una crescita economica globale ben ritmata e ben distribuita in tutte le principali aree geografiche, inflazione in rialzo ma ben al di sotto dei target delle banche centrali, politiche monetarie ancora sostanzialmente accomodanti e rischi politici e geopolitici più o meno nella norma. Quest’anno, invece, la crescita economica resta ben impostata ma è trainata soprattutto dagli Stati Uniti, l’inflazione è in graduale aumento, le politiche monetarie, pur ancora non restrittive, sono sempre meno accomodanti e le fonti di pericolo politico e geopolitico si sono moltiplicate.

TERZO TRIMESTRE IN IL RALLENTAMENTO


In questo contesto il dato relativo alla crescita del PIL cinese più debole del previsto (6,5% nel terzo trimestre) merita un approfondimento, vista l’importanza che riveste l’andamento dell’economia di Pechino per il resto del mondo. Ed è proprio quello che hanno fatto gli esperti di AMUNDI nell’ultimo Weekly Market Review. Il punto di partenza della loro analisi è la constatazione della forte penalizzazione accusata dalle piccole e medie imprese cinesi per l’effetto combinato della riduzione della leva nel sistema bancario parallelo (il cosiddetto shadow banking) e dei continui dazi imposti dall’amministrazione Trump.

GLI ANNUNCI DEI FUNZIONARI DEL SETTORE FINANZIARIO


“Alla luce del sentiment ribassista che domina i mercati locali, tutti i più importanti funzionari del settore finanziario, compreso il vice-premier Liu He, il governatore della PboC (Peoples Bank of China, banca centrale cinese), e i due responsabili degli organismi di regolamentazione hanno spiegato come intendono sostenere l’economia e i mercati, in particolare il settore privato” puntualizzano i professionisti di AMUNDI.

Per Amundi non siamo all’inizio di un prolungato “bear market”


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BMW SALE DAL 50% AL 75% NELLA JOINT VENTURE


In Cina, infatti, i principali responsabili politici hanno adottato misure per sostenere i mercati e annunciato l’intenzione di implementare nuove riforme per agevolare l’apertura del Paese all’esterno. Per esempio, il presidente cinese Xi Jinping, durante la sua visita nella provincia di Guandong non ha perso l’occasione per confermare quanto sia di assoluto rilievo il settore privato. Intanto il governo, per dimostrare che intende fare sul serio per aprire di più la sua economia agli investitori esteri, ha autorizzato la casa automobilistica tedesca BMW ad incrementare dal 50% al 75% la sua quota nella joint-venture cinese: è questo il primo caso in cui la normativa sulla proprietà nel settore automobilistico sia stata superata.

Mercati, attenzione all’aumento strutturale della volatilità


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NOVITÀ ANCHE PER LE FAMIGLIE


In parallelo le autorità di Pechino hanno fatto trapelare l’ipotesi di riforme che rendano più equiparate le regole del gioco tra le imprese statali e quelle private. Novità anche per le famiglie. Dal prossimo anno, dovrebbe essere possibile dedurre le spese per l’istruzione e per le cure mediche, gli interessi sui mutui per la prima casa, gli affitti e le cure agli anziani. Tuttavia, sebbene tutte queste misure costituiscano un potenziale valido per rilanciare i consumi interni e di supporto alle piccole e medie imprese cinesi, gli esperti di AMUNDI suggeriscono di seguire con attenzione il possibile incontro tra il presidente americano Trump e quello cinese Xi Jinping al vertice dei G20 a fine novembre: potrebbe, infatti contribuire a disinnescare i rischi a breve termine legati alle tensioni commerciali tra Washington e Pechino.
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