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absolute return

Una autentica strategia obbligazionaria absolute return

5 Dicembre 2013 20:00
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In uno scenario di tassi destinati a risalire nei prossimi trimestri o anni, per creare valore è necessario ricorrere a strategie che siano in grado di generare valore in modo sufficientemente indipendente dal mercato di riferimento. Gli investitori dovrebbero pertanto cominciare a prendere in considerazione strategie, come quelle absolute return, che non solo possono proteggere il loro capitale dalle perdite, ma possono anche puntare a generare rendimenti positivi.

Si tratta in genere di strategie poco “correlate” con il mercato obbligazionario, cioè scelte di investimento il cui risultato è poco influenzato dall’andamento dei tassi di interesse e degli spread delle obbligazioni societarie. Per ottenere un simile approccio vi sono alcuni utili accorgimenti di cui tenere conto:































1. innanzitutto, avere un benchmark di riferimento molto liquido, rappresentato ad esempio da un tasso d’interesse a breve scadenza, per non apportare alcun condizionamento implicito alla strategia del gestore, sia in termini di duration che come esposizione al credito;

2. avere possibilità di assumere all’interno della strategia, una duration e una spread duration negative, per proteggersi dai rialzi dei rendimenti obbligazionari;

3. utilizzare fonti di valore (“alpha”) diversificate e con andamenti dissimili tra loro;

4. mantenere una forte attenzione sulle tecniche di controllo e contenimento delle perdite.

Un portafoglio obbligazionario in grado di fare leva sulle caratteristiche precedentemente descritte dovrebbe essere costituito da due elementi distinti ma connessi fra loro: una strategia principale “core” e molteplici strategie “alpha”.

La prima componente (la strategia “core” o strategia di base), replica un tasso di riferimento il più vicino possibile al denaro corrente. Si potrebbero quindi usare come parametri di riferimento il tasso EONIA, SONIA o indici di mercato composti da titoli governativi con scadenza molto breve, come i T-Bill americani. Questo perché l’utilizzo di un indice con scadenza superiore ai tre mesi introdurrebbe nella componente “core” del portafoglio anche l’elemento della gestione della duration (rappresentativa del rischio di tasso) e del rischio di credito, che invece si vogliono gestire più flessibilmente e attivamente con le altre strategie.

La seconda componente, che costituisce la parte restante del portafoglio, ha l’obiettivo di generare alpha, ovvero valore aggiuntivo, facendo anche ricorso all’uso della leva finanziaria. La gamma è diversificata in 15-20 strategie alpha da utilizzare contemporaneamente per costruire il portafoglio e mirano a generare extra performance (grazie principalmente dall’utilizzo di strumenti derivati) con obiettivi di rendimento assoluto.

Queste strategie alpha sono messe in pratica da gestori di portafoglio specializzati e dedicati, che si concentrano su singoli segmenti del mercato del reddito fisso e puntano a selezionare e inserire in portafoglio le migliori idee d’investimento per ciascuna strategia. Alcuni esempi di strategie utilizzate sono la gestione della duration (gestione del rischio di tasso), le strategie sugli spread sovrani (facendo trading sui movimenti assoluti e relativi di questi spread), le strategie di valore relativo tra le diverse curve di tassi governativi, la volatilità, l’inflazione, i tassi di cambio fra valute e le scelte di investimento in specifici mercati regionali come Asia o Australia.

Grazie alla loro bassa correlazione, queste strategie alpha possono contribuire ad ottenere una minore volatilità e quindi minor rischio del portafoglio. Bisogna comunque evitare la tentazione di inseguire i rendimenti a tutti i costi, anche assumendo rischi che possono diventare eccessivi. Da quando i livelli di volatilità sono diminuiti nel corso degli ultimi due anni, alcuni prodotti obbligazionari absolute return disponibili sul mercato hanno spostato il proprio focus dalle obbligazioni Investment Grade (con elevato rating) ad obbligazioni high yield e dei mercati emergenti, in alcuni casi, ricorrendo anche all’esposizione azionaria.

Queste scelte sono certamente indicate per generare extra-performance in periodi di bassa volatilità del mercato, ma l’esperienza suggerisce che quando la volatilità aumenta, la conseguente fase di ribasso, caratterizzata da performance negative, può essere significativamente superiore rispetto alla precedente fase di mercato positiva.
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