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Andrea Brasili

Strategie di copertura per proteggere i portafogli dai futuri rischi geopolitici

Le elezioni olandesi hanno fatto tirare un sospiro di sollievo ma una serie di questioni geopolitiche restano aperte: meglio allestire strategie di copertura efficaci.

17 Marzo 2017 10:03
financialounge -  Andrea Brasili composizione del portafoglio Eurozona francia germania italia Matteo Germano olanda Pioneer Investments populismo

Il risultato elettorale olandese potrebbe suggerire che il picco delle idee populiste è stato superato e che un approccio politico e sociale più costruttivo sta prendendo forma nel Vecchio Continente e, soprattutto, che l'Europa sta guadagnando nuove energie.

Ne sono convinti Andrea Brasili, Senior Economist Global Asset Allocation Research di Pioneer Investments, e Matteo Germano, Global Head of Multi Asset Investments di Pioneer Investments che hanno rilasciato questa intervista subito dopo l’esito delle elezioni in Olanda arrivando alla conclusione che le strategie di copertura possono proteggere i portafogli contro il rischio di delusione dei mercati finanziari da futuri eventi geopolitici.

Qual è la vostra opinione sul risultato elettorale nei Paesi Bassi?

"Dopo l'annus horribilis in cui diverse elezioni politiche hanno registrato risultati inaspettati (con i conseguenti impatti negativi sui mercati), stavolta abbiamo avuto un risultato che è in linea con i recenti sondaggi e che non porterà a sconvolgimenti nella politica olandese. Detto questo, un aspetto negativo è la frammentazione dei partiti: un risultato che, sebbene anch’esso atteso, sarà probabilmente una fonte di instabilità e difficoltà per il futuro governo dell’Olanda".

Pensate che questo esito elettorale possa influenzare il risultato delle prossime elezioni in Francia?

"Il successo genera successo: questo è stato evidente lo scorso anno con l'ascesa dei movimenti populisti in tutto il mondo. Il risultato di ieri in Olanda potrebbe pertanto suggerire che un picco nel fascino di queste idee è ormai alle nostre spalle e che un approccio più costruttivo delle politiche europee si sta facendo strada. Pertanto, a nostro avviso, il voto degli olandesi potrebbe avere un'influenza positiva sul voto francese".

Qual è la vostra valutazione del rischio di una disgregazione dell’euro e come è cambiato nel corso del ultimi mesi?

"Una disgregazione dell'euro è, economicamente parlando, un evento inaccettabile. Il presidente della Bce, Mario Draghi, ha infatti di recente tenuto a chiarire questo concetto quando ha dichiarato che qualsiasi paese che intendesse uscire dall'euro avrebbe bisogno di cancellare i suoi debiti con la banca centrale (che per l'Italia ammontano a circa 390 miliardi di euro)".

Ma cosa succede se le forze euroscettiche iniziano a prendere l'iniziativa in un certo numero di paesi?

"Si può immaginare un’utile analogia tra la zona euro e un gruppo di ciclisti che stanno andando in salita. Non possono smettere di pedalare fino a raggiungere la sommità del colle (vale a dire, quando tutti i problemi sul tavolo dell’Europa siano in ordine, e chiaramente, non ci siamo ancora arrivati) altrimenti rischieranno di fermarsi e cadere tutti insieme. Per quanto questa analogia possa sembrare un po’ estrema, il punto è che su alcuni temi i progressi ottenuti tramite la moneta e l'Unione Europea sono chiari, ma ci sono altri meccanismi (in particolare nel settore della condivisione dei rischi, nella solidarietà e nelle politiche comuni) che devono ancora essere risolti. E queste problematiche sono state messe sotto forte pressione dalla portata della recente crisi. Tornando all’analogia, i ciclisti devono arrivare in cima alla collina e iniziare il viaggio in discesa prima che arrivi la prossima crisi. Se però le forze euroscettiche guadagnano consensi e potere nella zona euro e in Europa, la probabilità che il nostro ciclista smette di pedalare aumenta. Lo scorso anno, con l’esito della Brexit, la probabilità di una battuta d'arresto rovinosa in Europa è aumentata in modo significativo, sebbene sia considerato ancora un evento ‘di coda’ (poco probabile). Ma l’aumento vistoso degli spread (extra rendimenti) tra l’OAT a 10 anni francese e il Bund decennale tedesco delle ultime settimane è la conferma che il mercato è sempre pronto a riconsiderara tale probabilità Nel frattempo, l’uscita dall’euro, o l'adozione di una moneta diversa, resta un tema ricorrente (di recente anche nel posizionamento elettorale dei partiti politici in Italia) e un altro segnale pericoloso. Il risultato elettorale olandese ha permesso di congelare questo rischio ma restano sul tavolo una serie di questioni politiche in vista: le elezioni in Francia, la complicazione di un secondo referendum per l'indipendenza scozzese, l'ancora irrisolta questione greca, e la possibile instabilità politica in Italia, solo per citarne alcuni".

Come possono fare gli investitori all'interno di un approccio multi-asset per contrastare gli effetti di un rischio geopolitico?

"Il rischio geopolitico rimane, a nostro avviso, il fattore principale a cui gli investitori dovrebbero guardare per i prossimi mesi. I mercati finanziari sono troppo compiacenti davanti alla ondata di elezioni in Europa: la volatilità delle azioni sta raggiungendo nuovi minimi, anche se le probabilità di un paese di abbandonare l'euro, come evidenziato dal The Break Up Indice Sentix Euro (che riflette la probabilità che uno dei paesi dell'Area Euro lasciare l'euro entro un dodici mesi orizzonte, sulla base di un sondaggio di investitori individuali e istituzionali) sta registrando un trend al rialzo. Se poi consideriamo anche le incertezze legate all'esecuzione delle politiche di Trump negli Stati Uniti, e della sua politica estera potenzialmente ostile per alcuni mercati emergenti, vediamo un incremento significativo dei rischi di delusione per i mercati finanziari. Questo anche alla luce delle valutazioni ‘tirate’ in molti mercati sviluppati, sia azionari che del credito. Pertanto, riteniamo che gli investitori dovrebbero prendere in considerazione l'attuazione di copertura dei portafogli nel tentativo almeno di bilanciare parzialmente gli effetti negativi del rischio geopolitico".

Ci potete fare qualche esempio?

"A questo scopo esistono strategie multiple disponibile per gli investitori: le attività con limitata correlazione, come l'oro, valute che si comportano come ‘porti sicuri’ (come il franco svizzero e, soprattutto in caso di rischi crescenti nella zona euro, il dollaro USA), oppure l'uso di strumenti derivati per cercare di proteggere l’esposizioni alle asset class rischiose in portafoglio. Un approccio multi-asset, che includa strategie efficaci per la copertura dei propri investimenti, può essere utile in un periodo di crescente rischio geopolitico. Si può infatti combinare in modo efficiente le tecniche di copertura più efficaci, determinando le strategie con rapporto costo-efficienza migliore in funzione degli eventi di rischio ritenuti più probabili e di grande impatto".
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