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Recessione Usa non in vista, ma salgono i timori geopolitici

Dopo nove mesi di crescita, i mercati restano tolleranti al rischio sul breve termine. Ma le incertezze aumentano e AllianzGI consiglia di attrezzarsi con portafogli ben diversificati

di Redazione 4 Ottobre 2019 15:21

Dopo nove mesi di ripresa generalizzata, i mercati sono entrati nella stagione autunnale ancora avvolti nel tepore estivo grazie alla svolta accomodante delle banche centrali e non tanto al momentum, sempre debole, delle dinamiche di crescita economica. Nel medio termine per godere di un lungo “autunno dorato” i mercati hanno bisogno di vedere segni di ripresa della congiuntura mondiale e di calo dell’incertezza politica, soprattutto sul fronte dei dazi. Da metà anno si alternano propensione e avversione al rischio. La tolleranza al rischio a breve termine ha favorito sia le asset class rischiose, come azioni e obbligazioni high yield, sia quelle tradizionalmente considerate “sicure”, come i titoli governativi, ma non in simultanea. Evidentemente le attese di politiche espansiva non sono  più sufficienti a “tenere a galla tutte le barche”.

POSSIBILITÀ DI RECESSIONE USA IN SEI MESI SOLO AL 2%


Questa in sintesi l’analisi dell’outlook mensile di Allianz Global Investors firmato da Ann-Katrin Petersen Investment Strategist, Global Economics & Strategy. Secondo l’esperta stanno riacquistando importanza le notizie dal fronte macro e i rischi geopolitici. L’economia mondiale non è in caduta libera, ma le preoccupazioni stanno aumentando. Il modello elaborato da AllianzGI sulle recessioni cicliche indica per gli Stati Uniti una probabilità di recessione solo del 2% nei prossimi sei mesi. Tuttavia la prolungata debolezza degli scambi commerciali e le incertezze geopolitiche continuano a pesare sul manifatturiero globale, con gli investitori che monitorano attentamente segnali di possibile contagio al settore dei servizi, che è orientato a un mercato interno e sinora resiliente.

AUMENTATI I RISCHI DI RALLENTAMENTO ECONOMICO GLOBALE


L’outlook di AllianzGI osserva anche che il recente rincaro del petrolio potrebbe ripercuotersi sui consumi, che hanno sinora beneficiato della solidità del mercato del lavoro e dell’aumento dei salari. Intanto a livello globale sono aumentati i rischi di un rallentamento congiunturale. Mentre sembra che sul fronte politico numerosi ostacoli siano stati superati, con ad esempio un nuovo governo italiano meno conflittuale con Bruxelles in tema di politica fiscale e le ridotte probabilità di una Brexit no-deal, e si intravedono modesti segnali positivi nei negoziati Usa-Cina. Non si esclude anche un aumento dei dazi nel settore automobilistico, che in Europa colpirebbe in modo particolare Germania, Italia e Regno Unito.

Rimanere in equilibrio sull’altalena del rischio


Rimanere in equilibrio sull’altalena del rischio





ATTESA VOLATILITÀ SUI MERCATI, SERVE AMPIA DIVERSIFICAZIONE


Secondo l’esperta di AllianzGI le implicazioni sulle decisioni di investimento di questi scenari portano a un’ampia diversificazione del portafoglio, insieme a un atteggiamento tatticamente prudente verso gli asset rischiosi, con una selezione attiva dei titoli nel quadro di un approccio multi-asset. Al momento, nell’ambito di un portafoglio azionario globale, AllianzGI privilegia i titoli statunitensi, storicamente meno soggetti a oscillazioni, e i settori difensivi: autunno dorato o meno, è sempre tempo di gestione attiva. Al momento i segnali di recessione sono trascurabili - ma la guerra dei dazi aumenta la vulnerabilità dell’economia globale - e puntano a una crescita inferiore al potenziale. Inoltre la rete di sicurezza della Fed di per sé non offre garanzie contro possibili battute d’arresto sui mercati azionari. Per questo, secondo AllianzGI, assisteremo con ogni probabilità ad una maggiore volatilità sui mercati.
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