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Mercati azionari, la grande attesa per uno slancio degli utili aziendali

Per Naumer (Allianz Global Investors) gli attuali segnali di ripresa devono tradursi in uno slancio degli utili aziendali, poiché in alcuni importanti segmenti del mercato azionario le valutazioni sono già molto elevate

di Leo Campagna 10 Febbraio 2020 21:00

Diversi importanti indicatori anticipatori sembrano segnalare qualche timido segnale di ripresa economica. Per esempio, di recente hanno segnato progressi sia il barometro della fiducia delle imprese del Belgio, un indicatore fondamentale per l’Eurozona, e sia gli indici dei responsabili degli acquisti negli Usa. In un’ottica di medio periodo, si intravede una leggera diminuzione dei rischi di recessione, sebbene non si possa ancora escluderne una negli Usa nel corso del 2020.

CORONAVIRUS, IMPATTI LIMITATI SULL’ECONOMIA GLOBALE


Sul fronte geopolitico la tregua nella guerra commerciale tra Usa e Cina e l’evoluzione della Brexit, ora che l’uscita dall’Ue è confermata, hanno diminuito i fattori di imprevedibilità. Per quanto riguarda invece l’incertezza causata dal coronavirus cinese, alla luce del fatto che sembra al momento meno pericoloso rispetto al virus della SARS del 2002 – 2003, l‘impatto sull‘economia globale dovrebbe essere limitato.

NECESSARIO CHE GLI UTILI AZIENDALI SIANO PIÙ ROBUSTI


Secondo Hans-Jörg Naumer, Director Global Capital Markets & Thematic Research di Allianz Global Investors, una politica monetaria molto espansiva insieme al lieve miglioramento dei dati economici, giustificano un’allocazione neutrale alle asset class rischiose. Per l’esperto una sovraesposizione strategica di lungo termine alle azioni risulta infatti opportuna soltanto in caso di ulteriore stabilizzazione dei segnali di ripresa economica. È essenziale, per Naumer, che agli attuali segnali di ripresa seguano utili aziendali più robusti, dal momento che alcuni importanti segmenti del mercato azionario evidenziano valutazioni già molto elevate.

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WALL STREET È CARA


Il riferimento dell’esperto è, in particolare, alle azioni statunitensi che, in base al rapporto prezzo  utili (p/e) di Shiller depurato delle oscillazioni cicliche, appaiono molto onerose rispetto alle medie storiche. Le azioni dell’area Euro potrebbero invece evidenziare un andamento migliore rispetto a Wall Street ma soltanto se il momentum sui profitti aziendali fosse più favorevole: peccato che, al momento, si intravedano soltanto timidi segnali.

ANCORA TASSI A ZERO O NEGATIVI PER I GOVERNATIVI EURO


Sul fronte obbligazionario, la debole crescita economica, i molteplici fattori di ostacolo alla ripresa (tensioni geopolitiche, coronavirus ecc.) e le limitate tensioni inflattive, fanno ritenere improbabile l’adozione di politiche monetarie più restrittive da parte della Bce e della Fed. “I titoli governativi, dovrebbero continuare a evidenziare tassi a zero o negativi e non si prevede un’inversione di tendenza per il prossimo futuro, nonostante le elevate valutazioni delle obbligazioni dei Paesi avanzati”, puntualizza Naumer.

STILE DI INVESTIMENTO ATTIVO


L’esperto conclude ritenendo comunque fondamentale lo stile di investimento, che deve essere attivo, sia all’interno di una stessa asset class che tra le diverse classi di attivo, perché il contesto risulta fortemente caratterizzato da scarse prospettive di rendimento a medio termine.
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