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Obbligazioni, tre modi per gestire il rischio liquidità

Uno dei problemi più frequenti per chi investe in obbligazioni è rappresentato dalla scarsa liquidità: tecnologia, controllo dei costi e governance rigorosa sono di grande aiuto, spiegano da AllianceBernstein

di Redazione 22 Ottobre 2019 12:44

Si parla sempre più frequentemente del rischio di liquidità, l’investimento in titoli obbligazionari che possono risultare difficili da rivendere sul mercato. Per alcune tipologie di titoli la difficoltà a trovare acquirenti in situazioni di stress di mercato può anche tradursi in un crollo delle loro quotazioni. È quanto accaduto, ad esempio, durante la grande crisi finanziaria ai titoli basati su cartolarizzazioni. Oggi sui mercati obbligazionari l’universo investibile si è ampliato: un numero crescente di imprese sta approfittando del basso livello dei tassi d’interesse, ma la liquidità tende a contrarsi. Anche in conseguenza della crisi del 2008-2009 le normative hanno imposto alle banche vincoli più stringenti in termini di capitalizzazione e di operatività sui mercati. “Le attività di negoziazione primaria delle banche non forniscono più un’ampia liquidità ai mercati, per cui il rischio di liquidità è stato trasferito dalle banche agli azionisti e agli obbligazionisti”, scrivono Markus Peters e Flavio Carpenzano, Senior Investment Strategist—Fixed Income di AllianceBernstein. “Riteniamo che gli investitori debbano rispondere disponendo di una governance rigorosa, di tecnologie avanzate e di una costruzione dei portafogli consapevole dei rischi”.

UNA GOVERNANCE RIGOROSA


Una prima misura di protezione contro il rischio di liquidità, spiegano i due strategist, consiste in una migliore governance: i gestori di portafoglio devono monitorare costantemente i prezzi dei titoli e le allocazioni per i diversi tipi di titoli. Prezzi inadeguati rispetto ai titoli comparabili, o prezzi che rimangono statici per lunghi periodi, possono costituire segnali rivelatori di rischio, compreso quello di liquidità. Nell’ambito di questi controlli rientra anche una valutazione della liquidità del portafoglio rispetto agli stress test utilizzando diversi scenari; l’efficacia di questi controlli migliora se si confrontano le valutazioni interne con quelle di specialisti terzi che dispongono di metodologie proprietarie.

LA TECNOLOGIA IN AIUTO AL TRADING


I gestori obbligazionari lungimiranti hanno già trasformato ricerca e trading, passando da un approccio fortemente manuale a processi automatizzati e digitalizzati. Gli ordini di acquisto o vendita che richiedevano molte ore di preparazione, oggi possono essere compilati utilizzando assistenti digitali-chatbot basati su algoritmi informatici.

UN ATTENTO CONTROLLO DEI COSTI E DEI RISCHI


Un processo di costruzione del portafoglio consapevole dei rischi, infine, dovrebbe essere caratterizzato da un approccio rigoroso al controllo sia dei costi, sui segmenti meno liquidi i costi di negoziazione possono essere elevati e possono aumentare sensibilmente per le operazioni di maggiori dimensioni, che dei rischi di concentrazione e liquidità, riducendo al minimo le singole esposizioni individuali e operando una diversificazione tra più emittenti. Per ridurre sia il rischio che i costi di alcune posizioni, suggeriscono i due esperti, si può ricorrere a tecniche più sofisticate, come l’utilizzo di derivati, i credit default swap, che possono costituire un’alternativa più economica e liquida alla negoziazione del titolo sottostante.

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LA DIVERSIFICAZIONE AIUTA


“Gli investitori con una limitata propensione al rischio possono trarre vantaggio da una gestione del portafoglio dinamica e consapevole dei rischi” è la conclusione dei due strategist. Strategie che combinano la stabilità dei titoli di Stato e la generazione di rendimenti del credito corporate, come quelle adottate da due fondi a cinque stelle di AllianceBernstein, [tooltip-fondi codice_isin="LU0447424895"]AB American Income[/tooltip-fondi] e [tooltip-fondi codice_isin="LU0095024591"]AB European Income[/tooltip-fondi], possono ottenere rendimenti interessanti, riducendo al tempo stesso i rischi di liquidità. “Bilanciare le esposizioni a diverse economie e settori con caratteristiche di rischio e liquidità differenti - spiegano i due strategist - contribuisce a creare un profilo di rischio/rendimento complessivamente più efficiente. Inoltre, anche se i titoli di Stato possono offrire redditi ridotti, sono in grado di migliorare la liquidità della strategia globale”.
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