Economia e lavoro

La crescita USA deve molto all’immigrazione, tema cruciale alle presidenziali

Alexis Bienvenu, Fund Manager di La Financière de l’Échiquier, ritiene che le indicazioni in materia del voto di novembre saranno importanti per il destino dell'economia americana e anche di quella globale

di Virgilio Chelli 9 Maggio 2024 15:56
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Da anni la forza dell'economia USA non smette di sorprendere, e dopo una solida crescita del 2,5% nel 2023, le aspettative per il 2024, oggetto di costanti revisioni al rialzo, si attestano al 2,4%, mentre delude la crescita di Europa e Cina. Tra le spiegazioni, le più ampiamente riconosciute sono l'elevata produttività, l'innovazione digitale, gli stimoli fiscali, la flessibilità del mercato del lavoro, la propensione ai consumi. Ma si rivela più controverso l'impatto dell'immigrazione, sia legale che non. Le presidenziali USA si giocheranno in parte su questo argomento divisivo che, secondo un recente sondaggio Gallup, è in cima alle preoccupazioni degli americani da tre mesi.

MENO IMMIGRATI UGUALE MENO CRESCITA


Lo evidenzia un commento su sogno americano e peso dell’immigrazione di Alexis Bienvenu, Fund Manager di La Financière de l’Échiquier, secondo cui i dati economici sono inequivocabili: senza immigrazione, il miracolo americano svanirebbe. Secondo il Census Bureau, infatti, la popolazione diminuirebbe immediatamente, limitando il potenziale di crescita potenziale, come in Giappone, Germania, Italia, Cina e forse presto anche in Francia, visto il recente crollo della natalità.

IMPATTO POSITIVO ANCHE SUL DEBITO FEDERALE


Bienvenu cita anche le previsioni del Congressional Budget Office secondo cui l'immigrazione nei prossimi dieci anni dovrebbe incrementare la forza lavoro USA di 5 milioni di unità, lavoratori che contribuiranno alla crescita del Pil per 7mila miliardi di dollari, oltre a mille miliardi di dollari di imposte sul reddito, un flusso fondamentale per uno Stato alle prese con un debito significativo. Infine secondo alcuni studi, dopo il Covid l'immigrazione, in forte ripresa dall’arrivo di Biden, ha reso più flessibile un mercato del lavoro al massimo della capacità che avrebbe contribuito ad alimentare ancor di più l'inflazione.

IL TEMA RESTA CONTROVERSO


In questo modo l'immigrazione ha consentito indirettamente alla Fed di evitare un ulteriore inasprimento delle condizioni finanziarie per gli americani, mentre anche i consumi traggono vantaggio, con una crescita aggiuntiva dello 0,2% quest’anno, stimata da Time Magazine. Per Bienvenu, da un lato questi dati ribadiscono che il miracolo americano deve molto all'immigrazione, ma altri dati indicano che l’argomento resta controverso. In particolare, secondo l'American Economic Association, il flusso di immigrati tende ad accrescere la competizione tra migranti e non per l’accesso ai lavori poco qualificati. La maggior crescita sarebbe così al prezzo di una competizione più accesa tra lavoratori.

TEMA CENTRALE PER LE PRESIDENZIALI


In conclusione, il Fund Manager di La Financière de l’Échiquier rileva che naturalmente, quando si parla di frontiere e confini, entrano in gioco altre considerazioni, di carattere culturale, religioso, geopolitico e sociale. Ma aggiunge che se non altro per il suo significato economico la questione della politica migratoria che risulterà dalle prossime elezioni americane “determinerà in modo significativo il destino dell'economia americana e, di riflesso, di quella globale”.
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