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Lo scenario macroeconomico

Capital Group: ecco perché gli Usa hanno evitato la recessione

Non tutti i cicli economici sono uguali, ma analizzando la situazione attuale, in particolar modo tecnologia, banche e immobiliare, si può capire perché gli Stati Uniti hanno mostrato resilienza nel corso del 2023 e probabilmente riusciranno a superare la crisi nel 2024

di Annalisa Lospinuso 19 Gennaio 2024 17:30
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Una lezione che abbiamo imparato nel corso di quest’anno è che l’economia e i mercati possono sempre sorprendere. Se, infatti, all’inizio del 2023 oltre l’85% degli economisti aveva pronosticato una recessione americana prima della fine dell’anno, ora, a distanza di un anno, possiamo dire che la recessione non c’è stata. Quegli stessi economisti parlano di un “atterraggio morbido”. “Gli investitori farebbero meglio a non cercare di stabilire il momento esatto in cui si trova il mercato”, dice l’economista di Capital Group, Darrell Spence.

LE PECULIARITÀ DI QUESTA RECESSIONE


Non tutte le recessioni o i cicli economici sono uguali, ma analizzando la situazione attuale, in particolar modo tecnologia, banche e abitazioni, si può capire perché gli Stati Uniti hanno evitato la recessione e probabilmente la scanseranno anche nel 2024.

LA FORZA DELLE BIG TECH


In primo luogo, fa notare Darrell Spence, l’ascesa dei “magnifici sette” (Apple, Microsoft, Alphabet, Amazon.com, Nvidia, Tesla e Meta Platforms) è stata paragonata agli eccessi dell’era delle dot-com alla fine degli anni Novanta. Tuttavia, oggi ci sono importanti differenze. In realtà, questi big tech hanno accentrato i rendimenti in un mercato ristretto, costituendo complessivamente il 59,1% del Nasdaq 100 alla fine del 2023. Le loro valutazioni relativamente elevate sono supportate da utili e flussi di cassa che rendono merito al loro status di leader di mercato.

LA CRISI BANCARIA


Per quanto riguarda, invece, la crisi bancaria di marzo 2023, l’economista di Capital Group fa notare che è stata legata a un problema di tassi di interesse più che al credito. Con l’aumento dei tassi di interesse, il valore di mercato delle obbligazioni detenute dalle banche è crollato, scatenando le preoccupazioni dei clienti sul fatto che le banche non disponessero di attività liquide sufficienti per garantire i loro depositi. Ma in soccorso è arrivato prontamente il Bank term funding program della Federal Reserve.

IL MERCATO IMMOBILIARE


Il mercato immobiliare è molto diverso da quello del 2008. “Oggi, gli aumenti dei tassi della Fed – dice Darrell Spence – hanno frenato le vendite di case, unitamente ai cambiamenti nei modelli abitativi post-pandemia. Tutto questo è servito a contenere la volatilità che si era verificata 15 anni fa”.

I FATTORI DI RISCHIO


Sebbene, dunque, le condizioni economiche oggi appaiano più rispetto al passato, bisogna sempre valutare attentamente i vari fattori di rischio. “Anziché attendere un chiaro segnale di via libera per rientrare nei mercati azionari e obbligazionari, mantenere portafogli ben diversificati e bilanciati durante i cicli economici rimane un approccio sensato per gli investitori a lungo termine”, conclude l’economista di Capital Group.
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