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Sunday View

Borse e risparmiatori: i due volti del Natale

Dicembre è il mese in cui si tirano le somme dell’anno appena trascorso. Vogliamo farlo anche noi, a partire dalle differenze di percezione tra piccoli risparmiatori e listini delle grandi Borse mondiali

di Lorenzo Cleopazzo 24 Dicembre 2023 09:30
financialounge -  mercati Natale 2024 sunday view

Quattro lettere. Due vocali, una consonante ripetuta.

Non sembra nulla di che, no? Al primo impatto, poi, pare quasi una lallazione, scherzosa e dolce come solo certe parole finniche sanno essere. Un vocabolo che nasconde molto più di quanto appare, perché dire “sisu” è molto di più. Provate voi: si-su. Sembra nulla, no? Eppure queste due misere sillabe hanno tutti i significati del mondo dentro. Perché in Finlandia, dove le renne galoppano nella neve e non s’illuminano sui balconi, hanno sintetizzato una certa magia in questa parola. Per noi sarebbe intraducibile alla lettera, ma il suo significato esprime la forza, la calma e la determinazione nell’affrontare le piccole sifde di ogni giorno. Quegli ostacoli che ci separano dai nostri obiettivi, grandi o piccoli che siano. Un po’ come star dietro alle mille call, agli imprevisti in ufficio, ai pranzi e agli aperitivi prima delle feste, ma riuscire comunque ad andare a comprare quel regalo che tanto abbiamo pensato per una persona speciale. Questo è il sisu, e noi non potevamo non aprire il Sunday View di questa settimana con una parola simile.

A NATALE SONO TUTTI PIÙ CARI (?)


A smanettare un po’ su Google Trends – il portale che raccoglie i termini più cercati su internet – si scopre che negli ultimi due mesi c’è stato un topic in particolare che ha subito un’impennata: “Cost of living”. È così che le ricerche degli utenti raccontano il momento dei risparmiatori di tutto il mondo. Per dire, negli Usa la domanda “perché le uova costano così tanto?” è ai primi posti dei grandi ‘perché’ cercati su Google. E poi ci sono anche i “come”, o meglio i “come risparmiare”: come risparmiare sulla bolletta elettrica, al supermercato o come risparmiare sulle tasse. E poi la domanda che riassume le altre: “la vita è più costosa ora?”. Il tutto accompagnato da query più mirate al tema dei tassi e dell’inflazione, con l’intento di vederci chiaro. Fortunatamente, però, sono proprio questi argomenti che sembrano offrire un contraltare al panorama non proprio positivo della microeconomia. Ci sono, infatti, dei segnali confortanti che riportano un’inflazione apparentemente sotto controllo, con le banche centrali che aprono a possibili tagli sui tassi per il 2024 – dopo averli lasciati per ora invariati in chiusura d’anno – con una crescita che parrebbe non risentire eccessivamente della stretta monetaria. Le previsioni pessimiste che un anno fa inquadravano il 2023, sono state smentite da un’annata tutto sommato felice per le Borse. Questo, forse, non si rilegge ancora sui piccoli risparmiatori, ma del resto quella tra micro e macro è solo una delle dicotomie che animano il genere umano da sempre.

TWO IS MEGL CHE ONE


In principio era la fisica. Una materia concreta, molto più concreta del suo ‘opposto’, la metafisica. La stessa fisica si diede un metodo – quello sperimentale – per differenziarsi dalla sua antenata, l’osservazione. Poi questa scienza crebbe, nacque un approccio – quello newtoniano – valido tuttora, ma non per tutto. Ecco che allora, con un’altra contrapposizione, arriviamo alla fisica quantistica, che spiega ciò che l’approccio più classico non può approcciare. In questo rapidissimo timelapse nella storia della scienza, appare chiara una cosa: l’avanzamento del pensiero umano per dicotomie. E l’abbiamo già detto che questa è una prerogativa dell’uomo, no? Dai filosofi antichi a quelli più moderni, dalla leggendaria mela di Newton alle particelle elementari di Planck: qualcuno direbbe che gli opposti si attraggono, ma, più approfonditamente, possiamo dire anche che si completano. O meglio, che ci riportano un quadro completo della materia. Perché – rimanendo nella fisica – il metodo newtoniano non può spiegare ciò che avviene a livello quantico, così come l’approccio della meccanica quantistica non può essere contemplato per elementi più grandi di una particella elementare. E vogliamo parlare di variabili come spazio e tempo nella relatività di Einstein, o di particelle e onde per Heisenberg? Forse meglio di no. Tanto, come si dice in questo periodo, l’importante è il pensiero.

CARO BABBO NATALE


Già, l’importante è il pensiero. E questo vale per i regali, come per i pretenziosi – e un po’ disordinati – paragrafi di una newsletter. Vale per chi cerca come abbassare il costo della bolletta su Google e poi lascia la luce del bagno accesa, così come per chi siede ai banchi dell’economia europea e fa di tutto per tenere tutto sotto controllo. Vale per chi questo Natale donerà un paio di mutande all’amico di una vita, così come per chi ha composto un pacco esagerato per il collega appena conosciuto. Vale per chi non vuole mai regali, e per chi invece scriverebbe la letterina anche a 30 anni. Vale per chi sta leggendo questo pezzo, magari con l’albero addobbato sullo sfondo, e si aggrappa con tutte le forze a ogni briciolo di magia nonostante sia già grande. Infine vale anche per chi, invece, non ha bisogno di aggrapparsi a nulla, perché la magia ce l’ha dentro di sé.

Sì, noi esseri umani siamo così: conta il pensiero. Qualcuno direbbe che pensare significa addirittura esistere, e oggi che una nuova dicotomia con l’intelligenza artificiale ci si presenta di fronte, noi abbiamo dalla nostra proprio questo: un’inguaribile voglia di far contare questo pensiero. Un’inguaribile voglia di esistere.

BONUS TRACK


Che poi, a ben vedere, anche l’annosa questione tra panettone e pandoro è una dicotomia.

Ecco, infine ci siamo: visto che siamo giunti alla fine di questo Sunday View tutto luci e addobbi, è arrivato ufficialmente il momento di augurare a tutti un felice, sereno, umano e dicotomico Natale.
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