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L'outlook

Columbia Threadneedle: nel 2024 i rischi geopolitici supereranno quelli economici

Uno scenario di incertezza potrà dominare i primi 6 mesi del nuovo anno, secondo William Davies, Global Chief Investment Officer di Columbia Threadneedle Investments, tra possibile recessione e nuova spinta inflazionistica

di Davide Lentini 17 Novembre 2023 07:55
financialounge -  Columbia Threadneedle Investments mercati outlook William Davies

Un 2024 dominato più da rischi geopolitici che economici, con i mercati che potrebbe continuare all’insegna della diversificazione e svariate opportunità sia sul fronte obbligazionario che azionario. E’ la riflessione di William Davies, Global Chief Investment Officer di Columbia Threadneedle, secondo il quale l’annunciato rallentamento economico frutto delle politiche restrittive delle Banche centrali (che per adesso non si è ancora verificato), non avrà comunque un impatto significativamente negativo.

I RISCHI PER LE AZIENDE


“Conosciamo approfonditamente i rischi derivanti da un aumento o da un calo graduale dell'inflazione, così come quelli di una recessione più o meno profonda - spiega l'analista di Columbia Threadneedle Investments - Tuttavia, riteniamo che nel 2024 le minacce più significative saranno di natura geopolitica, alla luce della volatilità nel breve termine e delle pressioni inflazionistiche che queste potrebbero generare sul lungo periodo. A soffrirne sarebbero maggiormente le aziende, in quanto individuare forniture energetiche alternative o sviluppare nuove catene di approvvigionamento comporta costi particolarmente elevati”.

CONFLITTI E ELEZIONI


Tra i rischi geopolitici più importanti ipotizzati da William Davies, ci sono la possibile escalation del conflitto in Medio Oriente e l'acuirsi delle tensioni tra Stati Uniti e Cina. A queste si aggiunge l’incognita relativa alle elezioni statunitensi, il cui effetto sui mercati resta imprevedibile.

INVESTITORI ALLA RICERCA DELL'EQUILIBRIO


Una situazione di incertezza, legata anche alle decisioni delle Banche centrali che non si sa ancora quando inizieranno a tagliare i tassi di interesse, ma che per Columbia Threadneedle offre svariate opportunità a patto di sapersi muovere adeguatamente. “Nel 2024 - spiega infatti il Global Chief Investment Officer – gli investitori dovranno trovare il giusto equilibrio tra l'ottimismo per l'economia globale e le molteplici incertezze circostanti”.

LE OPPORTUNITA' DELL'OBBLIGAZIONARIO


Riguardo le obbligazioni, gli analisti di Columbia Threadneedle ritengono che i titoli di Stato USA, a medio e lungo termine, e le obbligazioni societarie con rating investment grade rappresentino “una valida scelta, in quanto offrono solidi tassi di rendimento. E anche le obbligazioni high yield, con rendimenti quasi a doppia cifra, costituiscono un'opzione allettante”. “Chiaramente - aggiunge Davies - le scelte di investimento dipenderanno in generale dalle prospettive sull’andamento economico e dalla propensione al rischio”.

MIGLIORANO LE PERFORMANCE DELL'AZIONARIO


Riguardo invece i titoli azionari, Columbia Threadneedle ritiene sia utile ampliare lo sguardo oltre il gruppo ristretto di società che hanno dominato il mercato nel 2023. “Le performance del mercato azionario dovrebbe infatti migliorare - spiega William Davies - e le aree che non hanno evidenziato i rally messi a segno dai settori più forti potrebbero offrire opportunità interessanti”.

SINCRONIZZAZIONE DEI MERCATI IN CALO?


Secondo Columbia Threadneedle, il 2024 potrebbe essere anche all’insegna della differenziazione sui mercati, come successo all’indomani della pandemia da Covid 19 quando le banche centrali e le politiche fiscali hanno perseguito l’obiettivo della stabilizzazione delle economie con strategie diverse. “Nel 2023 abbiamo assistito ad una graduale differenziazione rispetto ai benefici delle politiche e ai risultati economici - spiega ancora William Davies - Una divergenza che potrebbe diventare ancora più pronunciata nel 2024", come si vede in questo grafico:



I DIVARI TRA LE ECONOMIE


Per Columbia Threadneedle, la Fed potrebbe quindi mantenere i tassi più alti più a lungo rispetto alla Bank of England, tenendo in considerazione la struttura dell’economia inglese caratterizzata da prestiti ipotecari a più breve termine e da una maggiore vulnerabilità complessiva all'aumento dei tassi. “L’Eurozona è riuscita ad evitare la recessione nel 2023 - scrive William Davies nella sua analisi - grazie anche ad un inverno mite che ha permesso di mantenere bassi i costi energetici malgrado la perdita delle forniture russe. Lo stesso potrebbe accadere anche nel 2024”. Inoltre, i divari tra le economie stanno aumentando anche in termini di valutazioni. Al momento, a 18 volte gli utili prospettici, le azioni statunitensi sono molto più costose rispetto a quelle europee (12 volte) e giapponesi (14 volte). “Riteniamo però che la sola valutazione non possa giustificare una scommessa regionale nell'immediato futuro - sostiene ancora Davies - sebbene sia prova della crescente differenziazione tra i mercati e potrebbe in tal senso essere foriera di nuove opportunità".

POSSIBILI RITARDI NELLA TRANSIZIONE ENERGETICA


“Alla luce del rallentamento della crescita economica - aggiunge l'analista di Columbia Threadneedle - l’implementazione dei programmi di transizione energetica potrebbero subire dei ritardi e alcuni impegni potrebbero venire meno, come abbiamo visto accadere nel Regno Unito. Pur confermando la nostra volontà a rispettare gli impegni presi su questo fronte, occorre considerare che in un contesto economico più debole servirà probabilmente trovare il giusto equilibrio tra questi sforzi e altre priorità economiche e di bilancio. Conclusione: opportunità in vista del rallentamento".

LO SCENARIO A 6 MESI


Per concludere, William Davies spiega come al momento lo stato dell’economia sia caratterizzato da una crescita moderata o in rallentamento, da un'inflazione in calo e da tassi di interesse elevati. “Alcuni ritengono possibile l’avvento di una recessione più profonda causata dalla persistenza di tassi elevati, mentre altri prevedono un aumento inflazionistico legato al continuo rafforzamento dell'economia, al taglio della produzione da parte dell'Opec o persino all'impatto della guerra. Noi - spiega il Global Chief Investment Officer di Columbia Threadneedle - riteniamo verosimile l’avverarsi di uno scenario intermedio nei prossimi sei mesi”.
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