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L’apertura dei mercati

Primi segnali di disgelo tra Usa e Cina

Avvio all’insegna della cautela per i principali listini del Vecchio Continente, dopo i rialzi dei giorni scorsi. Gli investitori seguono le prossime mosse delle banche centrali, dopo i colloqui costruttivi tra Biden e Xi

di Fabrizio Arnhold 16 Novembre 2023 09:10
financialounge -  borse cina mercati politica monetaria USA

Le Borse europee aprono all’insegna della cautela, dopo una serie di sedute in rialzo, favorite dal calo superiore alle attese dell’inflazione americana. A Milano il Ftse Mib apre a -0,07%, il Dax di Francoforte a +0,38%, il Cac 40 di Parigi a -0,15%, l’Ibex 35 di Madrid a +0,26% e il Ftse 100 di Londra a -0,20%. La Borsa di Tokyo archivia la seduta in ribasso, dominata dalle prese di profitto, con l’indice Nikkei che cede lo 0,28% e chiude a 33.424 punti.

DISGELO USA-CINA


A San Francisco il presidente Usa Joe Biden ha incontrato il presidente cinese Xi Jinping e al termine del summit i due leader hanno concordato di riprendere le relazioni tra i rispettivi eserciti, di cooperare per bloccare la produzione di fentanyl e di avviare un dialogo sui rischi dell'intelligenza artificiale. I mercati asiatici procedono a rilento, mentre sono in lieve territorio negativo i futures di Wall Street.

FOCUS SULLE BANCHE CENTRALI


L’altro tema da seguire sui mercati resta sempre la politica monetaria, con un numero crescente di osservatori che considera improbabile un nuovo rialzo dei tassi da parte della Fed, ma ritiene che la banca centrale Usa non taglierà a breve i tassi. Oggi gli investitori attendono indicazioni dalla Bce, con gli interventi della presidente Christine Lagarde e del vicepresidente Luis de Guindos.

PETROLIO IN RIBASSO


Dopo l’aumento delle scorte americane, cala il prezzo del petrolio, con il Wti scadenza dicembre che tratta a 76,19 dollari al barile (-0,61%), mentre il Brent scadenza gennaio cede lo 0,5% a 80,78 dollari al barile. Sul versante valutario, si rafforza l’euro che scambia a 1,0835 dollari. Lo spread apre stabile a 178 punti base, con il rendimento del decennale italiano che scende al 4,38%.
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