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Obbligazioni statunitensi

Wellington: Treasury Usa sopra il 5% grazie all'economia resistente e al premio finale

Il team multi-asset di Wellington Management mantiene una view moderatamente positiva nel medio termine del mercato obbligazionario rispetto ad altre asset class, come l'azionario, in quanto non prevedono un ulteriore aumento significativo dei tassi d'interesse

di Davide Lentini 25 Ottobre 2023 19:00
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Per la prima volta dal 2007, questa settimana i Treasury statunitensi a 10 anni hanno superato la soglia del 5%. Molti economisti hanno analizzato le ragioni di questo aumento. Per Natasha Brook-Walters, Co-Head, Investment Strategy di Wellington Management, sono principalmente due.

ECONOMIA RESILIENTE E PREMIO A TERMINE


“In primo luogo - spiega - abbiamo assistito a un aumento dei rendimenti lungo tutta la curva dei tassi, poiché l'economia statunitense si è dimostrata sorprendentemente resistente e i mercati hanno anticipato che la Fed potrebbe mantenere i tassi di interesse più alti più a lungo. In secondo luogo ha contribuito l'aumento del premio a termine, una componente del rendimento obbligazionario che compensa gli investitori per il rischio di detenere titoli di Stato. Il premio a termine - aggiunge - è aumentato per effetto dell'ingente emissione di titoli di Stato statunitensi e delle preoccupazioni per i livelli di debito pubblico degli Stati Uniti”.

OBBLIGAZIONARIO FONDAMENTALE


Per Wellington Management, nel lungo periodo i titoli di Stato, e più in generale l’obbligazionario, “devono costituire una componente fondamentale dei portafogli”. Grazie agli attuali livelli di rendimento, infatti, le obbligazioni di alta qualità “offrono un reddito interessante unito a una liquidità di mercato elevata”. “Gli investimenti obbligazionari offrono oggi un reddito iniziale molto elevato - spiega Natasha Brook-Walters - e ciò è positivo per i rendimenti complessivi a lungo termine. Oltre a offrire reddito e liquidità, le obbligazioni possono anche costituire un elemento di diversificazione quando il rischio di recessione colpisce altre asset class, e l'inflazione è sotto controllo. Al tempo stesso, quando l'inflazione è elevata, si possono utilizzare altre asset class per ampliare il ruolo di diversificazione dell’obbligazionario”.

DALLA LIQUIDITA’ ALL’OBBLIGAZIONARIO


Ma c’è un altro aspetto di cui tenere conto, che rende l’obbligazionario fondamentale in portafoglio: la politica delle Banche centrali. "La liquidità è stata un investimento interessante negli ultimi mesi - spiega la Co-Head, Investment Strategy di Wellington Management - garantendo rendimenti al 5%. Tuttavia, quando ci si avvicina al picco dei rendimenti e le Banche centrali cessano di aumentare i tassi, suggeriamo che potrebbe essere opportuno spostarsi sull’obbligazionario. Storicamente, quando i tassi hanno raggiunto il picco dopo che le Banche centrali hanno terminato i cicli di rialzo, gli investitori hanno ottenuto risultati migliori nei successivi 1-3 anni spostandosi dalla liquidità all’obbligazionario, e in particolare al credito societario di alta qualità rispetto ai titoli di Stato”.

SFRUTTARE LA DISPERSIONE A LIVELLO REGIONALE


In previsione di una volatilità macroeconomica che rimarrà elevata nei prossimi anni, con le diverse regioni del globo che seguiranno andamenti molto diversi, con contesti di crescita e inflazione differenti, come sarà meglio comportarsi? Per Brook-Walters “sarà fondamentale attuare strategie obbligazionarie dinamiche, in grado di sfruttare la dispersione a livello regionale. Ad esempio - spiega - oggi riteniamo che sia più opportuno investire in titoli di Stato statunitensi ed europei piuttosto che in titoli di Stato giapponesi, poiché il Giappone presenta un'inflazione più persistente e una politica monetaria ancora accomodante”.

ANDAMENTO OSCILLANTE


In generale, quest’anno i fondi obbligazionari hanno seguito andamenti contrastanti: molti hanno registrato rendimenti negativi a causa dell'esposizione all'aumento dei tassi d'interesse. “Tuttavia - chiarisce Natasha Brook-Walters - in alcuni casi si sono registrate delle performance interessanti, in particolare nel segmento high yield, dove il restringimento degli spread ha più che compensato l'aumento dei rendimenti obbligazionari. Abbiamo anche osservato rendimenti interessanti nei fondi obbligazionari dei mercati emergenti in valuta locale, che hanno beneficiato del fatto che le banche centrali dei paesi emergenti hanno anticipato le loro controparti dei mercati sviluppati nell'aumento i tassi d'interesse”.

VIEW “MODERATAMENTE POSITIVA”


Nel breve termine, quindi, cosa aspettarsi dal mondo obbligazionario? Il team multi-asset di Wellington Management mantiene una view “moderatamente positiva” sulle obbligazioni, rispetto ad altre asset class come l’azionario. “Non prevediamo un ulteriore aumento significativo dei tassi d'interesse e riteniamo che gli attuali livelli di rendimento possano essere sufficienti a rallentare l'economia senza ulteriori rialzi da parte della Fed”. “Un rischio che stiamo monitorando - conclude Natasha Brook-Walters, Co-Head, Investment Strategy di Wellington Management - è che il premio a termine degli Stati Uniti si espanda ulteriormente, dato che i mercati continuano a prestare maggiore attenzione ai livelli del debito statunitense, soprattutto in un mondo multipolare come quello attuale”.
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