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Apple e le altre Big Tech: il futuro dell’uomo passa dalla loro sfida

Apple ha annunciato questa settimana il suo nuovo visore, che proietta il tech nel futuro e fa volare l’azienda di Cupertino. Si riaccende così la contesa tra le Big Tech, una sfida che continua a dare sempre nuovi strumenti di crescita per il nostro futuro

di Lorenzo Cleopazzo 11 Giugno 2023 10:00
financialounge -  Apple big tech intelligenza artificiale Metaverso sunday view

 

Sono solo dei pallini, da lontano. Inizialmente non si riesce a distinguere granché, ma sapete che stanno a indicare qualcosa. Poi vi avvicinate sempre di più, il cartello luminoso inizia a diventare una scritta, ed è quella che proprio non avreste voluto leggere. La sorpassate, e poco dopo eccovi lì: con la macchina accesa, incolonnati in un’autostrada che da quattro corsie è stata dimezzata. I chilometri diventano metri e il tempo non passa più. Ci si chiede che cosa stia succedendo, fino a che non si supera un cantiere con un cartello con su scritto: “Stiamo lavorando per voi”.

Ecco, questo è un po’ l’ingorgo che le big tech stanno vivendo sulla loro personale Direttissima verso il futuro della società. Il punto però non sta nel traffico, ma nella velocità che si riprende non appena usciti dall’ingorgo. Ora però la domanda sorge spontanea: chi arriverà per primo alla fine della coda?

VISIONI DI FUTURO


Intanto Apple ha messo la freccia. Nell’intasata autostrada dell’innovazione, ogni sorpasso deve essere soppesato, analizzato e studiato nei minimi dettagli prima di essere tentato. E, quasi sempre, funziona.

Un po’ come è successo questa settimana, quando l’azienda di Cupertino ha fatto una bella sgasata in faccia ai suoi compagni di viaggio, annunciando il suo visore per realtà virtuale aumentata. Un prodotto di cui si parlava da tempo, su cui la Mela ha speso circa 7 anni di sviluppo e che, secondo gli esperti, dovrebbe portare i ricavi di Apple a un aumento del 7%, toccando i 411 miliardi di dollari.

E lo crediamo bene, dato che con questo gioiellino si potranno usare in realtà aumentata le app canoniche di iOS - FaceTime, Safari e così via -, ma anche vedere i contenuti della AppleTv e collegare anche il mondo del gaming. Insomma si può fare un po’ di tutto, anche calpestare un po’ i piedi alle altre Big Tech.

Mentre Apple tenta il sorpasso, infatti, nomi come Microsoft e Google si sono fatti bagnare il naso, impegnati com’erano a stuzzicarsi sul tema dell’intelligenza artificiale, mentre Meta è ancora alle prese con il progetto del Metaverso.

UNA GARA GIUSTA


I primi computer nati tra gli anni ’40 e ’50 erano davvero dei bestioni che occupavano una stanza intera, mentre ora abbiamo dei device infinitamente più potenti in tasca o al polso. L’espressione ormai celebre dei ‘nani sulle spalle dei giganti’ vale anche in questo caso, tanto quanto valeva per i pensatori dell’antichità. Valeva anche per un autore come John Stuart Mill, che dall’alto della sua visione utilitaristica della realtà scriveva che “le azioni sono giuste nella misura in cui tendono a promuovere la felicità”.

Il suo era un pensiero liberale, dove il fine ultimo non era il piacere immediato e individuale, ma uno stato di benessere duraturo e condiviso. Proprio quello promesso dalla corsa all’innovazione a cui stiamo assistendo. E allora possiamo dire che non solo Apple e compagnia stanno facendo bene a darsi battaglia, ma che è addirittura giusto ed etico, nella visione espressa da Mill.

STANNO LAVORANDO PER NOI


Di sicuro vi sarà capitato, mentre eravate fermi nel traffico, di notare che la colonna a sinistra o a destra si muovesse prima della vostra, e poco dopo eravate invece voi ad avanzare. È normale, si creano spazi di manovra, si muove un’auto e si libera lo spazio per gli altri. Apple ha fatto proprio così: ha trovato un pertugio dove infilarsi, facendo fare a tutto l’ingorgo dei passi avanti, con lei in testa. O meglio, più che “trovarlo” se l’è proprio creato, dato che visori così completi e futuristici non se n’erano ancora visti sul mercato.

Intanto Microsoft continua a lavorare sodo sul comparto nato dopo l’acquisizione di OpenAI, Google tiene duro cercando di risolvere i problemi che avevano connotato il suo Bard poco dopo il lancio, mentre Meta sembra aver accusato il colpo, con il suo Metaverso che ora fatica a ingranare, trovando difficoltà a stabilirsi in una collocazione ben precisa.

Certo vorremmo tutti che un simile ingorgo non ci fosse e che sull’autostrada dell’innovazione si viaggiasse a pieno regime – anche se sempre al di sotto del limite di velocità, mi raccomando –, però è anche vero che in un circuito in cui tutti tentano il sorpasso e lo spazio per farlo è poco, è normale che si formi del traffico. Ma questo, come ci diceva anche il nostro buon J.S. Mill, è anche una cosa buona. E allora sotto col traffico e che vinca il migliore. O il meno lento, vedetela come preferite.

BONUS TRACK


Forse qualcuno potrebbe obiettare dicendo che un eccessivo sviluppo tecnologico rischia di de-umanizzarci, addirittura vedendoci superati da delle intelligenze artificiali che governeranno il mondo al posto nostro. Questo qualcuno potrebbe farlo, ma J.S. Mill risponderebbe che in fondo, anche questo qualcuno probabilmente ha usato almeno una volta ChatGPT o vorrebbe comprarsi il nuovo visore della Apple. E allora visto che aveva ragione lui sull’utilitarismo?
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