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Xi Jinping come Mao, cosa aspettarsi?

Il 19esimo Comitato Centrale ha elevato Xi al livello di Mao e Deng, rendendolo il fulcro centrale della nuova Cina 2050

di Maurizio Nicola 12 Novembre 2021 14:53
financialounge -  cina mercati Xi Jinping

Xi Jinping è ufficialmente il volto della Cina che verrà. La sesta sessione del 19esimo Comitato Centrale del Partito Comunista ha di fatto nominato Xi, al potere dal 2012, come il nuovo presidente a vita della nuova Cina definendolo il “principale innovatore del socialismo” come si legge nel comunicato diffuso a fine congresso, il fulcro principale intorno al quale la “nuova Cina” svilupperà il piano 2050 voluto dallo stesso Xi, “l'ultima conquista nell'adattare il marxismo al contesto cinese”, afferma il Comitato.

SUPERAMENTO DEI MANDATI


Una novità che è emersa dal Congresso è la “posizione centrale” che Xi ha assunto nelle dichiarazioni di Partito, che legano indissolubilmente il destino della Cina a quello dello stesso Xi. Un privilegio che nemmeno predecessori come Mao Zedong e Deng Xiaping hanno mai ricevuto, nonostante anch'essi abbiano ricoperto la presidenza fino alla fine dei loro giorni. Viene quindi superato il limite dei quattro mandati, per permettere a Xi di portare la Cina sulla vetta dell'economia mondiale, e per fare del del 21esimo secolo il secolo cinese. “I risultati degli ultimi anni hanno toccato ogni area e aperto nuove strade, e i cambiamenti sono stati profondi e fondamentali”, grazie ai quali “il socialismo cinese ha varcato la soglia di una nuova era”, precisa il Comitato.

QUESTIONE DIFESA


La difesa e il controllo degli ex territori cinesi sono tra i 14 pilastri della nuova era cinese. "One country, two systems," viene sottolineato, con riferimenti ai territori di Hong Kong e Macao, che dovranno avere “un alto grado di autonomia per entrambe le regioni”, ma dovranno di agire “nel rigoroso rispetto della Costituzione cinese”. In quanto a Taiwan, vero centro della sfida Usa-Cina, verranno sostenuti i principi di "riunificazione pacifica" e verranno implementati “gli scambi economico/culturali e la cooperazione tra le due sponde dello stretto” per incoraggiare le persone “a promuovere la cultura cinese”, “lavorare per lo sviluppo pacifico delle relazioni attraverso lo Stretto” e far avanzare il processo “verso la riunificazione pacifica della Cina”. Un monito viene però lanciato a Washington e all'Alleanza Atlantica: “Ci opponiamo fermamente alle attività separatiste che cercano l'indipendenza di Taiwan, e ci opporremo fermamente a qualsiasi interferenza straniera”.

ACCORDO SU CLIMA


Dopo la stretta di mano sulle emissioni tra Cina e Stati Uniti che ha dato una svolta agli esiti della COP26, il Comitato si limita a scrivere che Pechino “ha dedicato maggiori sforzi che mai in passato alla conservazione ecologica e ha compiuto progressi significativi” e hanno visto “cambiamenti radicali, storici e trasformativi”. Parlando delle relazioni internazionali, con il meeting con il presidente Biden atteso nella prossima settimana, la Cina “ha aperto nuove strade nei suoi sforzi diplomatici in mezzo a profondi cambiamenti globali” che hanno portato ad “un marcato aumento dell'influenza internazionale”.

E I MERCATI?


In attesa del 20esimo Congresso che si terrà nella primavera 2022, il mercato non ha mostrato molte reazioni con Shenzhen poco sopra la parità, Shanghai al +0,2% e Hong Kong al +0,3%. Tuttavia, con possibili nuove strette normative sui settori strategici ed una crisi immobiliare che gioca sulle notizie giornaliere, è lecito aspettarsi qualche altro scossone sui mercati finanziari dell'Asia/Pacifico.
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