Nel secondo semestre

Goldman Sachs: "Dal credito più spazio per la crescita in Europa"

La maggior disponibilità di prestiti dovrebbe consentire alla crescita europea di performare meglio di quella USA nel secondo semestre, anche grazie a un miglior controllo del virus

di Virgilio Chelli 19 Agosto 2020 21:00
financialounge -  credito Europa Scenari USA

Nell'insieme, nei prossimi mesi gli standard creditizi dovrebbero rimanere più favorevoli in Europa che non in USA, con una maggior disponibilità di prestiti da concedere alle imprese di minore dimensione che dovrebbero contribuire a una performance di crescita nel Vecchio Continente migliore di quella americana nella seconda metà dell’anno, fattore che si aggiungerà al miglior controllo dimostrato contro il virus e all’uscita in atto dell’economia dalla forte contrazione di attività sperimentata nella prima parte del 2020. A supporto di questa visione la Senior Loan Officer Opinion Survey della Fed, che mostra una forte stretta degli standard per la concessione dei prestiti simile a quella dell’ultimo trimestre del 2008, mentre in altre economie avanzate questi fattori sono rimasti più stabili.

IN VANTAGGIO ANCHE SUL CONTROLLO DEL VIRUS


Lo sostiene Goldman Sachs in una research firmata da Dan Milo e Daan Struyven dal titolo ’Bank Lending: More Room for Growth in Europe’ in cui si sottolineano tre punti: le banche USA enfatizzano le incerte prospettive economiche, legate anche al controllo del virus, come ragione di una stretta del credito; in Europa invece il forte supporto politico, fatto anche di garanzie statali e finanziamenti a condizioni di favore della Bce, sta sostenendo il credito, mentre in USA invece sta scadendo il Payroll Protection Program mentre il Main Street Lending Program resta limitato; infine si potrebbe profilare una minor propensione al rischio dopo l’affidamento di ingenti volumi di credito da parte delle banche USA all’inizio della crisi.

IN USA I GRANDI RICORRONO AL MERCATO DEI CAPITALI


I due esperti di Goldman Sachs notano che l’impatto della stretta creditizia USA resta per ora limitato, anche perché la gran parte delle imprese più grandi hanno ampio accesso al mercato dei capitali, mentre i piccoli sono stati finora supportati dal PPP, ma un accesso più limitato al rubinetto del credito da parte delle Pmi potrebbe diventare un freno alla crescita, se le banche restano restie a impiegare e se lo stesso PPP non viene rilanciato. In Europa invece, con ampie garanzie statali sui prestiti che dovrebbero restare attive anche oltre fine anno, gli standard creditizi dovrebbero restare meno stretti che non in USA, contribuendo a una sovra-performance economica europea nel secondo semestre.

GARANZIE DELLO STATO PIÙ FORTI IN EUROPA


Milo e Struyven citano anche a sfavore degli USA le incertezze che ancora circondano il contenimento del virus, con effetti negativi concentrati sui settori alberghiero, dei viaggi e dell’energia, mentre in Europa la situazione del contagio appare più controllata. A favore dell’Europa giocano anche le garanzie statali sui prestiti, che arrivano a coprire il 70-90% delle erogazioni da parte delle banche, che in Germania, Francia e Italia sono previste fino a fine 2020, ma potrebbero essere prolungate se la situazione si deteriorasse. In USA invece il programma analogo, il PPP, ha già chiuso i battenti dando oltretutto un contributo meno significativo. In Europa si aggiungono anche i finanziamenti della Bce al sistema bancario a condizioni di estremo favore.

EMISSIONI INVESTMENT GRADE RECORD


A favore degli USA gioca un mercato dei capitali molto grande ed efficiente, che rende il ricorso al credito bancario più residuale per le imprese, soprattutto le più grandi, rispetto all’Europa. Un fatto dimostrato che le emissioni di debito sul mercato di rating Investment Grade da parte di società non finanziarie hanno già raddoppiato rispetto al corrispondente periodo del 2019. Ma per le Pmi il discorso è diverso e se non arriva un secondo round di PPP, magari più limitato e più mirato, potrebbe esserci un impatto negativo sulle prospettive di ripresa.

LE PMI EUROPEE POTRANNO CONTRIBUIRE MEGLIO ALLA CRESCITA


Dall’analisi di Goldman Sachs emerge quindi l’aspettativa che gli standard creditizi rimarranno nei prossimi mesi più favorevoli in Europa che non in USA, soprattutto per le PMI, che potranno così contribuire in modo più significativo alla crescita economica, che dovrebbe sovra-performare quella americana nella seconda metà dell’anno, un fattore che si aggiunge al maggior controllo della diffusione del virus mostrata finora dall’Europa.
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