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La guerra commerciale di Trump non frena le IPO cinesi a Wall Street

Mentre il presidente Trump prosegue negli annunci di nuovi dazi alle importazioni da Pechino, le IPO di società cinesi a Wall Street stabiliscono il record di 5,8 miliardi di dollari.

30 Agosto 2018 09:47
financialounge -  cina donald Trump hi tech IPO tecnologia Wall Street https://www.flickr.com/photos/leighklotz/12811650773/in/photolist-kw84qz-aVeNJr-6iqshY-6iHo7A-4w4aLo-4GURHt-6cWrnU-4GUYE2-zNnWUD-6cSdhH-S36BSw-evCSZM-6iHtTJ-6ysvMJ-R2KvSz-evBDvz-8oBTYd-Sd1ZXC-5pzykx-4Q4m5N-4UuaVJ-4QqSpr-6iHuRA-S5D56Z-4fBRTF-6cSjy6-7D14yF-4GZ5cu-6iD846-6iDaHD-cEVVLf-6yGKe4-6qiThc-4BNQey-4UuecN-4Q4cCj-a9S6Ht-m6Anir-4GUQjp-SgNcD4-4UpNNk-evB5zv-5MBwhp-evAizP-bma4bu-62NaLh-4Qquwe-SgKHrg-evCKya-4BtQRF

Secondo alcuni osservatori la guerra commerciale del presidente americano Trump ha come intento primario le elezioni di midterm del prossimo novembre. Per altri, invece, l’obiettivo è strategico e di lungo termine: contrastare la voglia di leadership mondiale di Pechino in campo tecnologico. Resta il fatto che, in un contesto che vede le autorità degli Stati Uniti mai così poco inclini al made in China, le IPO (Initial Publing Offering, le quotazioni in Borsa di matricole) sui mercati azionari statunitensi di emittenti domiciliati in Cina non solo non si sono fermate quest’anno ma, anzi, hanno registrato un record storico.

RECORD DI IPO CINESI A WALL STREET


In base ai dati raccolti dal team di Intelligence di Thomson Reuters, le IPO quotate negli Stati Uniti di società controllate da gruppi cinesi hanno raggiunto un totale di 5,8 miliardi di dollari, frutto di 17 nuovi collocamenti a Wall Street. Un controvalore che si confronta con i 284,2 milioni dello scorso anno, con i 329 milioni raccolti nello stesso periodo del 2016 e con i 233,6 milioni totalizzati nel 2015.

MEGLIO IL 2014 MA GRAZIE AD ALIBABA


Si tratta del top di tutti i tempi dal 2000 (quando Thomson Reuters ha iniziato a raccogliere ed elaborare i dati sulle IPO cinesi negli Stati Uniti) se si considera il periodo che va da inizio anno al 24 agosto, e che figurerebbe al terzo posto assoluto se il dato al 24 agosto 2018 rimanesse congelato fino al 31 dicembre. Infatti, considerando l’intero anno solare, soltanto nel 2007 (6,86 miliardi raccolti) e nel 2014 (29 miliardi, di cui però circa 22 miliardi derivanti dalla sola IPO di Alibaba) sono stati registrati volumi superiori dalle IPO a Wall Street di società di emittenti cinesi.

Mercati azionari, perché Wall Street e zona euro sono su due binari diversi


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ANNO BOOM PER LE IPO


D’altra parte il 2018 si è rivelato finora un ottimo anno in generale per le IPO alla Borsa americana: nei primi sei mesi dell'anno sono state 120 le matricole quotate che, nel loro insieme, hanno incamerato 35,2 miliardi di dollari, un controvalore che non veniva raggiunto dal 2012 e il quarto di sempre in base alle serie storiche elaborate da Dealogic.

Wall Street dei record nonostante le catastrofi annunciate


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I TRE FATTORI DI SUPPORTO


A spingere le IPO a Wall Street contribuiscono una serie di fattori. In primis l’accelerazione della crescita economica statunitense grazie agli incentivi fiscali promossi dall’amministrazione Trump. In secondo luogo il desiderio dei gruppi internazionali di sfruttare una piazza finanziaria che resta la vetrina mondiale per gli investitori. In terzo luogo la caccia alla nuova Google o Amazon che alimenta le richieste per le società attive nella tecnologia avanzata.

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HI-TECH NEL MIRINO


Non a caso le IPO relative al settore hi-tech nel primo semestre sono state 28 ed hanno raccolto qualcosa come 12,2 miliardi di dollari, il doppio rispetto al primo semestre dello scorso anno. Secondo gli analisti, il ritmo delle IPO a Wall Street, che era già aumentato nel secondo semestre del 2017, dovrebbe proseguire per i prossimi 6-12 mesi.
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