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Eurozona, come cogliere il momento dell’inversione di tendenza

Ethenea ha messo a punto un pannello di controllo per cogliere il momento dell’inversione di tendenza, basato su cinque differenti parametri.

28 Settembre 2017 10:37
financialounge -  cina crescita economica Ethenea Eurozona inflazione Yves Longchamp

“Lo scenario macroeconomico è favorevole alla normalizzazione della politica monetaria. Confidiamo che tale normalizzazione avverrà molto gradualmente e che non causerà un aumento incontrollato dei tassi a lungo termine, anche se è logico attendersi un certo rialzo” specifica Yves Longhcamp, Head of Research di ETHENEA Independent Investors, che poi però rivela di seguire con estrema attenzione cinque indicatori: indici anticipatori, inflazione, curva dei rendimenti, ciclo del credito cinese, tasso di crescita dei nuovi crediti.

Secondo Yves Longhcamp, infatti, il deterioramento di uno di questi indicatori potrebbe modificare radicalmente le prospettive congiunturali e quindi il contesto d’investimento. “In primo luogo, per esempio, indicatori anticipatori deludenti indurrebbero a dubitare dell’attuale fase del ciclo congiunturale” precisa il manager per il quale un persistente aumento dei prezzi al consumo al di sopra del livello obiettivo fissato dalle banche centrali (2%), potrebbe spingere gli istituti centrali ad alzare i tassi più rapidamente del previsto per evitare di perdere il controllo della situazione.

Stessa dinamica se lo spostamento verso l’alto della curva dei rendimenti fosse dovuta a ragioni che esulano dall’inflazione. “In secondo luogo, un peggioramento del ciclo del credito cinese potrebbe avere notevoli ripercussioni negative per l’intero sistema finanziario. Infine, un ulteriore deterioramento della propensione al credito, in pratica un tasso blando di crescita dei nuovi crediti, segnalerebbe la fine del ciclo degli investimenti, già debole” argomenta Yves Longhcamp pur ammettendo che i più recenti dati congiunturali continuano a delineare sviluppi economici favorevoli.

“La situazione attuale si può certamente considerare ottimale ma non per questo occorre abbassare la guardia. I rischi menzionati potrebbero infatti causarne la fine prima del previsto e per questo teniamo sotto stretta osservazione l’evoluzione dei dati relativi a tali rischi” conclude Yves Longhcamp.
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