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La Fed vuole l’Orso a Wall Street?

Janet Yellen sta per scadere e potrebbe essere tentata di regalare a un Trump, che non la ama, un mercato in ribasso. Lo sostiene un broker contrarian del Connecticut.

19 Settembre 2017 14:30
financialounge -  donald Trump Federal Reserve Janet Yellen USA Wall Street

Mentre il mercato è in attesa delle decisioni monetarie del FOMC c’è chi pensa che la Federal Reserve di Janet Yellen stia tramando in segreto per deragliare una Wall Street che macina un record dietro l’altro e aprire all’Orso le porte della Borsa americana.

Per farlo potrebbe usare un’arma molto semplice, diventare improvvisamente aggressiva su tassi di interesse e Quantitative Tightnening. Lo sostiene in un’intervista al sito americano The Street Peter Schiff, CEO di Euro Pacific Capital, una casa di brokeraggio e advisory del Connecticut, nota per le sue visioni contrarian e per le sue critiche alla banca centrale.

Secondo Schiff la Fed non ama molto Trump, mentre ha sostenuto molto l’amministrazione Obama aiutando il mercato a salire ininterrottamente grazie ai tassi di interesse bassissimi. Che tra Trump e la Fed non sia in corso una storia d’amore lo ha confermato un paio di settimane fa Stanley Fischer, numero due della Yellen che si è dimesso in polemica abbastanza aperta con le politiche di deregulation bancaria del presidente americano.

"Magari alla Fed piacerebbe di vedere apparire l’Orso sui mercati di cui verrebbe attribuita la colpa a Trump”, per non essere stato capace di portare avanti il suo programma di riduzione delle tasse. Secondo Schiff il mercato azionario potrebbe facilmente subire una correzione fino al 20%. Se l’euforia per la presidenza Trump, che ha guidato il rialzo da novembre in poi, dovesse evaporare, sarebbe una specie di cigno nero.

"Dall’elezione di Trump in poi abbiamo assistito a un movimento costante al rialzo, anche se prima del voto tutti dicevano che se Trump avesse vinto sarebbe stato un disastro per il mercato”, ha osservato Schiff. Una brusca inversione di tendenza potrebbe essere aiutata anche da un appesantimento dei conti delle società della distribuzione, che stanno soffrendo da qualche tempo.
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