Federal Reserve

Una Fed che va a tre cilindri

Con le dimissioni di Fischer, ben quattro dei sette posti del board sono vacanti, e a febbraio diventeranno cinque con la fine del mandato Yellen. Rifare la banca centrale diventa una delle priorità di Trump.

8 Settembre 2017 09:19
financialounge -  Federal Reserve Janet Yellen Randal Quarles

La Federal Reserve, la potente banca centrale americana, ha ormai un board ridotto a soli 3 cilindri. Ben quattro posti sono infatti vacanti, dopo le dimissioni non troppo a sorpresa del vice presidente Stanley Fischer, che saranno però effettive dal mese prossimo. I tre superstiti sono due donne e un uomo: la chairwoman Janet Yellen, la ‘colomba’ Lael Brainard e Jerome H. Powell, che ha servito come sottosegretario al Tesoro ai tempi di Bush padre ma è stato nominato da Obama nel 2014 per avere anche il consenso dei repubblicani alla nomina di Jeremy C. Stein.

I quattro posti andranno riempiti dal presidente Trump nei prossimi mesi, con una procedura che prevede il vaglio del Senato dopo la designazione della Casa Bianca, possibilmente entro febbraio del 2018, quando scade il termine della Yellen. Uno dei quattro posti vacanti potrebbe essere riempito già nelle prossime settimane. Giovedì 7 settembre infatti la commissione Banche del Senato USA ha dato via libera alla nomina nel Board della Fed di Randal Quarles, appoggiato non solo dai repubblicani ma anche da alcuni democratici. Ora il suo nome deve essere confermato dall'aula del Senato.

Una Fed a tre cilindri non dovrebbe comunque influenzare più di tanto le scelte di politica monetaria, che non vengono prese dal board ma dal FOMC, il Federal Open Market Committee costituito da 12 membri: i sette ora diventati tre del board e altri cinque. Di questi ultimi un posto spetta sempre di diritto al governatore della Fed di New York, mentre gli altri quattro ruotano tra i governatori delle banche centrali di Boston, Philadelphia e Richmond, Cleveland e Chicago, Atlanta, St. Louis e Dallas, Minneapolis, Kansas City e San Francisco.

A fine 2016 Janet Yellen aveva promesso tre rialzi dei tassi nel 2017, finora ne ha fatti due da un quartino prima dell’estate, e sono sempre meno quelli che credono che mantenga fino in fondo l’impegno. Questo vuol dire che per un possibile nuovo rialzo bisognerà aspettare la nuova Fed presieduta dal nominato da Trump: non prima della fine del primo trimestre del 2018. Forse molte delle ragioni del dollaro debole stanno qui.
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